Guardo lo specchietto retrovisore e sospiro, schiacciando sull'acceleratore.
«Mi spieghi cosa succede?!» Alza la voce.
«Qualcuno ti vuole morto.»
«Tu non fai il barista, vero?»Sospiro, scuotendo la testa. «Sono un killer.»
«Dio santo...»«Merda!» Esclamo, appena una pallottola colpisce lo specchietto. «Sook, devi guidare tu.»
Lo guardo e lui scuote la testa. «No, io sto impazzendo, non puoi chiedermi di guidare.»
«Preferisci usare il fucile?»Deglutisce e prende il volante, ci scambiamo di posto e io prendo fuori il fucile dal borsone.
Abbasso il finestrino e sparo, contro il furgone dietro di noi.
Respiro pesantemente, appoggiando la testa contro il sedile.«Devi andare più veloce» sbotto.
«Ci sto provando!»Mi guardo attorno.
«Fermati dietro dell'edificio.»
Fa come gli ho detto e io scendo dall'auto, seguito da lui. «Non fare alcun rumore» dico, a bassa voce.
Appoggio la schiena contro al muro, mentre guardo il furgone fermarsi poco distante da noi.«Andiamo sul tetto» sussurro. Saliamo velocemente le scale e mi abbasso.
«Non ti muovere» sibilo.Prendo il cellulare e digito il numero di Jin.
«Mi serve aiuto» dico, guardando i cinque uomini che stanno settacciando tutta la zona.
«Dove sei?»
«A Itaewon, dove c'era la fabbrica edile. Sono in cinque» spiego. «Minuti.»
«Due...al massimo tre» rispondo.«Non ti muovere, arriviamo.»
Chiudo la chiamata e metto il cellulare nella tasca dei pantaloni. Tengo gli occhi sugli uomini.«Perché non mi hai detto la verità?»
«Non mi sembra il momento per parlarne.»
Tira il mio braccio. «Potremmo morire, quindi è il momento giusto.»
«Pensavo che non avresti più guardato» dico.
«Non so cosa pensare, Jungkook. Tu mi fai...quasi paura» spiega, scuotendo la testa.Ingoio un groppo. «Paura?» Chiedo.
Torno a guardare gli uomini, poi un'auto bianca frena bruscamente.
Sorrido, appena i miei scendono sparando a raffica. «Seguimi.»Scendo velocemente le scale e appoggio la schiena contro al muro. Punto il fucile contro uno degli uomini e premo il grilletto, ferendo la sua gamba. «Figlio di puttana!» Ringhia, cadendo a terra.
«Jungkook!» Esclama, Jimin, correndo verso di me. «Avete scoperto qualcosa?» Chiedo, mentre carico l'M16.
«Chiunque li abbia mandati, non manderà più nessuno» spiega. «Hoseok si è occupato personalmente della cosa.»Ridacchio e punto il fucile contro un altro uomo, premo il grilleto e sospiro.
«Non uccideteli» dice, Sook. Lo guardiamo entrambi e Jimin ride. «Vuoi scherzare? Quei bastardi ti vogliono morto.»
«Non loro...non ammazzateli.»Sospiro, roteando gli occhi. «Fa come vuole.»
«Jin! Yoongi! Andiamo» dice, salendo in auto.
Lo seguiamo e schiaccia sull'acceleratore.Appena arriviamo sotto l'azienda del padre di Sook, scendo dall'auto con lui.
Deglutisco e faccio per toccare il suo braccio, ma lui si scansa.«Non toccarmi» sbotta. «Tu...tu mi fai schifo.»
Ingoio un groppo e abbasso lo sguardo.
«Non sai perché lo faccio, non conosci nulla del mio passato. Se sapessi, non potresti biasimarmi» dico, a bassa voce, con i pugni stretti. «Qualsiasi cosa sia successa, non credo che ti abbia costretto a diventare un mostro.»Dischiudo le labbra per parlare, ma non esce alcun suono. Non capirebbe. Non è come me.
«Quindi, è finita?» Chiedo. «Non voglio più vederti per il resto della mia vita» sibila, per poi andarsene.
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ANGEL of DEATH Kill for Business
Fanfic«Perché stai piangendo?» «Perché ho capito di amarti più di quanto io sia in grado di immaginare.» Jungkook è un sicario che gode di ottima fama, per i suoi servizi perfetti e puliti. Niente è in grado di scuoterlo, niente e nessuno. Eppure, quando...