Capitolo 6

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Fuga dal Paradiso

Erano passati altri due anni e Aurora si stava abituando al suo nuovo corpo. Michele non si era fatto più vedere dal giorno dell'incoronazione, così come nessuno a parte Gabriele, il quale le aveva comunicato che per volere del loro Padre, lei sarebbe stata confinata all'interno della Reggia ad esercitarsi fino a nuovo ordine. Non aveva più così tante visioni come prima, erano controllate, ma non frequentando più nessuno non aveva idea di ciò che stesse succedendo fuori da quelle mura.

Gabriele era rimasto molto stupito del cambiamento fisico della sua principessa, non se l'aspettava ed era sempre più preoccupato che lei  potesse perdersi, non aveva neache un attimo libero per poterle parlare o sapere come stava, non che alla ragazza potesse cambiar qualcosa.

Quel giorno però qualcosa cambiò.

Infatti il cielo del era spento nonostante lei avesse la corona addosso, la spiegazione poteva essere solo una. Un demone era lì con loro.

Non era strano, a volte quando riuscivano a catturarli e volevano informazioni da loro venivano presi e portati in Paradiso. Sarebbero morti quasi istantaneamente se non fosse per delle catene particolari che avevano inventato un secolo prima, queste infatti permettavano ai demoni di entrare nella casa degli angeli annullandone il potere, rendendoli quasi umani.

Decise di fare una cosa che mai avrebbe fatto: uscire e andare a controllare, infondo lei era la principessa. Purtroppo però avevano chiuso l'entrata della Reggia lasciandola lì da sola.

Andrò a purificarmi e nutrirmi, se avranno bisogno di me mi chiameranno pensò lei sospirando. Si nutrì al pozzo e si fece un lungo bagno nell'acqua purificatoria, che cancellava ogni peccato... Tranne i suoi.

- Dimmi - disse la "ragazza" al Trono che si era presentato alle sue spalle.

- Vedo che ti stai purificando, brava. Se non ti avessero confinato qui saresti molto utile. - le disse con un sorrisino Nelka'el osservandola nella vasca.

- Non dirlo a me. Mi annoio qui da sola. Dimmi Nelka'el, perché nostro Padre e Michele han voluto rinchiudermi qui... - chiese Aurora osservando l'angelo con la coda dell'occhio.

- Non saprei. - rispose sincero sendendosi sul bordo della vasca. - Forse temono che tu possa fare la fine del tuo precessore, anche se lasciami dire Aurora, che non credo che stare qui aiuti il tuo spirito. - lei gli rifilò un'occhiata, perché l'aveva chiamata Aurora? Cosa né sapeva lui?

- Non chiamarmi Aurora. Il mio nome è Aeriel, come mia madre. - Nelka'el sorrise ampiamente.

- Tranquilla tesorino, so del tuo incontro con la demone-lupo. Noi sappiamo tutto. Non ti biasimo piccola,  noi al tuo posto saremmo impazziti e ci chiediamo come possa non averlo fatto tu. Ti prego, non uscirtene con la frase fatta "sono nata per questo". Se lo facessi giuro che potrei impazzire - Aurora era esterrefatta, non credeva certo che i Troni l'avessero tenuta tanto d'occhio.

- Dunque, sapete tutto. - disse più  a sè stessa che al Trono al suo fianco, il quale annuì con un sorriso.

- Ma non sono qui per questo. - le disse facendosi improvisamente serio. - Come avrai già capito da te c'è un demone tra noi e vorremmo il tuo parere e sopratutto che presenziassi. -

- Mi pareva di aver capito che nostro Padre e Michele non mi volessero fuori di qui. - era parecchio confusa.

- Infatti, ma noi non siamo d'accordo. Riteniamo che tu debba svolgere il tuo compito fuori di qui e in queste occasioni con noi. La domanda da porsi ora è: Tu cosa vuoi? - le chiese mentre si allontanava.

𝑳'𝒊𝒏𝒇𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑹𝒆𝒈𝒊𝒏𝒂 𝑰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora