Capitolo 26

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Vuoi essere la mia compagna?

Alhena entrò come una furia nel palazzo alla ricerca della madre, andando dritta verso la prima guardia che trovò, nella speranza di poterle parlare e chiarire una volta per tutte.

- Tu! - urlò alla guardia. - Dov'è la Principessa Polaris? - chiese cercando di regolarizzare il respiro.

- È andata via dolcezza, dovevi arrivare prima. -

Dovevi arrivare prima.

Pianse in silenzio.

Anch'io ho bisogno di una madre. si disse rabbiosa e fu il suo subconscio a risponderle

Madre che finché non ti è venuto comodo odiavi.

***

Prima di arrivare effettivamente a casa Polaris si fermò in un luogo dove sapeva che avrebbe trovato chi cercava.

Era una casa in campagna dove da poco era trasferito un suo vecchio amico,il quale pareva essere in compagnia.

Bussò alla porta.

Il proprietario di casa non ci mise molto ad aprire e se prima stava per sorridere quando la guardò bene negli occhi si rese conto della persona che aveva realmente di fronte.

- Mia signora. - si inginocchiò il demone.

- Con quale nome preferite essere chiamati? - chiese la donna scontrosamente entrando in casa e guardando anche l'altro uomo presente.

L'altro abbassò il viso, sapendo che la conversazione non sarebbe andata a buon fine.

- Non dovresti essere qui. -

- Ah... Io non dovrei essere qui, Belphagor? Per quale motivazione. Illuminami. - lo fece appositamente ad usare il nome Belphagor, volendo fargli capire quanto fosse arrabbiata.

- Ci sono occhi e orecchie ovunque mia principessa. - rispose Belzebù accostandosi al fratello.

Lei li guardò bene entrambi e sospirò.

- Polaris, chiamatemi con il mio secondo nome finché la faccenda non sarà risolta, e comunque lui sa già tutto. -

I due fratelli rimasero a bocca aperta, non credevano di vederla dopo tutto quel tempo, in quelle condizioni non ancora del tutto ottimali e dopo tutto quel lavoro.

- Polaris - la richiamò Belphagor.

- Tu caro mi puoi chiamare come vuoi... Ma io come dovrei chiamare te? - chiese in modo provocatorio per poi continuare urlando - Con il tuo vero nome o con quello finto che hai ideato per seguirmi? - sbatté forte la mano tavolo facendo tremare vorticosamente tutti gli oggetti posti al sopra di esso.

- Lo so che ho sbagliato ma... -

- Niente ma Maël! Niente! Facendo così hai solo messo la mia vita a rischio. Ti avevo ordinato di controllare tutte e tre le mie figlie! Ed una è stata brutalmente torturata! - Urlò ancora Polaris guardando Belphagor o meglio, Maël.

Maël con gli occhi lucidi guardò il soffitto, sentendosi in colpa.

- Polaris, sai com'è fatto Maël. Perdonalo, lo faceva per te, so anch'io che non faceva parte del piano però ti ha aiutato. - si intromise Belzebù che era rimasto a guardare la discussione.

- Maximilien non ci mettere anche tu. -

Belzebù rimase un attimo interdetto, sospirò e lasciò cadere il discorso, tanto l'avrebbe punito una volta tornata.

𝑳'𝒊𝒏𝒇𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑹𝒆𝒈𝒊𝒏𝒂 𝑰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora