La Liberazione.
Canzone capitolo: My demons, Starset
La donna si risvegliò dal lungo sonno alla quale era stata sottoposta.
Per prima cosa spalancò gli occhi notando che era tutto buio, mentre cercava di ricordare dove si trovasse.
Ma certo, sono nella dimora del mio figlioccio.
Si alzò con molta fatica lanciando un sguardo al suo vestiario, una camicia da notte nera in pizzo, sorrise rendendosi conto che nel tempo i suoi gusti non erano affatto cambiati.
- Perchè cazzo mi sono svegliata? - ringhiò in un sussurro, si rincuorò, anche la sua voce era identica. Accese la luce con uno schiocco di dita e guardandosi attorno si avvicnò allo specchio.
Se ci fosse stato Marte le avrebbe certamente dato dell'egocentrica.
- Si ok, sono identica. Forse i miei occhi sono un po' più scuri ma niente di terrificante! Ed io che pensavo mi venissero anche le corna. - ridacchiò, finchè non le venne un flash.
Ecco perchè mi sono svegliata.
Si ricordò improvvisamente che i Troni erano stati rinchiusi da quelle insulse creature chiamati angeli, assieme alla sua piccola Ilia.
Stolti, non potete nulla contro di me, ma prima di servono informazioni.
Andò verso l'armadio aprendolo prese una maglietta larga e un leggins nero abbinati ad un tacco dodici, suo fratello invece l'avrebbe guardata a bocca aperta chiedendole come faceva a camminare su quei trampoli e lei gl avrebbe risposto che era il tacco più basso che possedesse.
Persino durante le gravidanze aveva portato i tacchi.
Uscì dalla sua camera camminando per i corridoi del castello, ci mise un po' ad arrivare a quello che conduceva alla grotta della sua amica.
- Mia signora. - esclamò l'anima inginocchiandosi ai piedi della donna.
- Eva, quanto tempo. Dimmi mia cara, come ti trovi qui? Rinchiusa in questa grotta costretta ad ascoltare la sofferenza altrui e non poter far niente? - le chiese la padrona con sorriso sinistro, mentre camminava intorno all'anima ancora inginocchiata ai suoi piedi.
- Mi trovo bene vostra signoria, ma mi duole il cuore vedere e sentire tutta questa sofferenza. - rispose con sincerità e soprattutto rispetto.
Lei amava sentirsi rispettata.
- Ordunque, ti libererò momentaneamente dalla prigionia alla quale ti ho legato, ma non sarà per molto se i miei piani sono ben calcolati, mi servirai ancora. Non ti preoccupare tesoro, sarai molto più libera di adesso. Ora alzati. - ordinò e l'anima con uno slancio si alzò in piedi.
- Ditemi mia principessa che devo fare per voi ed io lo farò senza esitare. -
Un sorriso divertito si fece largo sul viso della donna più grande e chiaramente non stiamo parlando di Eva.
- Va da mio padre, digli che sto tornando per portare i Troni e mia figlia. Lui saprà che fare. -
Eva fece un profondo inchino nel quale la donna premette l'indice sulla sua fronte e la spedì a casa sua, riuscendo anche a scorgere l'informazione che le serviva.
Mi manca il mio amato castello.
Uscì dalla grotta e inspirò profondamente l'aria entrò nei polmoni dandole un leggero senso di pace, accompagnato dai versi degli animali e i vari rumori della foresta ai quali era abituata.
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𝑳'𝒊𝒏𝒇𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑹𝒆𝒈𝒊𝒏𝒂 𝑰
FantasyPer la quadrilogia "La Regina" 1° Libro Aeriel, meglio conosciuta sulla Terra come Aurora, è un piccolo angelo dai capelli argentei e i magnetici occhi azzurri, con dei straordinari poteri che la renderanno Portatrice della Corona di Venere. Michele...