17. 𝐋𝐢𝐞𝐬

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~And now I'm walking on my way, all alone, I'm feeling so cold

Not getting anywhere, I feel like I'm in slow mode
Used to be a winner, everything was all black and white~

Vidi la porta spalancarsi lentamente al cospetto del mio panico, mentre scaraventava, a sua volta, il progetto di So-yeon

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Vidi la porta spalancarsi lentamente al cospetto del mio panico, mentre scaraventava, a sua volta, il progetto di So-yeon.
Il mio cuore iniziò a saltare dei battiti fin quando la persona incriminata non si fece vedere completamente.

"Signorino Choi, è tornato più tardi del solito. Vuole la cena?" mi disse la domestica con tono cordiale.

Avevo gli occhi talmente spalancati che temevo stessero per uscire dalle loro cavità.

"Non era la vostra serata libera? Che ci fai qui?" chiesi io con tono accusatorio, evitando la sua domanda.
"I suoi genitori erano preoccupati. Pensavano che se non ci fosse stato nessuno in casa avrebbe saltato i pasti" rispose mettendosi sulla difensiva.

Avevo appena trattato ingiustamente una povera donna di mezz'età solamente per un mio stupido dramma adolescenziale. Erano persone fedeli alla mia famiglia e che, nella maggior parte dei casi, avevano rinunciato ai propri sogni e alla propria libertà per poter garantire una stabilità alle persone a loro care. Nessuno meritava di essere trattato con sufficienza solo per la sua occupazione.

"Oh... la ringrazio. Potrebbe portarmi la cena qui in camera? Dovrei studiare" le proposi, tentando di ripresentarmi come il solito cordiale Soobin, e la donna immediatamente acconsentì abbandonando la stanza con un lieve inchino.

Il mio stare costantemente in allerta mi stancava più di quanto non lo fossi già. Avrei solo voluto accasciarmi sul letto e dormire, abbandonandomi nelle lenzuola candide e calde e, magari, sperare che mi risucchiassero non facendomi mai più tornare nel mondo reale.
Eppure no, dovevo studiare.

Raccolsi il progetto di So-yeon da terra e mi affrettai a sedermi alla scrivania.
Indossai i miei occhiali dalla montatura scura e mi misi subito all'opera, ancora turbato e frastornato.

Iniziai a leggere passo per passo tutta la ricerca della figlia dei Choi, ma la stanchezza stava per sopraffarmi.

A riprendermi fu l'entrata della cameriera con un vassoio pieno di pietanze.
Quanto odiavo tutti quei cibi serviti nello stesso momento: mi causavano ansia perché ero spinto a finirne uno il prima possibile per passare immediatamente al successivo.

"Ha sentito qualcosa prima?" chiesi d'impulso, come se la frase, prima di uscire dalla mia bocca, non fosse stata processata dalla mia mente.
"Che tipo di cosa? Mi dispiace non averla sentita appena entrato in casa, ma ero nella sala delle domestiche e... e stavo riposando. Signorino Choi, mi scuso infinitamente, la prego di non parlare della mia negligenza ai suoi genitori, io le prometto che... che-"
"Era una semplice domanda, non la sto rimproverando. Vada tranquilla. Non ero intenzionato fin dall'inizio a dire nulla ai miei genitori" la calmai.

𝐋𝐨$𝐞𝐫=𝐋𝐨♡︎𝐞𝐫 // 𝐘𝐞𝐨𝐧𝐛𝐢𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora