Capitolo 29

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The dream we met.

Tornata all'inferno Aurora sentiva il cuore più leggero dopo la conversazione avuta con Alhena, pur non comprendendone il motivo.
Perciò, si infilò sotto il piumone e riuscì finalmente a dormire, per lo meno ci riuscì finché Lucifero non la svegliò.

- Buongiorno principessa, è ora di alzarsi sai? Stai dormendo da circa 22 ore. - le disse il Re dei Demoni sedendosi di botto accanto a lei mentre urlava e la ragazza scattò sul letto facendosi venire un forte giramento di testa.

- Come ventidue ore!? Mi sembri di aver dormito giusto qualche oretta. - si lamentò la donna stiracchiandosi. - Comunque perché mi hai svegliata? - chiese sbagliando mentre si alzava e andava in bagno a darsi una lavata e truccarsi.

- Perché vorrei che parlassi con Die del piano contro i vampiri. - rispose l'uomo poggiandosi alla porta del bagno.

- Oh già è vero, mi ero scordata. Non potresti andare tu? - chiese lei facendo gli occhi dolci a Lucifero pettinandosi i capelli già truccata.

- No, è la tua migliore amica, muovi quel bel culetto che hai e vai. - Aurora alzò gli occhi al cielo ma annuì.

Prese un vestito nero attillato lungo fin sopra il ginocchio a maniche lunghe, degli stivaletti neri con un tacchetto e si materializzò in un parcheggio pensando intensamente all'amica mezzo demone.

Il parcheggio di una scuola superiore, pieno di ragazzi e ragazze che si dirigevano verso la scuola. Vide immediatamente Die assieme ad un gruppi di cani tra cui probabilmente anche il suo compagno.

Camminò sicura e tranquilla fino ad esserle alle spalle pronunciando un allegro "Buongiorno" al quale Die rispose con un freddo cenno del capo.

- Come mai qui? - le chiede Die osservadola con i suoi occhi viola, nascosti a gli occhi degli umani.

- Come mai ti sei recata da me? - risponde la demone con un'altra domanda, facendole comprendere cosa vuole.

- Vuoi mettere a punto il piano? -

- Esattamente mia cara Die. - risponde Aurora puntando lo sguardo alle spalle della ragazza notando che tutto il gruppo la guarda confusa, non comprendendo affatto chi fosse, comparendo così un sorriso sornione sul volto della demone.

- Tu chi sei? - chiede uno di questi avanzando a testa alta.

Deficiente.

- Porta rispetto cane. - affermò Aurora ringhiando leggermente mostrando il suo viso da demone

- Uh, abbiamo una demonietta eh? - dice spavaldo, irritando notevolmente Aurora.

- Sei proprio un cretino. -
- Sei proprio un deficiente. - pronunciarono contemporaneamente le due donne seccate.

- Tu chi sei per chiamarmi in quel modo? Io sono l'Alpha del Branco del Nord e nessuno si rivolge a me con quel tono! - esclamò il ragazzino furente rivolgendosi ad Aurora che non stette zitta e replicò in un istante.

- Io caro Alpha del Branco del Nord, - lo scimmittò - sono la moglie di Lucifero. Pertanto signor deficiente, starei attento alle prossime parole che sceglierai. - sorrise infine osservando Die mentre la sua parte demoniaca prendeva il sopravvento.

- Lei è una mia carissima amica e non ti devi permettere di trattarla in questo modo, anche perchè lei ci aiuterà in questa guerra! - ringhiò per poi sussurrare - Devo calmarmi. -

Aurora sentendo il bisogno della sua amica, influenzò lo stato di Die per farla tornare normale, chiedendo successivamente se andasse meglio scusandosi.

𝑳'𝒊𝒏𝒇𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑹𝒆𝒈𝒊𝒏𝒂 𝑰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora