Prendo un respiro profondo, mentre carico il fucile.
Non sono sicuro che andrà tutto bene, ma devo crederci.
«Stai bene?» Mi chiede, rivolgendomi una breve occhiata. «Sì.»
«Piuttosto, perché abbiamo portato il coglione con noi?» Domanda, indicando Yoonsook con la testa, che è seduto nei sedili posteriori.
«Stronzo» sbotta, con i denti stretti. Sospiro, roteando gli occhi. «Perché, lui ci serve per entrate nell'hotel. Sarà semplice ad infiltrarsi sarà lui.»
«E chi mi dice che non farà il bastardo e dirà tutto a Joo?»
«Perché sono di parola.»
«Anche l'uomo più di parola al mondo, con un M16 puntato alla tempia, potrebbe dire cose che non dovrebbe.»Sook deglutisce e sospira, appoggiando la tempia contro al finestrino. «Non succederà, so per certo che ci darà una mano. In fondo, se non fosse stato per me, sarebbe morto.»
«Quindi sono in debito con te, per avermi salvato la vita? Cazzo, io credevo che tu mi amassi.»
Alzo gli occhi al cielo. «Tesoro, non è il momento di fare il ragazzo con il cuore spezzato. Dobbiamo uccidere un figlio di puttana» spiego, seriamente, guardandolo dallo specchietto retrovisore.«Jungkook?»
Prendo il walkie-talkie. «Dimmi, Jimin.»
«Siamo sul posto. Dimmi i minuti.»
Controllo l'orario. «Due al massimo, i suoi uomini devono andare a prendere il cibo e l'acqua.»
«Bene.»Alzo lo sguardo e subito, l'Hotel Freedom, sorge maestoso.
Per quanto sia in rovina, ha ancora il fascino di una volta. È il testimone della guerra che si è abbattuta violentemente sul nostro Paese.
Forse, uno dei pochi testimoni ancora in vita.
Le mura, il tetto e le finestre raccontano una storia. La storia della ricerca di una libertà, che era stata rubata al popolo.
Prestando attenzione, si possono quasi sentire gli spari e il rumore delle gente che cercava riparo nell'hotel.«Ci sono due edifici?» Chiedo, confuso. «Il secondo, è dove c'erano le stanze dei soldati che facevano da sentinelle. La notte si scambiavano i turni per sorvegliare l'hotel.»
Avevano costruito un hotel, che è diventato in poco tempo, l'unica fonte in grado di proteggere i cittadini dalla guerra.
«È enorme, sembra quasi un piccolo paesino fantasma» dico. «Sì, prima della guerra, l'hotel era nato per ospitare i malati di lebbra o tifo.
Quindi c'erano strutture per far sentire i malati accolti...una chiesa per i cristiani, una scuola, un piccolo tempio e persino un centro ricreativo. Il progetto non è durato molto, la guerra è scoppiata poco dopo che il Freedom è stato costruito.»«Come facevo a non conoscere questo posto?»
«È stato dimenticato, solo la Gangpeh sa che è ancora in piedi. È un ottimo punto per il commercio illegale» spiega, facendo spallucce.
«Joo si è nascosto in un cazzo di paese fantasma. Come facciamo a trovarlo?»
«A questo deve pensarci il nostro amico» dice, rivolgendosi a Yoonsook. «Si fingerà un sicario pronto ad ucciderci.»Appena si ferma, io picchietto le dita sullo sportello mentre alzo gli occhiali da sole.
«Vai, Sook e non fare cazzate» dico, in modo serio. «Altrimenti ti unirai a Joo.»
Lui deglutisce e scende dall'auto. Prendo una sigaretta dal pacchetto e la porto tra le labbra, per poi accenderla.
«Ti fidi?» Mi chiede, osservando Yoonsook che si avvicina all'entrata dell'Hotel. «No, affatto.»
«Dovevamo mandarci Namjoon.»Gli rivolgo un'occhiata, mentre butto fuori il fumo dalla bocca. «Così avrebbe capito subito che si tratt- ecco i ragazzi» dico, mettendomi seduto meglio.
Jimin ci lancia un'occhiata mentre scende dall'auto con Yoongi e Jin.
Annuisco. «Un minuto e dieci» spiego, al walkie-talkie.Loro si metteno dietro all'auto. «Sai, se riusciremo a sopravvivere, voglio portarti fuori a cena» mi dice. Ridacchio, divertito.
«Ancora?»
«Stavolta andrà meglio.»
«Beh, se riusciremo a sopravvivere, spero che riusciremo ad essere più di due scopamici.»
Schiocca la lingua, con un sorrisetto.
«Chi lo sa.»
«Credi che una coppia non possa fare del buon sesso?» Gli domando, aggrottando le sopracciglia. «Non amo i vincoli ma...tu sei diverso e sopratutto, mi rendi diverso.»«Eccoli» dico, indicando gli uomini di Joo che stanno salendo su due auto. Hoseok e Namjoon, gli stanno dietro e ci fanno un segno con una mano.
Jin, Jimin e Yoongi vanno verso il retro dell'hotel per pensare agli uomini che stanno facendo la guardia.
«Andiamo» dice, scendendi dall'auto. Afferro il fucile e seguendolo.Appoggio la schiena contro al muro dell'hotel, mentre metto l'auricolare. «Sook. Dimmi la situazione.»
Tolgo la sicura e alzo gli occhi su Taehyung, che sta caricando la pistola. «Sook» lo chiamo.
«Che cazzo sta facendo?!» Sbotta, tenendo le due pistole con le mani. «Yoonsook!»«Sì, ci sono» risponde. Sospiro, deglutendo.
«Situazione.»
«Buona, Joo ci è cascato, sto tornando fuori. Lui si nasconde nella camera 17, è al primo piano.»
Guardo Taehyung che annuisce, ma prima che possiamo entrare uno sparo mi fa abbassare.«Che cazzo succede?!» Sbotto, guardandomi attorno. «Joo sa che siete qui!» Esclama, Jimin.
Sgrano gli occhi.
«Yoonsook! Pezzo di merda!» Grida, Taehyung, sparando ad un uomo. «Non ho fatto niente!»Lo guardo e scuoto la testa, disgustato. Non posso credere che sia stato così stronzo.
«Jungkook, te lo giuro...»
«Sta zitto.»«Io entro» mi dice, Taehyung. Scuoto la testa. «No, ti farai solamente uccidere» dico, subito, sentendo una morsa allo stomaco, farsi più stretta. Sospira e appoggia una mano sulla mia guancia, facendosi più vicino.
Stringe i miei fianchi e fa unire le nostre labbra, poi si allontana e mi sussurra un «va tutto bene» all'orecchio.
Sento gli occhi farsi lucidi, mentre stringo la sua maglietta con le mani e tremo.
«N-non voglio che entri lì dentro...per favore...»Alza il mio viso e mi stampa un altro bacio, poi si allontana appena e mi guarda negli occhi.
«Adesso, l'ho capito» sussurra. Mi sorride e accarezza le mie guance, «che sono innamorato di te, piccolo. Quindi, quando tornerò, voglio sentire la tua risposta.»Sgrano gli occhi, poi lui si allontana ed entra nell'edificio. «Tae...»
Indietreggio, automaticamente, sentendo solo un enorme peso sul petto.
Ha detto che mi ama.
Non so cosa pensare, sono solo incredibilmente spaventato da quello che può succedere a partire da adesso.Mi giro e guardo Sook, per qualche istante per poi prenderlo per il colletto della felpa.
«Tu, figlio di puttana, bastardo di merda! Se lui morirà per colpa tu, ti giuro che ti riempirò la testa di piombo fino a farti diventare irriconoscibile persino per il tuo paparino del cazzo, mi sono spiegato? Quindi prega e spera che Joo non lo uccida.»
Lo guardo negli occhi, con i miei lucidi.
«Sai bene che merita di morire.»Stringo i denti. «È solo uno stronzo assassino che fa del male alla gente, dovrebbe marcire sotto terra e essere spazzato via come polvere.»
Gli punto la pistola alla tempie, mentre tremo da quanto sono arrabbiato e spaventato.
«Sta zitto, cazzo o ti uccido all'istante» sibilo.
«No, non lo faresti mai. In fondo tu mi ami.»Mi lecco le labbra e scuoto la testa, con un sorrisetto divertito sulle labbra. «Sei solo un montato del cazzo, Yoonsook. Mi fai schifo.»
«Io non uccido le persone come lavoro.»
Gli tiro una ginocchiata in mezzo alla gambe, che lo fa inginocchiare. Tiro i suoi capelli, portando la sua testa all'indietro e appoggio la pistola alla sua fronte.
«Guardami negli occhi, pensi ancora che non sia in grado di ucciderti?»
Sposto la pistola e premo il grilletto, facendolo sobbalzare e ritorno a posarla sulla sua fronte.
Ghigno. «Che ne pensi, bastardo?»Ma prima che possa rispondere, un'esplosione mi fa abbassare e coprire le mie orecchie.
Apro gli occhi e mi giro di scatto verso l'Hotel.
Deglutisco. «No...» sussurro.Non può essere rimasto coinvolto. Sento una lacrima solcare la mia guancia.
«Alzati, cazzo» sbotto, prendendolo per il colletto e tirandolo verso l'hotel. «Cercalo.»
«È stata un'esplosione troppo forte, perché qualcuno sia sopravvissuto.»
«Lui è vivo, chiaro?! Sta zitto.»
«È sicuramente morto, Jungkook.»Prendo un respiro profondo, senza sapere cosa fare, così mi passo una mano tra i capelli.
Ho sentito le sue braccia stringermi, tenermi forte a sé, mentre mi sussurrava un "va tutto bene" all'orecchio e baciava le mie labbra, prima di entrare nell'edificio.
Ho sentito questo solo per un secondo, prima che esplodesse la bomba e adesso, prima che me ne possa accorgere, ho il viso ricoperto di lacrime e le mani congiunte, pregando che stia bene e che possa stringermi ancora, nel frattempo che mi rendo conto di quanto sono innamorato di lui.
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ANGEL of DEATH Kill for Business
Fanfiction«Perché stai piangendo?» «Perché ho capito di amarti più di quanto io sia in grado di immaginare.» Jungkook è un sicario che gode di ottima fama, per i suoi servizi perfetti e puliti. Niente è in grado di scuoterlo, niente e nessuno. Eppure, quando...