"Fuck you, Bieber"

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"Fuck you,Bieber"

Bastardo.
Bastardo.
Bastardo.
Era l'unica cosa che riuscivo a dire. Era un bastardo.

"Ragazze uscite da casa,è per il vostro bene"dissi al quanto arrabbiata.

"MarieJane tieni la tua ascia"disse Caitlin uscendo seguita dalle altre.

Dovete sapere che ho degli attacchi d'ira. Non riesco a controllarli e nessuno riesce a fermarmi. Ho una grande pazienza ma quando questa scade divento una belva ed è per questo che le ragazze escono e mi danno l'ascia. Così posso distruggere tutto senza fare del male. Ma vorrei tanto ammazzare quel figlio di puttana di Bieber. Lui ha ucciso mio fratello e non potrò mai perdonarglielo.
Presi l'ascia fra le mani e scesi le scale dove portavano allo scantinato che era messo sottosopra. Come sempre per colpa mia. Alzai l'ascia e cominciai a dare colpi contro il muro, gli scaffali e tutto ciò che mi capitava tra mano. Urlavo. Urlavo la disperazione e il disprezzo che provavo verso di lui.
Avevo appena sedici anni quando mi porto via mio fratello.
Lui ero il mio gemello ed era come un migliore amico per me e giurai sulla sua tomba che avrei avuto vendetta sul suo assassino. E non posso di certo ritirarmi indietro. Io lo odio e non smetterò mai di farlo.
Ormai erano ore che continuavo a spaccare tutto ed urlare. Era l'unico modo per sfogarmi senza sembrare strana agli occhi degli altri. Quando non conoscevo questo l'aro di me così...così aggressivo diedi un pugno alla televisione e stavo per picchiare Joe perché mi aveva fatto incazzare tantissimo.La cosa strana e che non piangevo. No, non piangevo mi spigavo si ma non avevo mai pianto e mai lo farò.
Mi ero calmata del tutto e mandai un messaggio a Amy.

Ad Amy:
Venite a casa.

Scritto questo salii le scale e cominciai a prendere gli oggetti caduti e a sistemarli. Poi notai un'altro biglietto vicino il tavolo.
Con su scritto:

"Venite stasera alle nove, dove non batte mai il sole ma è illuminato dalla città"

Ma cos'era una caccia al tesoro?
Non prendeva la cosa sul serio e questo mi dava fastidio.
Mio fratello lo descriveva sempre come una persona meschina e malvagia a tal punto da far paura anche a lui.
Le ragazze rientrarono e mi diedero un bacio sulla guancia.
Guardarono la cosa e poi i tornarono su di me facendomi capre che si stavano chiedendo se così stata io è scossi la testa in senso di negazione. Le ragazze guardarono il pezzo di foglio che tenevo in mano e glielo
diedi il foglio in mano alle ragazze che mi guardarono stranite.

"Secondo me il burrone con il vecchio magazzino"dissi.

"Anche secondo me"disse Amy.

"Ah MarieJane, l'asportazione di droga è stata spostata a domani"disse Joe.

Annuii.

"Ragazze sono le sette e mezza, abbiamo un po' per prepararci e fare un piccolo piano per capire questo cosa vogliono da noi"dissi.

Ognuna andò in camera a prepararsi. Io indossai uno shorts di jeans con una cinturino nero e una maglia grigia che lasciava intravedere il mio percing sul l'ombelico. Misi le parigine e le Dott.Martins nere e i guanti neri con passamontagna dello stesso colore.
Ma non lo indossai, lo portavo solo per sicurezza. Presi la mia amatissima pistola bianca e scesi di sotto.

Le ragazze erano già pronte e avevo un piano.
Contrattare o combattere. A loro la scelta.erano le 20:26 e noi per arrivare ci avremmo messo una buona mezz'ora così ci avviammo con la mia Ranger Rover Nera.
Salimmo e sfrecciammo sull'asfalto. Mentre aspettavamo che il semaforo cambiasse colore mi misi a guardare il mio tatuaggio. Quella scritta mi dava coraggio e grinta.
A distrarmi dai miei pensieri furono il clacson che bussavano così ripartii.
Erano le 20:57 quando arrivammo e notammo un SUV nero e capimmo che loro erano qui. Entrammo nel magazzino illuminato da una fievola luce che pendeva dal soffitto di quest'ultimo. Ed eccoli li. Quel Bieber che avrei ammazzato con le mie stesse mani.

Bastard Dolls (Justin Bieber)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora