Capitolo 24

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Andava tutto così bene prima.

“I'm just so tired to share my nights
I wanna cry and I wanna love
But all my tears have been used up”

Aurora dopo essere tornata all'inferno si fece un lungo bagno caldo con Lucifero nella sua vasca idromassaggio.

Andarono a dormire, quasi completamente nudi dato che quella notte sembrava far più caldo del solito, uno abbracciato all'altro.

Le giornate erano sempre uguali:

Si alzano la mattina insieme, litigavano per il bagno finché uno dei due non riusciva ad andarci prima dell'altro, mentre uno era in bagno l'altro sistemava la camera.

Dopodiché andavano a colazione insieme ed Aurora con gran tristezza fu spostata la sinistra di Lucifero, non che cambiasse qualcosa, Belphagor era andato in missione e non lo vedeva da tempo.

Lucifero andava a smistare anime e torturarle e lei ad allenare le guardie, dopo che anche il Re si era reso conto della bravura della ragazza, senza contare che amava farsi rispettare e vedere i demoni faticare per raggiungere la forza necessaria ad un combattimento con lei.

I due amanti si ritrovavano alla sera per cena, dove non si dicevano nemmeno una parola, solo qualche fugace sguardo.

Infine si facevano insieme un bagno o una doccia ed andavano a dormire.

Quella mattina Aurora mentre sistemava la camera aspettando il suo turno per il restauro mattutino, decise che avrebbe modificato la sua routine andando a trovare l'uomo che l'aveva cresciuta come un padre, nella speranza che stesse bene.

- Lucifero - urlò la demone finendo di fare il letto e preparandosi i suoi vestiti. - Oggi non ci sono, vado sulla Terra. -

Il demone uscì dalla doccia e le rispose che non c'era alcun problema, semplicemente l'avrebbe sostituita con il suo consigliere.

Giunto il suo turno per il bagno si fece una doccia veloce, si piastrò i capelli di solito ricci, al momento lunghi fino ai fondo schiena. Mise un pantalone a palazzo nero, con una maglia dello stesso colore a maniche lunghe e collo alto e per ultimo un cardigan lungo fino a metà polpaccio con degli stivaletti corti.

Si diresse sulla Terra.

Non conosceva il luogo dove si stava nascondendo Belzebù, così penso di chiedere a Belphagor, ma non sapeva nemmeno dove stesse lui.

Roteò gli occhi e prese le chiavi di una delle auto di Lucifero.

Una Ferrari rossa.

Mise in moto l'auto e accese la radio, in modo che potesse farle compagnia.

Dove potresti essere Belz?  Si chiese mentre sfrecciava tra le macchine in autostrada.

Ma certo! Si illuminò

Lucifero le aveva rivelato che il teletrasporto funzionava non solo con i luoghi ma anche con le persone.

Era più difficoltoso e raro: ma non impossibile.

Accostò, doveva rilassarsi, solo così ci sarebbe riuscita.

Scrollò le spalle.

Si appoggiò completamente al sedile lasciandosi andare.

Lasciò che la gravità la prendesse, sentendo ogni muscolo ed osso del suo corpo essere attratto verso il terreno.

Chiuse gli occhi e pensò intensamente alla persona che voleva vedere, dopodiché né pronunciò il nome all'interno del suo subconscio.

𝑳'𝒊𝒏𝒇𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑹𝒆𝒈𝒊𝒏𝒂 𝑰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora