Capitolo 1 - parte 1

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Per sempre felici e contenti, così recitano le fiabe che tutti i bambini si sentono leggere sin dalla più tenera età. Una promessa che nelle storie si avvera sempre, nonostante le avversità: come quella che si scambiano le coppie nel giorno del matrimonio. Era stato proprio quel ragionamento a ispirare il nome dell'agenzia di wedding planner di Charlotte Dumas. Gli sposi si scambiavano i loro voti di fedeltà, mentre lei faceva di tutto per rendere quel giorno indimenticabile.

«Questi fiori dove vanno messi?»

Charlotte sollevò lo sguardo dalla sua cartelletta, sulla quale era stilata una lista infinita di cose da portare a termine. In un batter d'occhio individuò il tavolo su cui mancava l'enorme vaso di fiori e lo indicò alla sua collega, che si diresse a passo svelto a sistemarlo sulla tovaglia candida.

Tutto doveva essere perfetto. Tutte quelle caselle vuote che la stavano fissando dovevano essere riempite entro l'arrivo degli invitati. Nonostante i preparativi stessero andando a gonfie vele e tutti stessero rispettando la tabella di marcia, Charlotte continuava a vagare da un lato all'altro dell'immenso giardino di Villa Perret. Controllava con minuzia che ogni petalo di ogni singola peonia fosse in ordine e che le tovaglie, su cui al centro troneggiavano i centritavola fioriti, non avessero nemmeno l'ombra di una piega.

«Lorraine, a che punto sono in cucina?» La voce uscì per miracolo dalle sue labbra, tanto la sua gola era secca. A furia di parlare, telefonare e coordinare cuochi, fioristi, musicisti e camerieri tutto il giorno, era un miracolo che gliene fosse rimasta ancora.
«I camerieri hanno servito ora gli antipasti freddi al buffet» rispose, aspettando che Charlotte finisse di aggiornare la sua lista, prima di aggiungere: «Inoltre, ti confermo che è quasi tutto pronto per gli antipasti caldi.»

Charlotte annuì, disegnando una "x" per riempire l'ennesima casella, e le sue labbra s'incurvarono in un sorriso soddisfatto, mentre una piccola goccia di sudore le scivolava lungo il collo. Si affrettò a toglierla con il suo fazzoletto di stoffa e poi si rivolse di nuovo a Lorraine: «E con il menù per il commensale vegetariano a che punto sono?»

«Alcune entrées sono già state portate sul tavolo del buffet, ma il resto lo prepareranno al momento.»

Charlotte sollevò lo sguardo dalla sua cartelletta e lo puntò sulla povera ragazza a cui si stava affidando per comunicare con la cucina. «Lo preparano... al momento?» ripeté, attonita e Lorraine fece un cenno quasi impercettibile con la testa. Dopo aver ricevuto quella conferma, Charlotte la scostò e si fiondò in cucina. I profumi che l'avvolsero non appena varcò la soglia rischiarono di distrarla dal suo obiettivo. Ci volle un bel po' per convincere lo chef a parlare con lei: ma chi meglio di lui avrebbe potuto sapere alla perfezione i tempi di cottura dei piatti? Fu solo così che la donna riuscì ad essere rassicurata e a riprendere il suo lavoro senza la costante angoscia del menù.

Solo quando gli sposi e gli invitati si furono tutti accomodati ai grandi tavoli rotondi, Charlotte riuscì ad ammirare il risultato del suo lavoro e tornare a respirare con un ritmo quasi normale. Le note melodiose di una canzone d'amore riempivano l'aria insieme al profumo delle peonie; l'edera rigogliosa si arrampicava lungo i muri della villa e tutti i partecipanti sembravano divertirsi tra una portata di lusso e l'altra. Vedeva in lontananza i protagonisti della serata che sorridevano, quindi tutto era come doveva essere: perfetto.

Organizzava matrimoni da ormai quattro anni, eppure non si stancava mai: ogni cerimonia era diversa; ogni ricevimento, ogni coppia di giovani innamorati le donava le più belle e preziose delle esperienze. Seppur tutti i matrimoni fossero simili – almeno in termini di burocrazia –, non le era mai capitato di doverne organizzare due uguali: ogni festa rispecchiava il carattere e le peculiarità degli sposi. Anche per questo, Charlotte amava quel lavoro. Viveva per quel lavoro e per le emozioni che le faceva provare: quando prendeva parte alle cerimonie nuziali e ai ricevimenti che le seguivano, le sembrava di vivere dentro una favola, seppur solo per qualche ora.

Matrimonio A ParigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora