𝐋𝐨$𝐞𝐫=𝐋𝐨♡︎𝐞𝐫 // 𝐘𝐞𝐨𝐧𝐛𝐢𝐧

1. 𝐏𝐞𝐫𝐟𝐞𝐜𝐭𝐢𝐨𝐧

~Throw on your dress and put on your doll faces
Everyone thinks that we are perfect
Please don't let them look through the curtains~

Bellezza. Ricchezza. Fama. Rispetto.
Questa è la vita di Choi Soobin, un ragazzo nato e cresciuto nel lusso, accerchiato dal calore di una famiglia che dall'esterno sembra straripare di amore.
Sarebbe scontato dire che l'unico figlio della prestigiosa famiglia Choi debba finire insieme ad una ragazza al suo livello, una ragazza che sia talmente perfetta da sembrare finta, esattamente come lo è lui, o almeno... come gli è stato imposto di essere dalla sua nascita.

"Allora Choi Soobin... che ne pensi?" disse la ragazza seduta nel banco davanti al mio con le gambe sempre accavallate.
Lo ammetto, non le stavo prestando attenzione e non avevo capito nulla di ciò che stava tentando di dirmi.
Era Choi So-yeon, la ragazza più famosa e probabilmente anche invidiata della scuola.
Carnagione chiara, viso minuscolo, corpo minuto ma nel giusto, capelli lunghi, morbidi e setosi, delle labbra che ricordavano due confetti... questa era So-yeon, la ragazza con i voti più alti dell'istituto, eccellente in tutti gli sport e popolare, tra maschi e femmine. Lei agli occhi del mondo sicuramente appariva come "la ragazza perfetta".
"Scusa, puoi ripetere?" le chiesi sfoggiando un sorriso, tentando quasi di farmi perdonare per non averla ascoltata minimamente.
Anch'io avevo un'immagine da mantenere in quella scuola: esattamente come So-yeon, anch'io ero bello, popolare e soprattutto... ricco.
"Ti ho chiesto se ti va di aiutarmi a studiare chimica... Sai, eccelli più di tutti in questa materia e come sicuramente avrai notato, io sto avendo qualche problema." disse mentre calava timidamente il viso.
Non avevo motivo di rifiutare la sua richiesta. Ero bravo in chimica e lei era una ragazza perspicace, non sembrava una cosa impossibile e sicuramente non ci avrei impiegato molto. Peccato che la voglia di perdere un pomeriggio intero spiegando argomenti ad una ragazza che poteva permettersi tranquillamente un tutor privato... non era invitante come aspettativa.
Riflettei tra me e me a lungo.
"Va bene, dove ci incontriamo?" le dissi con totale calma e a lei quasi brillarono gli occhi alla mia risposta affermativa.
"Ohhh grazie davvero Soobin. Ah e non ti preoccupare, possiamo vederci a casa mia oggi pomeriggio... ti va?"
No, non mi andava. Se fossimo andati in una semplice caffetteria avrei potuto svignarmela in fretta, ma ormai non potevo fare altro se non accettare.
"Va benissimo, So-yeon... anche se non so dove abiti... " mi venne spontaneo rispondere.
"Non preoccuparti, se mi passi il tuo numero posso inviarti la posizione appena torno a casa!"
Feci come mi aveva chiesto.

All'uscita da scuola il mio occhio cadde su So-yeon intenta a raccontare qualcosa alle sue amiche appartenenti alla cerchia più ristretta. Non me la raccontava giusta: non andava così tanto male in chimica e, soprattutto, mi sembrava una cosa fin troppo architettata.
All'improvviso sentii un braccio attorno alle mie spalle.
"C'era da aspettarselo dal ragazzo più bello, ricco e popolare della scuola.
Choi Soobin Choi Soobin...SEI PROPRIO UN RUBACUORI!"
Era Kai, uno dei pochi amici a cui ero sinceramente legato.
"Non essere ridicolo" dissi annoiato oltremodo dalla situazione nella quale mi ero fiondato con le mie stesse gambe.
"Beh, dovresti goderti quel che hai.
Tutta la scuola ha sempre pensato che foste la coppia perfetta e guarda un po'... state per studiare insieme a casa sua. Non può essere una coincidenza." esclamò Kai facendo un'espressione da perfetto idiota.
"Beh, vedremo come vanno le cose... non sono molto interessato ad impegnarmi con delle ragazze, ho una vita intera per pensare a queste cose"
In effetti non mi era mai interessato uscire seriamente con una ragazza. Ho sempre visto le relazioni romantiche come dei semplici accordi economici fra famiglie prestigiose, o almeno nel mio mondo era cosi che sembrava funzionare. Proprio per quel motivo ero cresciuto con la consapevolezza che, qualora mi fossi sposato, sarebbe stato semplicemente il risultato del volere del miei genitori. Un matrimonio che chi non ha un centesimo avrebbe giudicato "per soldi".
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