Capitolo 17

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Da quando Barbe Rainer aveva finalmente coronato il suo sogno, celebrando il giorno speciale che l'aveva unita a Sabine, il carico di lavoro d'ufficio alla Toujours Heureux et Contents si era alleggerito parecchio, tanto da consentire a Charlotte e a Lorraine qualche pausa in più rispetto al solito senza che le due si sentissero in colpa. Quella mattina, infatti, avendo portato a termine tutti i compiti presenti sulla lista, la signorina Girard aveva deciso di trascorrere il suo tempo libero dal suo fidanzato per celebrare la festa degli innamorati, promettendo che sarebbe tornata entro l'inizio del turno pomeridiano. Charlotte, al contrario, aveva deciso di restare in ufficio per sistemare gli ultimi dettagli e organizzare i suoi impegni per la settimana a venire, dopodiché sarebbe tornata casa per pranzo. Almeno, così sperava.

Tuttavia, non si sarebbe mai aspettata di veder rientrare Lorraine dopo solo venti minuti da quando era uscita. Non si curò nemmeno di accompagnare la porta dell'agenzia, lasciando che essa si richiudesse alle sue spalle con un pesante tonfo; senza proferire parola né rivolgere uno sguardo a Charlotte, la sua collega si rifugiò nello studio sulla destra, appena dopo il corridoio d'ingresso.

«Stupida, stupida, stupida!»

A sentire quell'urlo proveniente dall'altra stanza, Charlotte scattò in piedi. Se prima sospettava che fosse successo qualcosa di strano, ora n'era certa. Il tempo che Lorraine aveva trascorso fuori era sufficiente a malapena per andare e tornare dalla pasticceria: di sicuro, non aveva passato la pausa pranzo con il suo fidanzato. Ma, allora, cos'era accaduto? Perché ora, stando con l'orecchio teso sulla soglia dell'ufficio, la udiva singhiozzare? Cosa l'aveva costretta a cambiare i suoi piani?

Dopo l'ennesimo tentativo fallimentare di rispettare gli spazi della collega, standosene ferma a bussare senza ottenere una risposta, Charlotte si fece avanti e abbassò con cautela la maniglia. Ciò che trovò di fronte a sé la lasciò senza parole: la comoda sedia da ufficio verde salvia era stata spinta lontano dalla scrivania e sul pavimento erano sparse tutte le matite che, fino a poche ore prima, erano accuratamente riposte nel portapenne.

Rannicchiata nell'angolo tra la libreria e la parete color panna si trovava Lorraine, con il viso affondato tra le ginocchia su cui erano evidenti i segni lasciati dalle lacrime - queste, infatti, avevano scurito il punto dei jeans in cui erano gocciolate.

Charlotte prestò attenzione a non calpestare i fogli disseminati sul parquet lucido mentre raggiungeva la sua collega. Una volta che si fu accovacciata accanto a lei, notò con la coda dell'occhio una cornice a faccia in giù, poco lontano dalle sue scarpe.

«Ehi» cercò di attirare la sua attenzione, accarezzandole un braccio. «Che cos'è successo?» Con la mano libera, voltò la fotografia verso di sé. Per un attimo le si scaldò il cuore, notando i sorrisi sui volti di Lorraine e di Lorenzo, avvolti nei loro giubbotti invernali. Poi, però, si rese conto che qualsiasi cosa fosse accaduta dovesse coinvolgere per forza il pasticciere.

«È uno stronzo. Come tutti gli uomini.»

«Non ti sembra un po' esagerato?» le chiese, sedendosi accanto a lei, per non rischiare di sbattere la testa contro lo spigolo del davanzale interno. «D'accordo, ci sono sicuramente anche degli uomini che sono stronzi, e questo lo so bene, ma Lorenzo mi sembra diver-»

«Non lo voglio nemmeno sentire nominare!» strillò con voce strozzata, prima di crollare di nuovo in un pianto ininterrotto.

Charlotte, per quanto si sforzasse, non riusciva a trovare né un modo per calmarla, né uno per farsi raccontare l'accaduto. Mentre rifletteva e provava a individuare la causa della disperazione di Lorraine, quest'ultima scattò verso di lei per stringerle il braccio con una tale forza che, se avesse indossato una maglia a maniche corte, di certo le sarebbero rimasti impressi i segni rossi di quelle dita solo all'apparenza esili e sottili. Le lacrime rigavano le guance arrossate della sua collega, depositandosi poi sulla manica del maglioncino bordeaux di Charlotte.

Matrimonio A ParigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora