Capitolo 8

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Tutti i Troni erano riuniti, tutti tranne Milahe'el che era ancora con la piccola Aurora. Si erano rinuiti per discutere degli ultimi avvenimenti nella speranza di comprendere ciò che stava succedendo. Il primo a prendere parola fu Yeyay'el

- Gabriele è quasi morto, Aurora è riuscita a salvarlo in extremis, non ha ancora i poteri di una volta. La prossima volta potremmo non essere così fortunati. -

- Concordo. - disse Kaliy'el con sguardo preoccupato. - Dobbiamo stare più attenti. Credete sia stato lui? -

- Non penso. No, ci avrebbe avvisati. - negò La'awiyah

- E se fosse stato un test per vedere se la nostra fiducia è davvero riposta in lui? - continuò Kaliy'el.

- In tal caso saremmo già morti. - le rispose La'awiyah - Penso che le cose gli stiano sfuggendo di mano, non credeva di certo che Aurora sarebbe scappata. -

- E di conseguenza avendo creato delle persone con un proprio pensiero che questi si sarebbero ribellati . - finì per lei Nelka'el, facendo annuire La'awiyah. - E se non fossimo morti, staremmo marcendo in una cella come Ilia. - continuò il Trono con gli occhi ricolmi di rabbia.

- Nelka'el... - Kaliy'el poggiò una mano sulla spalla del suo amico nel tentativo di consolarlo, sapendo che non ci sarebbe riuscita -Speriamo solo che la dolce Ilia non stia soffrendo così tanto. -

- Lei è forte. Esattamente come sua madre. - disse entrando nella stanza Milahe'el facendo sì che gli altri angeli lo osservassero curiosi. - Aurora sta meglio, pensa che sia colpa sua. Gabriele è tornato quasi in perfetta forma, sta riposando nella sua camera. - rispose ai dubbi di tutti.

- Bene. - disse La'awiyah.

I mesi passarono e Aurora diventava sempre più brava ad usare i suoi poteri, riusciva a nascondere la sua aura e a volte ad ascoltare i pensieri altrui, era abbastanza raro infatti non lo aveva detto a nessuno

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I mesi passarono e Aurora diventava sempre più brava ad usare i suoi poteri, riusciva a nascondere la sua aura e a volte ad ascoltare i pensieri altrui, era abbastanza raro infatti non lo aveva detto a nessuno. I Troni erano tutti sempre disponibili anche a insegnarle nuove tecniche di combattimento e di concentrazione.

Gabriele si era completamente rimesso in sesto e ogni tanto passava a trovarla, avevano fatto anche una tomba commemorativa per sua moglie Chavaquiah. Raphael esattamente come Gabriele era spesso occupato ma quando stavano insieme non smettevano di parlare, passando anche notti intere svegli e guardare il cielo, le varie costellazione e le possibili ubicazioni dei pianeti.

Con la sua nuova famiglia Belzebù e Nastia, andava tutto molto bene. Belzebù si era aperto un locale riservato per lo più a demoni, ma anche gli angeli ribelli detti caduti, spesso si ritrovavano lì per il loro più puro divertimento.

Il locale non chiudeva mai, giorno e notte era aperto e ai piani superiori ospitava varie camere come albergo, dove all'ultimo c'era l'appuntamenti dei tre proprietari.

Quel giorno Nastia compiva gli anni, 28 per la precisione. Ed al locale Belzebù ed Aurora assieme ad altri demoni con i quali avevano fatto amicizia i due stavano preparando tutto: la cena a base di pesce, come dolce una crostata di fragole, bignè e cavolini. I festoni che ricoprivano ogni angolo con i palloncini, e gli alcolici: il vino preferito di Nastia per loro tre, gli altri avevano di tutto whisky, rum, vodka, birre...

𝑳'𝒊𝒏𝒇𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝑹𝒆𝒈𝒊𝒏𝒂 𝑰Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora