X. Alla luna - prima parte

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Ta-dà tornata! Spero abbiate passato delle belle vacanze: le mie lo son state, rilassanti e poi vorticose all'ultimo col festival di Venezia. Vorrei ancora essere lì, lo ammetto, ahah.

Nuova prima parte di capitolo. Si riprende con gli aggiornamenti. Grazie a chi segue ma soprattutto a chi vota e commenta. Non siate timidi, almeno con i voti che aiutano la storia a essere più visibile. Se li lasciate giuro che non vi rincorro come questi lupetti :P 

Buona lettura e buon rientro a tutti ^^


X. Alla luna


«Questo è impossibile» ripeté Lukas forse per la decima volta nel giro di dieci minuti.

«Vi dico che è vero!» insistette Andrej e quasi ebbe la tentazione di sbattere un pugno sul tavolo per dare più enfasi alla propria dichiarazione. Peccato che avesse ancora il braccio fasciato. «Non sa trasformarsi.»

«Non si è voluto trasformare, è diverso.»

«Ho già detto come è andata: aveva la possibilità di fuggire, di avere la libertà e non si è trasformato perché non sapeva farlo. So quel che ho visto, Vor.» Si rivolse direttamente a Ljuba Vosikiev. «Non sto mentendo: eravamo lì, ho considerato le alternative e, data la situazione, ho deciso di farlo scappare in quel momento, ma lui non si è trasformato.»

«Sei sicuro che non ne sia capace?» domandò Vosikiev.

«L'avrebbe fatto, se l'avesse saputo fare.»

Calò il silenzio, netto, quasi disturbante. Si trovavano nella sala adibita per quegli incontri, Vosikiev era in piedi, come al suo solito; c'erano Lukas e Dimitrij, anche loro in piedi, mentre Raisa sedeva a gambe accavallate sul divano. Andrej si era alzato, nella foga, mentre spiegava cos'era successo il giorno prima. Ancora lui per primo non riusciva a crederci.

«Puoi andare» lo congedò il Vor.

Tentò una protesta. «Ma...»

«Puoi andare, ragazzo.»

Ora si sarebbero messi a parlare di quella novità, escludendolo, nonostante lui avesse un ruolo più che rilevante nell'operazione. Non era forse giusto che sapesse se era possibile per un vulkulaki non sapersi trasformare? Com'era possibile una cosa del genere? Come poteva tirarlo fuori dalla druzina se non assumeva sembianze umane?

«Rimani in attesa di istruzioni» disse Vosikiev, mentre Andrej si avviava. «Lukas, accompagnalo.»

Quando furono nel corridoio, da soli, dopo aver fatto un paio di metri, Lukas parlò: «Tutta questa storia è assurda.»

«Lo dici a me?» soffiò lui, trattenendo una smorfia. «Io ora come faccio a farlo scappare?»

«Ljuba si inventerà qualcosa.»

«Ma manca poco alla Maslenitsa, non abbiamo tanto tempo. Se Boris Novikh lo vede siamo fottu...»

«Non c'è bisogno che dici quanto siamo fottuti. Troveremo un modo, Ljuba lo trova sempre.»

Questo lo aveva sempre sorpreso di Lukas Maraskin: era un uomo che non si fidava di niente e di nessuno, ma per Ljuba Vosikiev provava una fiducia quasi incondizionata che destava stupore e tante domande.

«Merda, merda, merda» esclamò, tra i denti. Gli tremavano le dita. «Ieri ho avuto paura. Non hai idea di che aspetto avesse... Gli ho sparato, cazzo! Con un tranquillante, non un proiettile, ma gli ho sparato. Già quello mi odia, ora chissà cosa...»

Wolfen - Vol. 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora