Capitolo 1 - Parte 2

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«Già, proprio io!» esclamò, allargando le braccia per poi lasciarle ricadere lungo i fianchi, mentre le sue labbra s'incurvarono in un sorriso imbarazzato. «Sei sempre stata bionda?» domandò, aggrottando le sopracciglia, come se stesse cercando di ricordarsi dell'ultima volta in cui lui e Charlotte si erano visti.

Lei scosse la testa, ma tagliò corto su quella che, a suo parere, si stava trasformando in una conversazione per riempire il silenzio e alleggerire il peso degli anni passati: «Cosa posso fare per te?»

«Be'... mi sembra ovvio.»

«Ti devi sposare?» Quando l'uomo annuì, Charlotte desiderò sprofondare per aver fatto quella domanda. «Sì, che stupida... A quando le nozze?»

«Il prossimo ottobre» rispose, ed era evidente che stesse cercando di trattenere una risata. «E vorrei che fossi tu a organizzare il mio matrimonio.»

Charlotte per un istante quasi si dimenticò come respirare e restò con lo sguardo fisso sui mocassini di Nicolas. Dopo secondi che parvero interminabili si ricordò che l'uomo stava ancora aspettando una risposta, infatti cercò di attirare la sua attenzione: «Ho dato un'occhiata al tuo blog e sono rimasto davvero colpito, quindi ho pensato di–»

«Sì.» Lo interruppe. «Sì, sarei onorata di essere la tua... la vostra wedding planner.» Charlotte gli diede le spalle e, mentre si affrettava a tornare dietro la sua scrivania, chiese: «Tua e di chi?»

«Alexandra.»

Lei annuì distrattamente e tornò a spiegargli ciò che sarebbe stato necessario fare per ricevere i suoi servizi di organizzatrice di eventi: «Prima di tutto ti lascio il contratto da portare a casa, così tu e Alexandrine... – la voce di Nicolas che corresse il nome della sua futura sposa restò impercettibile mentre Charlotte continuava a parlare – potete darci un'occhiata.»

«Devo tornare qui per firmare o confermare qualcosa? Deve venire anche Alexandra?»

«Sì. Per prendere appuntamento puoi semplicemente mandarmi un messaggio, aspetta...» Charlotte prese la prima penna che le capitò a tiro e segnò il suo numero su un piccolo post-it giallo, che attaccò sul plico di fogli ormai in mano a Nicolas. «E ti lascio anche questi da compilare insieme alla sposa, così potrò capire meglio i vostri gusti.»

L'uomo annuì e, dopo aver congedato quella che di lì a poco sarebbe diventata l'organizzatrice del giorno più importante della sua vita, uscì dall'ufficio. La postura composta di Charlotte si disfece non appena lui se ne fu andato e lei ricadde come liquefatta sulla sua poltrona sospirando. Rimase con lo sguardo perso nel vuoto per qualche minuto, finché il ticchettio dell'orologio non le ricordò che il tempo era poco e che la giornata era piena di impegni. Scosse le spalle, sperando che quel gesto potesse aiutarla a togliersi dalla testa il fatto che Nicolas sarebbe presto diventato un suo cliente. Prima di tornare a concentrarsi sulla montagna di lavoro che aveva da fare, sia in ufficio sia fuori, scrisse un messaggio a Emilie, chiedendole di incontrarla da Chez Maurice verso le otto di sera.

Il pomeriggio sembrò non passare mai e accompagnare la signora Rainer a scegliere le statuette per la torta nuziale peggiorò la situazione: non c'era nulla che piacesse alla sua cliente – i modellini di una statuetta non avevano l'altezza corretta; la sposa di un'altra non era abbastanza simile a lei perché il colore di capelli era di una tonalità più scura– perciò Charlotte fu costretta a farle visitare tre pasticcerie e negozi di dolciumi prima di trovarne una che soddisfacesse le richieste di quella donna esigente.

Il pomeriggio sembrò non passare mai e accompagnare la signora Rainer a scegliere le statuette per la torta nuziale peggiorò la situazione: non c'era nulla che piacesse alla sua cliente – i modellini di una statuetta non avevano l'altezza corretta...

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