Capitolo 27

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Lillian.

Erano passati altri innumerevoli mesi dal sogno su Edith.

La donna bionda che aveva sognato Aurora, donna che sentiva conoscere, esattamente come aveva detto Edith. Tanto che non riusciva a non pensarci.

Doveva solo ricordarli.

Aurora si girò verso Lucifero con il quale si sentiva sempre più legata, si trovavano in un parco. Il compagno si doveva vedere con dei loro colleghi demoni e l'aveva trascinata con sé.

Erano seduti su delle panchine a dialogare allegri parlando delle conquiste che si erano fatti, tra questi una sola demone le ispirava fiducia e simpatia.

Lillian.

Lillian esattamente come gli altri era contenta di tutte le anime che aveva distrutto e portato alla tentazione tramite le succubi e gli incubi. Egogentrica, piena di sé, viziata e lussuriosa... Eppure Aurora più la guardava più sapeva che in lei c'era qualcosa da nascondere. Qualcosa d'importante, chiedendosi per un secondo se la stessa ragazza né fosse a conoscienza. 

- Allora Aurora, come ci si sente ad essere la futura regina! - esclamò allegramente Lillian. Nella sua voce c'era una punta d'invidia. Non perché stava Lucifero, dato che per lei non era altro che un zio, bensì per il ruolo che avrebbe ottenuto da lì a breve. Infatti la demone più grande aveva sempre ambito a posizioni di grande rilevanza, ed anche se ancora nemmeno Aurora lo sapeva, era un'altra cosa comune.

- Be' Lillian, io non ho mai bramato al ruolo di regina dell'Inferno. Lucifero mi ha proposto di esserlo ed io ho accettato per i sentimenti che provo per lui. - rispose Aurora, tradendosi con le sue parole, ma Lillian, da brava demone, lo notò immediatamente punzecchiandola.

- Dunque pensi di diventare regina per amore? Ammirevole non c'è che dire, ma sai... Per essere regina ci vuole più di un amore verso il Re, bisogna essere regine. Sono cose che si sentono dentro. - Lillian fu acida, lo fece per farla innervosire in primis e successivamente per vedere la reazione della compagna del Re.

- Lilly, piantala. Non avrei chiesto ad Aurora ciò se non sapessi che può essere un ottima regina. Senza considerare che prima di cadere era la Portatrice della Corona che fu creata per me. Direi che sa cosa significa essere giusta. - Lucifero s'intromise nel discorso per zittire Lillian, ferendo involontariamente la sua compagna, che voleva cavarsela da sola e dimostrare da sé che era capace di difendersi.

I sudditi continuarono a chiacchierare e la demone più giovane, Aurora, si allontanò.

Voleva prendere una boccata d'aria in santa pace, senza schimazzi dei bambini piccoli e gli atroci pensieri demoniaci. Aveva bisogno di un piccolo spazio per sé.

Dimenticando di essere ricercata dall'intero Paradiso e di essere in un luogo pubblico con chissà quanti umani sotto protezione.

Iniziò a camminare per le strade della città senza una meta, solo il rumore delle auto, degli autobus, degli uccelli che volavano e si fermavano per strada o sul marciapiede alla ricerca di cibo.

I turisti che guardavano la città sbalorditi, scattando foto e ridendo a gran voce senza preoccupazioni. I lavoratori che correvano da una parte all'altra della strada, i muratori più avanti in pausa, un gruppo di avvocati che parlavano di quali fossero le leggi più importanti.

Una coppia di poliziotti usciva da una tavola calda con in mano due caffè fumanti e delle ciambelle da mangiare nell'attesa che accada qualcosa.

Sembrava tutto così normale per loro.

𝑳'𝒊𝒏𝒇𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑹𝒆𝒈𝒊𝒏𝒂 𝑰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora