hogwarts express

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"James! Sirius!" I due amici si voltarono trovando dietro di loro Remus.
"Ei Lunastorta!" gli battè il pugno James.
"Passato una bella estate?" chiese di scatto il lupo.
Sirius annuì.
James salutò un ultima volta sua madre prima di salire sull'hogwarts express.
"Salve signora Potter" sorrise Sirius.
"Fanno tanto male?" chiese poi prendendo da parte Remus, indicando i graffi sul suo viso pallido.
"Ci sono abituato ormai Felpato" lo rassicurò.
"Quando è la prossima luna piena?" chiese ancora.
"A fine mese"
"Ei ragazzi guardate chi c'è!" esclamò un James eccitato dietro di loro.
"Peter!" saltellò Sirius.
"Ei ragazzi" sorrise il piccolo ragazzo.
"Guarda James, c'è la Evans"
"Zitto Sirius" lo minacció.
Remus vide per la prima volta, dopo tanto tempo, il suo sorriso beffardo alla Black.
La rossa salutò sorridente il lupo.
Severus Piton camminava fieramente dietro di lei, accompagnato da Regulus Black e Barty Crouch, e rivolse ai quattro malandrini uno sguardo disprezzante.
"Si staccherà mai da Moccioso?" sibilò James.
"Quei due finiranno insieme su" ci scherzó su Sirius serrando gli occhi alla vista di suo fratello.
"Per Godric Felpato!" emise un conato di vomito Ramoso.
"Forza saliamo" risero.
"Tanto la conquisterò" continuó a borbottare tra sè e sè James.

Saliti sul treno, i Malandrini, iniziarono a confabulare su come sarebbe stato il loro settimo anno ad Hogwarts.
Erano veramente di rivedersi finalmente.
"Tua madre ti ha ancora dato problemi Sir?" domandò Remus appoggiando la gamba sul sedile davanti al suo.
Sirius deglutí.
"Diglielo Felpato"
"Cosa dovreste dirci?" squittí Peter.
"Sono scappato di casa" spiegó:"Ho fatto tutto nella notte, quando i miei genitori e mio fratello dormivano. Sono andato da James"
"Tua madre come l'ha presa?" chiese Remus.
"Mio fratello mi ha mandato una lettera, era infuriata. Mi ha disconosciuto dalla nobile Casata dei Black" pronunciò queste ultime parole con un espressione schifata sul volto.
"Ti ha davvero disconosciuto?!"
"Ha bruciato il mio ritratto sull'albero genealogico di famiglia, non posso più rientrare in casa"
"Mi dispiace Sir" lo consolò il lupo.
"Meglio cosi, li odiavo tutti. Tutti fissati con questa mania del sangue pu-"
La porta dello scompartimento si aprì di scatto.
"Sirius"
"Regulus"
"Ti devo parlare." sibilò il serpeverde.
"Dimmi"
Regulus rivolse uno sguardo disprezzante ai suoi amici:"Non qui"
"Allora puoi anche andertene, fratellino, non mi muoverò da qui"
"Torna a casa Sirius" disse solamente e James potè quasi sentire un filo di malinconia nella sua voce.
"Sai che non lo faró"
"Fai come vuoi" e il serpeverde abbandonò lo scompartimento.
Sirius guardò i suoi amici, facendo capire che non voleva più toccare quell'argomento.
"Quindi, che piani avete per questo anno?" chiese allora:"Oltre a organizzare un sacco di scherzi per moccioso?"
"Non quest'anno, Felpato" sorrise fieramente James.
"Che vuoi dire Ramoso?" Remus lo guardò come se fosse pazzo.
Il grifondoro si portò una mano in tasca ed estrasse una spilla rossa con la C incisa sopra, la C di "Caposcuola".
"Sei caposcuola?!" sorrise fiero Peter.
"Con grande dispiacere devo dire addio a tutti gli scherzi, ragazzi" rise James.
"È la volta buona che fai colpo sulla Evans" disse Remus.
L'amico lo guardò come fosse pazzo.
"Che c'è? Mi ha scritto una lettera quest'estate. È anche lei caposcuola" spiegó.
"È la volta buona amico!" Esclamò ridendo Sirius.
Le guance di James si tinsero di rossastro.
"Chi sei tu? E che ne hai fatto di James Potter?" rise ancora Remus.

Arrivati al castello, i Malandrini, presero posto ai tavolo delle loro case.
Tutto era come lo avevano lasciato, niente era cambiato.
James si guardò intorno fino a notare il tavolo dei serpeverde.
A interrompere la sua visione fu la ragazza dai capelli rossi che gli passó davanti.
"Ehy Evans" sorrise fieramente James.
"Anche tu caposcuola Potter?" ridacchió lei.
"Ti sorprende così tanto?" si sistemò gli occhiali sul viso.
"Non durerai nemmeno una settimana"
Lily fece per andarsene ma James la bloccò per un braccio:"Va bene, facciamo così, se riuscirò a sorprenderti dovrai uscire con me. Scommetti?" Gli porse la mano James.
Lei la guardò per un attimo e poi gliela strinse:"Affare fatto, Potter"
E poi se ne andò al suo posto, senza dire niente, ma con un sorriso dipinto sul volto.
"Vieni rubacuori" lo tirò giù Sirius facendogli cenno di guardare al tavolo delle serpi, dove Piton stringeva la forchetta, pronto a romperla da un momento all'altro.
Il gruppo scoppiò a ridere.

Una volta che ebbero assistito allo smistamento dei nuovi alunni e al banchetto, Barty Crouch, il migliore amico di Regulus, fece il giro di ogni tavolo per avvisare ognuno che per augurare l'inizio delle lezioni ci sarebbe stata una festa nella sala comune serpeverde.

"Eddai Sir, sarà solo per una sera" sbuffò James rassicurandolo.
"Lo sai l'odio che provo verso quella casa James!" ringhiò Sirius.
"Anche a me non vanno a genio, ma sarà l'occasione giusta per divertirci un po'"
"Ti ricordo che saranno presenti Regulus e Moccioso, cosa vuoi che ci sia divertente?"
"Eddai Sirius!" sbuffò Remus facendogli gli occhi dolci.
"Non mi fare quella faccia!Non funziona!"
Remus non sembrava intenzionato a smettere.
"E va bene, andiamo a questa fottuta festa" sbuffò il moro.
Gli altri tre malandrini risero, e gli occhioni dolci del lupo avevano ancora una volta convinto Sirius.

What a time||WolfstarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora