•20 - Diabolico come un angelo caduto.

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Mi tira per il polso, portandomi verso il giardino. «Sei impazzito?!» Sbotta, lasciandomi andare mentre mi guarda con le sopracciglia aggrottate, le mani nelle tasche dei pantaloni e uno sguardo scuro.
Sospiro, portando le braccia al petto.
«Chissà che avrò mai fatto...» roteo gli occhi, con strafottenza. «Sai cosa succederebbe se lo dicesse ai suoi genitori? Tu moriresti, cazzo!»
«Dio santo! Gli ho solo puntato un coltello alla gola, che sarà mai!» Esclamo, scuotendo la testa.

Si massaggia le tempie e cammina verso di me.
«Ascolta, so di averti detto di non farti mettere in piedi in testa ma così...è stato veramente troppo.»
Inclino la testa di lato e ridacchio. «Affatto, è stato anche troppo poco.»
«Cristo, Jungkook!» Sbotta, afferrandomi per le spalle. «Smettila di scherzare.»
Rido ancora e poso le mani sulle sue guance.
«Non sto scherzando.»

Mi lecco le labbra e faccio spallucce. «Se non tenessi troppo alla mia vita, gli avrei tagliato la lingua ma mi sembrava piuttosto esagerato da fare ad un ballo così elegante.»
«Sei proprio fuori di testa» sospira, scuotendo la testa. «So che è per questo che ti piaccio così tanto» sussurro, accarezza le sue labbra.
«Io le troiette come lui, se faccio crollare come se fossero tessere del domino. Soprattutto se cercano di rubare il mio uomo.»

Mi guarda negli occhi, per poi piegare le labbra in un sorrisetto. «Dovrei avere paura?»
«Se fai il bravo, no.»

Circonda la mia schiena con un braccio e respira vicino alle mie labbra. «D'accordo ma cerca di trattenerti la prossima volta.»
Sbuffo, appoggiando le mani sulle sue spalle.
«Non gli stavo facendo nulla» mi lamento.
«Ma avresti voluto, giusto?»
Faccio un sorrisetto e lui ricambia. «Appunto.»
Prende il mio mento con il pollice e l'indice, portando il suo viso vicino al mio.
«Evita di puntare un coltello alla gola della prima troietta che passa, me lo prometti?»
Roteo gli occhi, annuendo. «Te lo prometto.»
«Bravo.»

Fa unire le nostre labbra, così dischiudo le mie permettendo alla sua lingua di scontrarsi con la mia.
Stringo le sue guance, mentre ricambio il bacio e spingo il mio bacino contro al suo.
Ridacchia, allontandosi. «Cosa stai cercando di ottenere?»
«Io? Nulla» rispondo, innocente, facendo spallucce. «Sei consapevole di essere proprio puttana, vero?»
«Puoi starne certo, tesoro» dico, schioccando la lingua. «Finirò col perdere quel briciolo di lucidità che mi è rimasta.»

Mi lecco le labbra e circondo il suo collo con le braccia, facendomi più vicino.
Lo guardo nei suoi occhi scuri, cogliendo una piccola luce appena incontrano i miei.
Sembra quasi una piccola fiamma che sta ardendo incessante, come se volesse solo essere alimentata fino a bruciare totalmente.

«Non sei abituato ad essere controllato, vero?»
Afferra i miei fianchi. «Beh, potrebbe essere una piacevole scoperta» spiega.
Inclino la testa di lato. «Tu lo sai cosa voglio.»

Gira il mio corpo, facendo aderire il suo petto alla mia schiena.
Mi mordo il labbro, appena sento la sua intimità premere contro il mio fondoschiena.
«E lo vuoi anche tu.»
«Sai che non potremmo lasciare il party in questo modo» sussurra al mio orecchio, così da provocarmi un brivido lungo la schiena.
«E chi ha detto che dobbiamo lasciarlo?»
Sfiora il mio collo con le labbra.
«Penso di aver capito cosa intendi» spiega, quasi come se fosse divertito.
Le sue mani scorrono lungo i miei fianchi, così appoggio le mie sulle sue. «Perché credo che tu sia divertito dalla situazione?» Gli chiedo.
«Perché lo sono, piccolo.»
Mi lecco le labbra. «E cosa ti fa divertire?»
«La fottuta perdita di controllo che mi causi.»
Stringo il labbro inferiore tra i denti, per trattenere un sorrisetto soddisfatto dalla sua affermazione.

Mi giro e lo guardo negli occhi. «Quindi? Vuoi scopare sì o no?»
Si lecca le labbra e circonda la mia schiena con un braccio, portando il mio corpo a contatto con il suo. «Vieni con me.»
Afferra la mia mano, portandomi verso la villa e poi sale le scale.

È incredibile, come solo lui sia in grado di provacarmi questo calore e questo brivido.
Continuo a ricercare questa sensazione, come se ne fossi dipendente e forse, lo sono davvero non dalla sensazione ma da lui. Da quest'uomo che è riuscito a farmi impazzire in così poco tempo.

Apre la porta di una stanza e appena siamo dentro, fa scontrare le nostre labbra.
Stringo i suoi capelli, mentre lui mi tira su, facendomi mettere le gambe ai suoi fianchi e stringe le mie natiche.
«Cazzo, non ce la facevo più» sospira, per poi tornare a baciarmi.

Appoggio i piedi per terra e gli sbottono la camicia, mentre lui slaccia i miei pantaloni e le nostre lingue si scontrano con forza e desiderio e i nostri corpi diventano uno la calamita e l'altro il metallo.

Butto la terra la camicia e slaccio la sua cintura.
«Che ne dici di compiacermi?» Sussurra, sfiorando le mie labbra con le dita.
Piego la bocca in un sorrisetto e abbasso i suoi pantaloni, per poi inginocchiarmi davanti a lui.
Prendo la sua intimità con una mano, per poi avvicinare la le labbra e passarci la lingua.
Stringe i miei capelli con una mano.

La mia lingua si muove lentamente, quasi con movimenti eleganti mentre il suo corpo diventa più caldo.
Prendo la sua erezione tra le labbra ed alzo gli occhi su di lui, che tiene le labbra dischiuse in un ghigno mentre tira i miei capelli.

«Bravo» sussurra, soddisfatto, guardandomi con gli occhi di chi sta vivendo il massimo del piacere umano.
Dovrei essere soddisfatto anche io.

Mi allontano, tornando ad usare la lingua per poi riprenderlo in bocca.
«Alzati.»
Lo guardo e mi metto in piedi, lui gira il mio corpo, facendolo scontrare con il muro.
Appoggio le mani sulla parete, mentre mi abbassa i boxer.

«Sei pronto?»
«Sì.»

Afferra i miei fianchi ed entra in me, facendomi gemere.
Stringo i denti, lui tira i miei capelli, appoggiando le labbra sul mio collo.
Lecca la mia pelle, muovendosi con forza e il mio corpo sembra essere una bomba pronta ad esplodere.
Come se stesse alimentando la fiamma della miccia.

Riesce a mandarmi in paradiso, come nessun altro ha mai fatto.
«Dio, scoparti è qualcosa di unico.»
Piego le labbra in un sorrisetto, dischiudendole lasciandomi uscire piccoli gemiti.

Giro leggermente il viso per guardarlo e lui prende il mio mento con il pollice e l'indice.
«Tu sei unico.»
«Lo so» sussurro, ansimando, stringendo i suoi capelli con una mano, mentre si muove con più forza e velocità, facendomi tremare le gambe e bruciare il corpo.

È una fottuta tentazione diabolica. Tutto, ogni cosa, ogni minimo particolare, fa tutto parte di un qualcosa di diabolico che non riesco a comprendere ma che so, avermi catturato senza troppa fatica.

Taehyung è diabolico come un angelo caduto.
Mi tenta, mi seduce, mi fa impazzire e glielo lascio fare perché sono debole alla tentazione e ai piaceri.

«Guardami negli occhi.»
Apro le palpebre, incontrando il suo sguardo. Mi vedo riflesso nelle sue iridi scure, con le guance rosse e il sudore sulla fronte, con il calore di chi sta abbracciando il diavolo.

Fa unire le nostre labbra, per poi tirare il mio labbro inferiore con i denti, facendomi mugolare. «Voglio sentire le tue labbra gemere il mio nome.»
Deglutisco, poi avvicino le labbra alle sue e lo guardo negli occhi. «T-tae...T-tae» sussurro.

Stringo i denti, sentendo il mio corpo tremare mentre raggiungo l'apice. «Resisti.»
Ansimo, mentre lui da le ultime spinte riversandosi nel preservativo.
Si allontana e io mi appoggio al muro, per poi girarmi e sistemarmi i vestiti.

«Mi hai portato per questo?» Gli chiedo, divertito, allacciando i bottoni della camicia.
«Sapevo che avresti reso la serata più...come dire...eccitante.»
Piego le labbra in un sorrisetto, mentre mi avvicino allo specchio per sistemare il burrocacao sulle labbra.

«Mi è passata la voglia di uccidere la troietta che ti scopavi» spiego, con un sospiro.
«È un male?»
«Beh, adesso ho voglia di dirgli quanto io sia meglio di lui a scopare.»
Ridacchia, appoggiato alla scrivania con le braccia al petto.

«Sei diabolico.»
Mi lecco le labbra. «Anche tu, amore, anche tu.»

ANGEL of DEATH                                                 Kill for BusinessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora