Capitolo 5

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"Quindi, è un uscita in amicizia?." mi chiese Sami per la millesima volta questa pomeriggio, da quando gli avevo detto che sarei uscita con Zaccaria.

"Si, in amicizia." risposi, alzando gli occhi al cielo.

"Non vi credo." disse appoggiandosi alla porta, con una sigaretta in bocca. "Non me la raccontate giusta voi due: la scorsa sera entrambi siete spariti per tutto il tempo." disse, più a se stesso che a me.

"Anche se fosse Sami?." dissi, buttando il mozzicone di sigaretta giù dal balcone.

"Non è un problema, voglio che tu sia felice." disse, sorridendomi. "Solo che se fa qualche cazzata lo ammazzo." disse.

"Sempre il solito." dissi ridendo, avvicinandomi per poi abbracciarlo. "Ti voglio bene Sami." dissi.

"Anch'io Marika, tanto." disse, lasciandomi un bacio in testa, per poi uscire di casa.

•••

Sono quasi le 19:30 e io sono quasi pronta, mi mancano solo le scarpe. Mi sono preparata presto perché, conoscendo Zaccaria, si farà trovare sotto casa almeno 10 minuti prima dell'orario prestabilito.
Infatti, 10 minuti prima delle 20 mi chiamò, annunciandomi che era sotto.
Presi la mia borsa e chiusi la porta a chiave, mentre Sami mi fece un occhiolino prima di scomparire dietro la sua porta.

"Come siamo belle stasera." disse Zaccaria, anche lui vestito per bene, buttando il mozzicone della sigaretta, per poi aprirmi la portiera al fianco del guidatore.

Gli sorrisi solamente, entrando in macchina. In pochi secondi partì, guidando veloce per le strade di Milano.

"Allora dove mi porti?." chiesi curiosa, guardando il moro al mio fianco.

"Vedrai." disse ridendo, visto che sapeva quanto odiassi le sorprese. "Manca poco però." continuò, cambiando la marcia.

Pochi minuti dopo, ci ritrovammo in Milano centro, precisamente Duomo. Mi prese per mano e mi portò in locale, che fa da fuori si poteva ben capire che fosse costoso.

"Zaccaria, non dovevi portarmi qui, mi bastava anche un kebab in zona." dissi, sedendomi davanti a lui.

"Te lo meriti, poi te lo avevo promesso quando eravamo piccoli che ti avrei portata in uno dei locali più belli di Milano." mi disse sorridendo, per poi essere interrotti dal cameriere, il quale prese le nostre ordinazioni.

Il resto della serata passò alla grande, tra risate e discorsi seri sembrava proprio di essere tornati a qualche anno fa, solo più grandi e in un ristorante di lusso.
Nonostante io abbia insistito, pagò tutto Zaccaria.

"Che ne dici di farci un giro?." mi chiese, una volta usciti dal locale.

"Certo." dissi sorridendo, mentre lui allungò il braccio lungo il mio fianco, avvicinandomi a lui.

Passeggiamo per le strade di Milano per molto tempo, Zaccaria mi prese due rose da un venditore: una bianca e una nera.

"Perché proprio una rosa nera e una bianca?." chiesi, guardando le due rose che avevo tra le mani, una volta salita in macchina.

"La rosa bianca perché è un simbolo d'amore, mentre la rosa nera è un simbolo di libertà e bellezza." disse guardando la strada, mentre io lo ascoltavo. "L'ho letto da qualche parte un paio di giorni fa, mi sono rimasti impressi e quindi appena le ho viste le ho prese." continuò, guardandomi.

"Grazie." dissi, arrossendo leggermente.

Il resto del viaggio lo passammo a parlare e scherzare, fin quando arrivò sotto il mio palazzo.

"Beh, allora ci vediamo presto?." mi chiese, avvicinandosi. "Se tu vuoi, ovviamente." continuò.

"Si, ci vediamo presto." dissi, guardando davanti a me.

So che mi pentirò di quello che sto per fare, ma devo provare a fare un passo avanti.

"Ti va di rimanere?." dissi a un tratto, vedendo il ragazzo al mio fianco assumere una faccia stupita.
"So che domani vieni a registrare qui, puoi restare qui che così domani sei già qui." dissi, inventando una scusa, anche se era vero.

"Mi farebbe piacere." disse, lasciando trasparire tutta la felicità attraverso un sorriso, per poi parcheggiare la macchina.

Attraversammo il portone ed entrammo nel mio palazzo, arrivando al mio piano.
Una volta arrivati in casa chiusi la finestra, appoggiando la borsa sul tavolo.

"Vado a mettermi il pigiama, intanto ti porto dei vestiti." dissi, andando in camera mia. "Purtroppo ho solo dei pantaloncini, non maglie." dissi, mettendomi di fronte al ragazzo.

"Mh, ok." disse prendendoli in mano, mentre io andai in bagno.

Una volta uscita ritrovai Zaccaria con i pantaloncini, a petto nudo.

"Bene, notte allora." disse, andando verso il divano.

"Ma scherzi? Vieni dormi nel letto con me, se vuoi." dissi, prendendolo per il polso, mentre un luccichio nei suoi occhi fece spazio tra le sue iridi marroni.

"Sicura?." mi disse, mentre io annuivo e lo portai con me in camera da letto.

Ci stendemmo entrambi sul letto, girati di spalle.

"Notte." dicemmo in coro.

Dopo alcuni minuti però, sentii il bisogno di girarmi, cosa che fece anche lui.
Mi avvicinai per poi abbracciarlo, infilando la testa nell'incavo del suo collo, mentre lui mise il mento sopra la mia testa.

"Mi sto fidando di te Zaccaria, non deludermi ti prego." sussurrai, sapendo benissimo che mi sentisse.

"Non lo farò." disse solamente, per poi addormentarci entrambi.

𝗦𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗼𝗻 𝘁𝗲 ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora