La prima cosa che si udì quella mattina nel castello del Re Esteban, erano un forte ticchettio di tacchi a spillo.Quasi fastidioso ed irriverente a voler mostrare di essere presente.
Camminava per i corridoi azzurrini che conosceva a memoria, non cambiati nel suo lungo periodo d'assenza.
Il primo reale ad infastidirsi fu Deva, seduta al tavolo con tutta la sua famiglia, o quasi.
C'erano suo nonno, Il Re; Suo zio, fratello di sua madre, accompagnato dalla moglie; I suoi Cugini gemelli; la sua gemella, la sorella maggiore ed infine suo padre Mercurio e suo Zio Marte, padre della propria gemella.
- Chi diamine usa i tacchi a quest'ora? - si lamentò Marte stropicciandosi gli occhi.
- Non so lo Zio, ma se lo scopro la uccido. - affermò Deva posando la sua tazza di tè ai frutti di bosco intenta alzarsi.
- Oh non credo proprio che mi uccidereste. - pronunciò allegra la donna all'entrata della sala da pranzo poggiando una spalla sulla soglia della porta.
Tutti, tranne i gemelli maschi che ancora non la conoscevano, rimasero stupiti di vederla lì.
La prima a reagire fu Deva, alzandosi di corsa per abbracciare la madre, dimenticando ogni regola che le era stata insegnata. La donna ridacchiò allegra ed al loro abbraccio si aggiunse anche Ilia.
- Ti stanno bene i capelli a caschetto figlia mia. - disse accarezzandole una guancia facendo poi lo stesso con l'altra gemella.
A salutarla accorsero anche i padri delle due ragazze, seguiti dal fratello Kyle che la strinse affettuosamente a sé e suo padre che con gli occhi lucidi che diede un bacio delicato sulla fronte.
Al tavolo rimasero i nipoti, la nuora e la sua primo genita.
- Fyza o Alhena, come preferisci esser chiamata. Ho potuto ascoltare molto bene la tua conversazione avuta con Aurora. Toccante, lo ammetto. Ma non voglio aggiungere altro sono certa che le tue sorelle ti avranno già insultato abbastanza. - sorrise sghemba lanciando uno sguardo alle due ragazze, le quali fecero un finto sorriso innocente. Si avvicinò al frutto del suo amore con Chandra, motivo per cui, come aveva raccontato ad Aurora, aveva i cappelli color viola.
Abbracciò anche lei. Alhena all'inizio, sorpresa da quel contatto fisico che non sentiva da quando era bambina, per lo meno con lei, non ricambiò subito rimanendo leggermente rigida. Ma quando la strinse leggermente di più la maggiore delle sue figlie contraccambiò scoppiando in un pianto disperato, che se pur ben accetto dalla donna, in quell'occasione, a Deva scatenò un moto di nervosismo, non era gelosia.
Solo odiava il pensiero che adesso facesse la carina con la madre quando per anni l'aveva trattata come un zerbino.
Poco dopo, si staccarono e la madre fece l'occhiolino ad Alhena asciugandole le lacrime.
Si girò verso il tavolo dove seduti c'erano due ragazzi completamente uguali, alti probabilmente sul metro e ottanta, i capelli neri con una ciocca argento, gli occhi ghiaccio ed i tratti duri del fratello Kyle, a differenziarli gli abiti di colorazione differente: uno vestito come il padre di bianco, ed uno come il nonno di nero.
- Loro devono essere i gemelli di cui eri incinta prima della mia breve dipartita, giusto Ezra? - si rivolse verso la moglie del fratello.
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𝑳'𝒊𝒏𝒇𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑹𝒆𝒈𝒊𝒏𝒂 𝑰
FantasyPer la quadrilogia "La Regina" 1° Libro Aeriel, meglio conosciuta sulla Terra come Aurora, è un piccolo angelo dai capelli argentei e i magnetici occhi azzurri, con dei straordinari poteri che la renderanno Portatrice della Corona di Venere. Michele...