"New Home"

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"New Home"

Parcheggiamo davanti la nostra grande casa. Le pareti erano interamente di vetro così potevamo avere una grande illuminazione. Era a due piani più il terrazzo e un immenso giardino verde ricopriva la parte posteriore della casa.
Mentre gli addetti portavano giù le scatole più pesanti mi arrivò un messaggio.

Da Sconosciuto:
Hey bambola, alle 23:30 davanti il parco delle fontane, mettiti qualcosa di sexy ;)
XXJustin

Sbuffai sonoramente mentre lanciavo la mia valigia sul letto. Cazzo non volevo sottomettermi a lui, quel l'essere ripugnante.
Purtroppo la giornata passò molto in fretta fra scatoloni e cose varie e arrivò la sera.
Mi trovavo davanti lo specchio guardando e riguardando il vestito che avevo messo. Diciamo che più che un vestito era un pezzo di stoffa che ricopriva fino al didietro lasciando scoperte le gambe. Ai piedi indossai le solite converse nere e per il trucco optai qualcosa di leggero.
Erano esattamente le 23:00 e così decisi di andare. Ma le ragazze si trovavano di sotto e loro non erano a conoscenza del mio piccolo segreto che proprio piccolo non era. Cazzo è adesso?
Sennò ci vado quello mi ammazza e se invece mi faccio vedere così mi ammazzano le ragazze.

Pensa. Pensa. Pensa!

Si, ho trovato! Scendo dalla finestra. Aprii quest'ultima e guardai l'altezza. Non era così alto potevo cadere ma ci sarebbe stato un atterraggio morbido.
Così faccio e con una mossa veloce mi butto fuori dalla finestra. Atterro inginocchiata e con le mani poggiate a terra.
Mi rialzo lentamente e comincio a camminare. La strada è illuminata solo da qualche palo ma niente di più. Arrivata davanti al parco vedo da lontano un ombra che osserva i miei passi attentamente. Justin.

Appena mi avvicino alla sua figura mi afferra per i fianchi e avvicina la sua bocca al mio orecchio.

"Sei venuta" sussurrò sorpreso e con un pizzico di malizia.

La cosa che mi fa più male non era dare la mia verginità, anche se non sono più vergine, ma dare la mia dignità di donna ad una persona che ho sempre odiato.

Cercò di baciarmi ma io lo allontanai.

"Ti dico solo una cosa puoi fare del mio corpo ciò che vuoi ma non potrai MAI baciarmi, intesi?"dissi arrabbiata calcando per bene la parola 'mai'.

"E perché mai?"disse.

"Il corpo si può vendere, ma i baci si danno a chi si ama" dissi convinta.

Lui scoppiò in una fragorosa risata e poi parlò.

"Ma ti senti?"rise ancora ma smise quando cominciai a lanciargli frecciatine"Adesso andiamo che ho una grand voglia di scopare con te"

Mi prese per mano trascinandomi nella sua Ranger Rover nera.
Salimmo e partimmo nel più totale silenzio. Ogni tanto si girava a guardare il mio "vestito" e mettevo le braccia al petto per coprirmi un po' di più.

Dopo poco si fermò in una strada abbandonata senza case. Gli lanciai uno sguardo interrogativo e lui rispose con una semplice " sesso in macchina".
Che palle.
Fece cenno con la testa di spostarmi in dietro e dopo aver sbuffato obbedii. Aprii lo sportello che si trovava alla mia destra e dopo essere scesa un venticello freddo invase le mie gambe facendomi tremare. Entrai subito nei sedili posteriori anche se avrei preferito rimanere al freddo che scopare con questo mostro.

Le sue grandi e caldi mani percossero il mio corpo fino ad arrivare alla cerniera del vestitino e con un mossa veloce e decisa fece scendere quest'ultimo lentamente. Scrutava ogni piccolo angolo di carne del mio corpo e cominciò a baciarne ogni centimetro di esso. Si levò la giacca e la maglia mentre continuava a lasciare baci di umidi sulla mia pancia. Le sue mani si infilarono tra la mia schiena e il sedile slegando il mio reggiseno.
Intanto i miei occhi scrutavano i suoi tatuaggi uno ad uno.

Cominciò a torturare i miei seni facendo irrigidire i capezzoli. Lentamente scese lasciando un scia di umidi baci fino ad arrivare all'orlo delle mie mutandine di pizzo nero e giurai di sentire "mh,pizzo nero" uscire dalle sue labbra.

Sfilò lentamente queste e prima di posizionarsi su di me si sfilò i boxer mostrando il suo enorme membro. Entrò in me con un botta violenta facendomi gemere.
Usciva ed entrava questa era il suo unico movimento e ogni tanto sentivo qualche gemito.

Io? Beh non parlavo. Non gemevo per evitare che capisse che tutto ciò mi stesse piacendo e che trovassi la situazione eccitante.

Sentivo il suo membro indurirsi sempre di più e da li capii che stesse per venire.

"Urla il mio nome,piccola" sussurrò dato il tanto piacere.

Non dissi nulla ma lui continuava a chiedere fin quando non senti riscaldarsi il preservativo.

"La prossima volta urlerai il mio nome" disse.

Ah, convinto lu- aspetta ha detto prossima volta? Cioè oltre a questa volta c'è ne saranno altre.

"Cosa significa prossima volta?"dissi alzando leggermente il tono di voce.

"Che ti scoperò fino alla fine della tua vita"

Bastard Dolls (Justin Bieber)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora