•15 - Chiama il mio nome.

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«Mi stai ascoltando?»
Jimin mi sventola una mano davanti al viso, così sbatto le palpebre e lo guardo.
«Scusa, cosa stavi dicendo?»
Sospira, roteando gli occhi. «Sei un po' sulle nuvole o sbaglio, dolcezza?» Domanda.
«Solo qualche pensiero, nulla di serio» dico.

Inclina la testa di lato, per niente convinto.
«Sono quasi sicuro che centri il nostro caro Taehyung.»
Ingoio un groppo e lo guardo, sorpreso. Come ha fatto a capirlo così in fretta? Si vede davvero così tanto?
«Ci ho preso» dice, diverito «quindi, cos'è successo tra voi due?»
«Il solito ma...» sospiro, mordendomi il labbro inferiore. «Ma, cosa?»
«Che, insomma...molto probabilmente, anzi quasi sicuramente io...» lascio la frase in sospeso, per poi prendere un respiro profondo e guardarlo «s-sono innamorato di lui» concludo, a bassa voce.

Sgrana gli occhi, sconvolto e apre la bocca.
«Tu sei innamorato di Taehyung?!» Alza lo voce. «Shh!» Sbotto, mettendogli le mani sulla bocca. «Non c'è bisogno di urlarlo a tutto il mondo» dico, mentre controllo che le persone nel café non l'abbiano sentito.
Si allontana e annuisce, «giusto, hai ragione ma cazzo, Jungkook! Tra tutti gli uomini di cui potevi innamorati, proprio di un boss della Gangpeh?! Cioè, capisco che fosse stato un criminale di basso livello, ma Gesù Cristo! È un boss!»

Sospiro, massaggiandomi le tempie. «Lo so, so bene quanto sia assurdo e che non dovrei avere niente a che fare con la Gangpeh ma..., è più forte di me. Non riesco a resistergli.»
Si guarda attorno, per poi tornare verso di me.
«E lui? Cosa prova per te?»
«Non lo so.»

Si lecca le labbra, quasi come se fosse divertito dalla mia affermazione. «Seriamente, non ti smentisci mai. Credevo che vi foste confrontati sui vostri sentimenti.»
«Vuoi scherzare?!» Sbotto.
Porta le braccia al petto, appoggiando le braccia al petto. «Tesoro, cosa vuoi da me, allora? Perché mi hai chiesto di vederci?»
«Perché tu sei l'unico che può aiutarmi.»

Abbassa lo sguardo, per qualche istante e ritorna a guardarmi. «Amore, tu non hai niente per cui devi essere aiutato. Lo ami e si vede, te lo assicuro.»
«Come fai a dirlo?» Gli chiedo, sforzando un sorriso. «Perché la luce nei tuoi occhi, è la stessa nei miei quando guardo Yoongi. E tu sai quanto io lo amo.»

Ingoio un groppo, mentre sento gli occhi pizzicare. «Lo amo...già, è così ma nonostante questo, lui non è quello che sto cercando.»
«Kookie, non sempre la persona di cui ti innamori è quella che stai cercando. Ti innamori di quell'uomo che è capace di farti andare in paradiso anche quando sei nel dannato dell'inferno, ti è chiaro? Quando, senti di essere suo e di nessun altro. Quando lui, ti sfiora e tu tremi. Quando lo guardi e ti vedi riflesso nei suoi occhi. L'amore, non funziona come vorremmo, perché per quanto sia fottutamente bello, è un bastardo. Ti colpisce alle spalle, prima che tu possa difenderti e accorgertene.»

Appoggia le mani sul tavolo e sorride.

«L'amore è da sempre il sentimento che provoca più dolore. Non c'è niente che sia più forte dell'amore, certe volte solo l'odio potrebbe equivalerlo. Eppure, nonostante l'amore sia uno stronzo, tutti prima o poi ci innamoriamo. Sai, perché? Perché, è un bastardo subdolo, che si insinua nelle nostre vite e prima che possiamo accorgecene ne siamo divorati. Perché l'amore vince sempre.
È spietato, usa modi che nessun essere umano potrebbe capire per farci cadere nella sua trappola, quindi è inutile scappare dall'amore, perché prima o poi ci troverà. Lui trova tutti.
Tutti amano qualcuno, a modo loro. Per questo, l'amore è uno stronzo. Ti condanna, sempre. Perché quando ti spezza il cuore, è troppo tardi per tornare indietro, quando lo fa è perché vuole farti capire che nessuno può vivere senza amare» deglutisce e riprende fiato, «amare è l'essenza della vita, del corpo, dell'anima. Il nutrimento essenziale dello spirito, la base per essere felici, il dolore per imparare quanto siamo forti e anche l'unico in grado di darci ordini.
Non puoi scegliere chi amare, perché lui l'ha già fatto per te. Quando il destino è stato scritto, lui lo sapeva già.
Di amori ce ne sono tanti, ma solo uno ci sceglie. Quello passionale, quello casto, quello insano...ognuno di questi amore, è unico a suo modo. Ogni persona concepisce il sentimento in modo diverso, dipende cosa c'è dentro di noi e cosa fa battere il nostro cuore, se il corpo è come l'anima. Se la sensazione di essere una cosa sola mentre facciamo l'amore, ci fa ballare con gli angeli caduti nell'inferno. Se il calore emanato dal suo corpo, fa riscaldare anche il tuo. In ogni caso, bisogna vivere l'amore al massimo, perché solo un'unica persona sarà il grado di farci perdere la testa peggio dell'alcol, di farci sentire al settimo cielo peggio della droga e di amarci, come dovremmo essere amati.»

«Ascoltami e non scappare da ciò che provi per lui, perché ti farà solo più male» aggiunge, appoggiando la sua mano sulla mia, con un sorriso.
Le sue parole mi hanno colpito in profondità.
Da quando Jimin sa fare dei discorsi così seri?

«Ma come faccio a capire se anche lui prova lo stesso?» Gli domando, con un sospiro.
«Non puoi capirlo, dev'essere lui a dirtelo.»
Aggrotto le sopracciglia, confuso. Siamo di nuovo all'inizio dei giochi; non me lo dirà mai, anche se dovesse provare qualcosa per me, non me lo direbbe mai.

[...]

Appoggio la schiena contro alla scrivania, mentre faccio ruotare tra le mani una penna.
È in ritardo, ma suppongo di essere io a dovermi adattare ai suoi orari.
Sospiro, portando le braccia al petto.

Appena sento la porta aprirsi, alzo lo sguardo.
«Dal tuo sguardo, capisco di che sono in ritardo» dice, per poi avvicinarsi a me.
«Solo di un'ora, ma non preoccuparti, ho saputo come passare il tempo.»

Ridacchia e posa le mani dietro di me. «Dio, giuro che nessuno mi ha mai fatto impazzire come fai tu.»
Stringo le labbra e sospiro, roteando gli occhi.

«Non paragonarmi agli altri. Io sono unico, baby» dico, con un sorrisetto stampato sulle labbra. «Sì, decisamente» sospira, per poi far unire le nostre labbra.
Mugolo sorpreso, così appoggio le mani sul suo petto per stringere la sua giacca.
Dio, il mio cuore sta seriamente per esplodere.
Odio questa sensazione, la odio con tutto me stesso.

Avvicina la bocca al mio orecchio. «Io sento di provare qualcosa per te.»
Deglutisco, sorpreso. «E che cosa?» Sussurro.
«Qualcosa che non ho mai provato prima e di molto profondo» spiega, per poi prendere la mia mano e appoggiarla sul suo cuore, come l'altra volta. Mi guarda negli occhi ed io, con le guance rosse, gli sforzo un sorriso.
«Chissà, magari è lo stesso che provo io per te.»

Lo vedo respirare pesantemente e annuire.
«Cercherò di capirlo» dice. «Quindi, nel frattempo, chiama il mio nome e non scordarlo perché io devo essere l'unico per te.»

Dice queste cose, senza rendersi minimamente conto del peso che hanno su di me.
Come potrei scordare il tuo nome, se sento di amarti come non ho mai amato nessuno?
È impossibile.
Il suo unico difetto, è questa sua mania di voler controllare tutto e tutti. Proprio per questo, è un boss ma se mi vuole, deve imparare che non potrà avere sempre tutto ciò che vuole da me, perché io non mi faccio sottomettere da un uomo.

«Devo chiamare il tuo nome?» Gli chiedo, in un sussurro, sfiorando le sue labbra con le mie.
«Sì, fallo, piccolo. Dì il mio nome.»
Appoggio le mani sulle sue guance e lo guardo dritto negli occhi. «Taehyung.»

Sorride, per poi baciarmi.
Chiamerò il tuo nome per sempre, se è necessario per farti capire quanto io tenga a te.

ANGEL of DEATH                                                 Kill for BusinessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora