Capitolo 2

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Michele tremava. Non sapeva come rispondere alla domanda del piccolo angelo. Le diede un bacio sulla guancia e andò via, era giunto il momento di riunire il consiglio. Chiamò a se gli arcangeli e i troni, voleva conoscere le loro opinioni avendo paura che gabriele avesse ragione e così eccolo, seduto su una sedia assieme a tutti coloro che realmente avevano un ruolo: Non sapendo però che la neo principessa dei cieli aveva appena attivato i suoi poteri da principato, che gli piacesse o no lei avrebbe scoperto tutto.

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Aeriel si alzò dal letto e si mise ad osservare la sua famiglia, non le piaceva quel termine, non lo sentiva suo... Come se quella gente che le steva attorno fosse finta.

- che stupida - si disse - sono una bambina. - ma la verità era che se la sua coscienza di Principato fosse venuta a galla, lei avrebbe avuto solo il corpo di una bambina. Avrebbe perso la sua innocenza e la sua gioia, tutto ciò che comportava essere piccolo.

Proprio in quell'istante una parte della sua remota coscienza si svegliò, dando vita al primo ricordo più importante di tutti: la Creazione.

- Tu Lucifero, stella del mattino, portatore della Corona di Venere, sarai il primo dei miei amati Serafini, sarai la mia voce. Tu Michele, mio secondo genito, sarai la mia spada, primo tra i mei Arcangeli. Tu Raphael, avrai uno dei più bei doni, ti dono la mia mano, in grado di curare gli indifesi e chiunque abbiamo bisogno. Tu Gabriel avrai un compito molto importante: essere il mio messaggero. Parleremo tramite il vostro principe. Voi altri invece ricerevete più tardi gli ordini. Aeriela cara vieni. Il tuo compito è quello di essere un Serafino esattamente come tuo fratello Lucifero ma tu purificherai le anime dei malvagi, di chi non comprende né bene né male, di chi male né ha subito troppo e ha bisogno di un sorriso, tu Aeriela hai il mio cuore, tu sarai la Salvatrice. - concluse il loro Signore e poi la Luce calda ed accogliente che lo avvolgeva scomparve. I cinque che erano stati chiamati si osservarono, Lucifero anche gli occhi azzurro ghiacco e i capelli color platino leggermente ricci. Michele aveva anche lui gli occhi azzurri, ma a differenza del primo erano caldi  i suoi capelli erano color grano ricci. Raphael aveva gli occhi blu, tanto da ricordare la notte e i suoi capelli erano di un biondo cenere. Gabriel aveva gli occhi smeraldo e i suoi capelli erano castano chiaro. Aeriela invece molto simile a suo fratello Michele, infatti avevano lo stesso colore degli occhi ma i capelli erano leggermente più chiari.

- Dunque mio principe? - chiese quest'ultima - Cosa dobbiamo fare ora? -

Tutti volevano risposte e lui non poteva ancora  darne dunque scelse per conto suo ascoltando tutti e parlando con tutti, non sapendo bene cosa fare improvvisò, ma a suo padre andò bene, dopotutto ciò che voleva era proprio questo: che ognuno si prendesse le sue responsabilità.

- Quindi quella... quella era mia mamma? - si chiese e in quel momento entrò Chavaquiah

- Buongiorno piccola! Vedo che ti sei ripresa! - la salutò contenta

- Tu eri sua amica, perchè non mi hai mai parlato di lei? - chiese il piccolo angelo alla sua insegnante

- Di che parli Aeriel? - chiese confusa l'insegante

- Tu non mi hai mai parlato di mia madre, dicendomi di non conoscerla. MI hai mentito. Lei era la ta damigella, ti accompagnò all'altare. - gli occhi della piccola erano vitrei, segno che stava esplorando il passato. Chavaquiah si sentì gelare, lei non avrebbe dovuto saperlo così. 

- Tesoro io... - tentò ma l'angelo la bloccò con un gesto della mano

- Non importa. Hai commesso un'errore e infatti la tua anima è macchiata: Devo purificarla, farà male - le disse meccanicamente mentre le si avvicinava con una mano tesa, l'altro angelo iniziò a scappare ma ci volle una sola frase della piccola per farla bloccare.

- Guardie prendetela! La sua anima è stata macchiata dalla menzogna! - le guardie la bloccarono e uno di questi andò senza consenso a chiamare Gabriel, volando come mai aveva fatto spalancò le porte della sala riunioni e quando Michele stava per cacciarlo Gabriel lo bloccò

- Aeriel dice che tua moglie ha l'anima macchiata di menzogna la sta per purificare! - lo disse velocemente, senza prendere nemmeno un respiro. Si scatenò il putiferio, ciò voleva dire che lei stava prendendo coscienza della sua anima.

I tre arcangeli corsero all'ospedale ma non fecero in tempo a fermare la piccola, dalla mano che prima teneva tesa fuoriusciva una luce bianca che faceva contorcere dal dolore la Potestà, doveva aver fatto qualcosa di peggio ma lei non riusciva vederlo. Michele e Raphael erano bloccati e il terrore regnava nei loro occhi, ma mai come Gabriel, lui era in ginocchio e piangeva, piangeva come mai aveva fatto... più vedeva la sua donna contorcersi più lui si sentiva morire.

- Finito. - disse semplicemente lei chiudendo la mano di un pugno - Adesso sei pura, come un angelo dovrebbe essere. In questi giorni parlerò con nostro Padre, lui mi dirà come agire per la vostra salute e purezza, anche voi tre dovreste essere purificati, ma non posso ancora farlo non ho il potere a sufficienza e... - non terminò la frase che il Padre prese possesso del corpo del suo messaggero.

- Figli miei, tra due anni la piccola Aeriel salirà al trono di principessa e vi purificherà tutti, intanto vi guarderà da lontano, vi guarderà dalla reggia, dove solo Michele, Raphael e Gabriel potranno entrare per eseguire gli ordini. Ed ora salutatela, perchè non so effettivamente quando la rivedrete. - finì il discorso e Gabriel tornò a respirare correndo verso la sua amata che ancora respirava a fatica.

- Aeriel, piccola... mi spiace di... - tentò di dire la Potestà ma fu bloccata da Gabriel che aveva gli occhi inniettati di rabbia, aveva rischiato la morte e ancora lei osava chiedere scusa?!

- Non provarci! Non doveva nemmeno toccarti! - urlò l'arcangelo

- Non è esattamente così, io ora ho il potere fratello e presto purificherò anche voi tre, siete pieni di malvagità. - finì armoniosa e uscì volò sulla Terra di nascosto, nessuno osò seguirla. Ora avevano paura di lei.

Si ritrovò in una raduna, era calma e silenziosa, si divertì a giocare con l'acqua come una vera bambina, faceva acrobazie e schizzava l'acqua sugli alberi che sembravano ridere e gioire con lei. Ma così non era.

Lei ora era sola.

Lei a breve sarebbe diventata la nuova principessa, la nuova portatrice di Luce.

𝑳'𝒊𝒏𝒇𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑹𝒆𝒈𝒊𝒏𝒂 𝑰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora