Capitolo 23 - Parte 2

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Tornare a Parigi aveva riaperto le porte alla Toujours Heureux et Contents e a tutto l'impegno che la sua gestione comportava.

Varcando la soglia dell'agenzia, Charlotte non si sarebbe mai aspettata di vedere Lorraine sfrecciare dalla scrivania fino al corridoio principale, senza nemmeno darle il tempo di fare mente locale o lasciare il suo basco rosso e la sua giacchetta leggera sull'attaccapanni.

«Come sarebbe a dire che i Cardieux non si sposano più?»

«Cosa?» La collega parlava in modo così frenetico e confuso che Charlotte dovette chiederle di ripetere, ancora frastornata dalle ore troppo piccole che aveva fatto con Emilie.

«Mi ha chiamato mademoiselle Lefèvre questa mattina» annunciò, mostrandole lo schermo del cellulare su cui era registrata la chiamata. «Le ho proposto di posticipare la data delle nozze o di cambiare il luogo del ricevimento, ma ha rifiutato tutte le mie proposte.»

«Non è colpa tua: è già successo che qualche cliente annullasse le nozze.»

«Già, ma mi dispiace... sembravano davvero una bella coppia.»

Solo a sentire quel commento, lo stomaco di Charlotte sembrò stringersi così tanto che per poco non le venne la nausea. Nonostante si sforzasse di rimanere impassibile e mostrare un'aria professionale – con la schiena raddrizzata quasi fosse sull'attenti – cedette alla curiosità che aveva iniziato a divorarla più di quanto non avesse fatto in quei mesi l'invidia che provava nei confronti di Alexandra.

«Ti... ti ha spiegato come mai?» azzardò Charlotte, riuscendo finalmente a riporre il suo cappellino sull'attaccapanni.

«Dice che sono insorti problemi che hanno mandato a monte il matrimonio» rispose Lorraine sconsolata e, per grande gioia della collega, ripose il cellulare nella tasca posteriore dei jeans. «Insomma, è stata molto vaga, quindi dev'essere per forza successo qualcosa» insisté, seguendo Charlotte nel suo ufficio.

«Che intendi?»

«Chi è che manda a monte un matrimonio dopo che ha già speso così tanti soldi per organizzarlo?»

«Qualunque persona sana di mente che si rende conto di non aver trovato il partner giusto, forse?»

«E lo capisci a ridosso delle nozze?» Lorraine scostò la poltroncina di fronte alla scrivania di Charlotte tanto quanto bastava per accomodarsi sul cuscino in ecopelle nera. «No, secondo me c'è di mezzo un'altra persona... un tradimento o... o qualcosa del genere.»

«Ti ricordi la coppia di cui ti ho parlato prima?» Quando la collega diede un cenno di assenso, continuò: «Hanno annullato quando mancavano solo due mesi e, prima che tu te lo chieda, no: nessun tradimento, nessuna mancanza di rispetto.»

«Magari non te l'hanno detto.»

«Fidati che quando si parla di tradimenti è il primo argomento che tirano fuori.» Charlotte sollevò un angolo delle labbra, certa di avere ragione. «Comunque, la sposa in questione mi ha scambiata per la sua analista il giorno in cui è venuta a disdire e ti posso assicurare che mi ha raccontato di tutto, compresa la storia della sua vita» spiegò, accavallando le gambe con un sospiro. «Ha preferito non sposarsi piuttosto che costringersi a qualche anno di infelicità per accontentare i parenti. Anche perché sarebbe di certo finito tutto in un divorzio.»

«Questo non lo puoi sapere: magari avrebbe funzionato.»

«No, è vero» ammise. «Ma se le cose fossero rimaste così, l'unica soluzione sarebbe stata quella. Erano davvero arrivati a un vicolo cieco: la convivenza e lo stress per il matrimonio che nessuno dei due voleva li stavano consumando.»

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