Capitolo 16

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⚠️ *Questo capitolo è scritto sotto il punto di vista di Zaccaria, mentre dal prossimo tornerà ad essere di Marika!.*

Attaccai il telefono, vestendomi rapidamente per lasciare l'appartamento di quella puttana che mi ero scopato ieri sera. Camminavo rapidamente per le strade di zona otto, con il cappuccio in testa e le lacrime agli occhi, ignorando completamente la gente che mi salutava.
Appena davanti al mio palazzo, feci un cenno col capo a Simba, il quale ricambiò.
Salii le scale ed entrai in casa, sbattendo la porta.
Appoggiai le mani sul tavolo, mentre le lacrime scendevano numerose e il mio respiro iniziava ad essere irregolare.

"Cazzo!." urlai, spaccando il vaso di fiori al centro del tavolo contro il muro, rompendolo in mille pezzi.

Proprio in quel momento aprii la porta Simba, il quale la richiuse per lo spavento per poi aprirla, guardandomi scioccato.

"Fra' , ma che cazzo succede?." mi chiese, chiudendo la porta alle sue spalle.

"Non è il momento." dissi semplicemente, prendendo il telefono dalle mie tasche e metterlo sulla mensola.

"Baby, ora siediti e spiegami, prima che spacchi tutta casa." mi disse, posando le mani sulle mie spalle, facendomi sedere sulla sedia, mentre lui prendeva posto davanti a me. "Che succede?." mi richiese.

"Sono un coglione del cazzo fra'." risposi, accendendomi una sigaretta. "Ieri sera ho fumato troppo e non so come mi sono ritrovato con una a scopare." dissi, mentre il mio migliore amico mi guardava stupito.

"E Marika lo ha scoperto, scommetto." disse, inarcando un sopracciglio, mentre io annuivo. "Vi siete lasciati?." chiese.

"No, mi ha chiesto una pausa di riflessione per 2 settimane." dissi, mentre lui incrociava le braccia al petto. "Ha detto di avere bisogno del tempo per pensare, poi ci vedremo per parlare." continuai, buttando fuori il fumo.

Il silenzio calò nella stanza, mentre Simba guardava per terra, proprio come me.

"Penso che ti perdonerà." disse a un tratto, mentre io lo guardai confuso. "Insomma, ti ha sempre perdonato, perché anche lei sa che senza di te non riuscirebbe a vivere e lo stesso tu." disse. "La vostra non è una semplice storia d'amore: è qualcosa che è molto di più dell'amore, che è ancora più profondo." continuò gesticolando con le mani, mentre io ero sempre più confuso.

"Tu sapevi già a 10 anni che lei era la donna della tua vita fra' , non ci hai mai pensato a 'sta cosa?." mi chiese, mentre io negavo con la testa. "Ho letto una cosa, un paio di giorni fa, che mi ha fatto venire in mente te e Marika." mi disse, appoggiando gli avambracci sulle ginocchia, mentre io lo ascoltavo.

"Una antica leggenda cinese diffusa in Giappone, dice che dalla nascita tutti noi abbiamo legato al mignolo della mano sinistra un invisibile e indistruttibile filo rosso del destino, che ci lega alla nostra anima gemella. Non importa quanti anni ci mettiate ad incontrarvi, oppure quanti litigi dobbiate fare: perché prima o poi, se si è legati a questa persona, starete insieme." disse, mentre io guardavo un punto indefinito della stanza. "Può essere una cazzata, ma mi ha fatto pensare." disse alzandosi, sistemandosi il suo borsello. "Ti lascio, ci sentiamo dopo." disse.

"Mohamed." dissi, prima di fargli aprire la porta. "Tu pensi che io e Marika siamo destinati a stare insieme?." chiesi, guardando negli occhi il mio amico.

"Si, lo siete sempre stati." disse sorridendomi, per poi uscire, lasciandomi ancora più confuso di prima.

L'unica cosa che feci fu prendere il telefono e mandare una canzone dell'album a Luisa, la madre di Marika, chiedendole di fargliela ascoltare poiché sapevo sarebbe andata a Lecco.

Dopo ciò spesi il cellulare, andando in balcone a fumare, mentre osservavo il cielo, ripensando alla storia che mi aveva raccontato Simba.

𝗦𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝘁𝗲 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora