Capitolo 11

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Eravamo in viaggio da una mezz'ora ormai. Erano le 10 passate ma sembrava che per Zaccaria fossero le 6 del mattino, visto le sue occhiaie ben evidenti.
Accanto a lui c'era Mohamed, il quale era crollato in un sonno profondo. Mentre io ero seduta nei sedili posteriori, osservando lo schermo del mio cellulare, aperto su Instagram. Mandai un messaggio a mamma dicendole che saremmo arrivati tra poco.

"Nervosa?." mi chiese Zaccaria, spostando lo sguardo nello specchietto retrovisore, per osservarmi un attimo.

"Non troppo." dissi, sorridendo. "Sono felice di ritornare qui, ma è anche un magone alla gola rivedere anche solo l'entrata del nostro quartiere." dissi, mentre Mohamed si era svegliato.

Entrambi mi sorrisero amaramente, tornando a guardare la strada. Zaccaria, accese la radio, dove partì una canzone proprio sua: Blitz.
I due si sorrisero, iniziando a cantare, mentre io sorridevo alla scena: sembrava proprio di essere tornati ad anni fa, quando improvvisavano dei freestyle al momento, sotto basi di canzoni sentite e risentite.

•••

"Ora ti accompagniamo da Luisa e poi noi torniamo più tardi, dobbiamo fare delle cose." disse Zaccaria, entrando nel nostro vecchio quartiere. "Torneremo verso le 16, il tempo di salutare e torniamo a Milano." continuò, guardandosi intorno.

Io annuivo solo, guardando i palazzi amaramente, mentre i due sembravano entusiasti di essere tornati. Una volta sotto casa, li salutai e scesi, per poi bussare alla porta.

Quando mia madre aprii la porta, sentii formarsi un nodo in gola. Non era nello stesso aspetto in cui l'avevo lasciata: molto più magra, occhiaie evidenti e i suoi occhi marroni sembravano due pozze nere.

"Mamma." dissi solamente, non riconoscendo quasi più la donna che mi aveva cresciuta.

Le si formò sul viso un gran sorriso, per poi abbracciarmi, mentre ella era sommersa dalle lacrime. Mi invitò dentro, mentre un brivido percorse la mia schiena quando misi solo un piede all'interno della struttura.

"La casa è sempre rimasta uguale da quando sei andata via." mi disse sorridendomi. "Scommetto sarai stanca, vai un po' di sopra a riposarti, io nel mentre preparo il pranzo." disse, lasciandomi un bacio in guancia e indicandomi le scale che portavano al piano superiore.

Camminavo lentamente per il corridoio che divideva la mia stanza da quella di mia madre, mentre i ricordi riaffioravano nella mia testa.
Aprii la porta di camera mia, vedendola sempre uguale: una scrivania, un letto a una piazza e infine un armadio.
Mi avvicinai alla scrivania, vedendo sopra ad essa dei fogli, probabilmente di scuola o lettere di Zaccaria. Infatti, proprio una di quelle risaliva a 1 anno fa, probabilmente quando me ne ero andata.

Spostai la mia attenzione all'armadio, dove aprendolo vidi molti miei vestiti, che probabilmente ora mi staranno piccoli. Sull'anta destra c'è uno specchio, mentre sulla sinistra c'è scritto grande e con un pennarello indelebile 'Papà'.
Sorrisi amaramente, cercando di ricacciare le lacrime indietro.

Il letto era sempre quello, con le stesse lenzuola di 1 anno fa. Quanti pomeriggi e notti abbiamo passato qui io e Zaccaria, da quando avevamo solo 6 anni.

Riportai lo sguardo alla scrivania, dove curiosa aprii il foglietto piegato a quattro, dove si poteva leggere la data '04/04/2020' :

' Amore mio,
non so se leggerai mai questa lettera, perché forse molto probabilmente non ti rivedrò mai più. Sono un coglione, lo so. Mi sono fatto scappare la cosa che mi mantiene in vita da quando avevo solo 6 anni, per una troia. Mi hai bloccato dappertutto, tua madre è disperata, gli altri pure.
Quando sono arrivato e tua madre mi ha detto che eri andata via mi è crollato il mondo addosso, tanto che ho pensato di porre fine a tutto.
Ma poi mi sono ricordato della promessa che ti avevo fatto: di fare successo e uscire dallo spaccio.
Anche se tu non sarai vicino a me, lo farò per te, per me e per te. Ma so che infondo, tu sei sempre presente, dietro di me, a farmi da angelo custode, come facevi sempre.
Sono sicuro che quando farò successo tu lo saprai e infondo sarai fiera di me, anche se ti ho spezzato il cuore.
Spero che la vita ci faccia rincontrare, perché senza di te non sono mai stato in grado a vivere.
Ti amo Marika, più che mai, non scordarlo mai ti prego.
Zaccaria '

Ormai in lacrime, appoggiai la leggere sulla scrivania, portandomi le mani alla faccia.
Tutto il dolore che avevo fatto provare a mia madre, Zaccaria e i miei ex amici mi stava mangiando viva in quel momento.
Forse tornare qui è stato uno sbaglio? O forse la cosa giusta?
Quel che so è che ho procurato dolore a persone che non lo meritavano, tutto a causa mia, perché non ho saputo affrontare i miei mostri e i  miei problemi, scappando.

𝗦𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝘁𝗲 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora