Capitolo 9

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Anche questa notte Zaccaria l'aveva passata qui, insieme a me. Come sempre mi svegliai prima io, iniziando a preparare la colazione per lui.

Ieri sera abbiamo deciso che domani mattina andremo a Lecco e torneremo nel pomeriggio.
L'idea di rivedere mia madre dopo 1 anno mi rendeva nervosa e ansiosa, ma fortunatamente ci sarà Zaccaria al mio fianco.
Da quel che ho capito lui ha da fare delle commissioni, ma poi tornerà per dare un saluto a mia madre.

Nel frattempo mi accesi una sigaretta, con il telefono in mano. All'improvviso mi chiamò Sami, strano, per essere le 8 del mattino.

"Sami?." dissi, non riconoscendo la voce dall'altra capo del telefono, che disse 'pronto?'.

"No signorina, il ragazzo è ricoverato in ospedale." disse, facendomi alzare di scatto dalla sedia. "Se può recarsi gentilmente qui." continuò, non sentendomi fiatare.

"Come sta? Cos'è successo?." chiesi, con le mani tremanti, afferrando le chiavi della macchina e di casa.

"È meglio se ne parliamo da vicino, la aspettiamo." disse, dopo avermi detto il nome dell'ospedale.

Corsi alla porta, aprendola e facendola sbattere, correndo giù per le scale. Incrociai Amine e Mattia durante la mia corsa, i quali mi guardarono interrogativi. Salii in macchina e partii alla velocità della luce, stringendo il volante facendo diventare le nocche bianche, cercando di respirare regolarmente.

Ieri ci siamo visti, com'è possibile che ora stia in ospedale? Cercai di ricordare se avessi sentito Sami rientrare questa notte, visto che dal mio appartamento si sente la porta aprirsi e chiudersi, ma purtroppo non riuscivo a ricordare.

Il pensiero che sia finito in ospedale per colpa del suo secondo 'lavoro' mi faceva rabbrividire, ma non dovevo pensare al peggio.

Appena arrivai all'ospedale chiesi a un dottore di Sami, il quale mi portò al secondo piano, da un altro dottore.

"Lei è una parente?." chiese, guardando il registro che aveva tra le mani.

"Un'amica, la ragazza che avete chiamato." dissi.

"Oh, signorina, le condizioni del ragazzo non sono delle migliori." disse, mentre io annuivo. "Lo hanno ritrovato in un vicolo con gamba e spalla rotta, inoltre grazie ad un esame del sangue abbiamo ritrovato della marijuna." disse, mentre io deglutivo rumorosamente. "Non abbiamo avvisato le forze dell'ordine, ma il ragazzo non ha una bella cera." dissi, tirando un sospiro di sollievo.

"Posso vederlo?." chiesi, mentre il dottore annuì, indicandomi una stanza.

Entrai nella stanza completamente bianca, vedendo Sami disteso sul lettino, con la testa alzata poiché aveva sentito la porta aprirsi.

"Sami." dissi solo, avvicinandomi a lui. "Che cazzo hai combinato?." chiesi, dopo averlo abbracciato.

"Avevo detto che volevo uscire dallo spaccio." mi disse, sul punto di piangere. "E loro non l'hanno presa bene, hanno iniziato a minacciarmi di uccidere le persone che amavo e allora lì non ci ho visto più e li ho tirato un pugno." mi disse tra le lacrime, mentre io lo zittii riabbracciandolo.

"Ne usciremo insieme Sami, te lo prometto." dissi accarezzando la sua testa, mentre lui iniziò a respirare regolarmente.

𝗦𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝘁𝗲 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora