12. 𝐑𝐞𝐥𝐢𝐚𝐧𝐜𝐞

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~You're not mean, you're just born to be seenWant to be wildA little party never hurt no one, that's why it's alright You want in, but you just can't winSo you hang in the lightsYou're so Art Deco out on the floorShining like gunmetal, cold and un...

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~You're not mean, you're just born to be seen
Want to be wild
A little party never hurt no one, that's why it's alright
You want in, but you just can't win
So you hang in the lights
You're so Art Deco out on the floor
Shining like gunmetal, cold and unsure
Baby, you're so ghetto, you're looking to score
When they all say, "Hello", you try to ignore them
      'Cause you want more (why?) ~

Dopo essere usciti dal negozio eravamo decisamente più calmi. Ormai era tardi e sicuramente non ci avrebbero più infastiditi.

Finalmente le nostre strade potevano separarsi e chissà... magari io e Yeonjun non ci saremmo visti mai più.
Tuttavia io continuavo a camminare accanto a lui e lui accanto a me.

"Yeonjun" dissi per richiamare l'attenzione del maggiore.
Lui si voltò rallentando leggermente il passo.
"Non abbiamo pagato quello che abbiamo bevuto..."
Entrambi scoppiammo in una fragorosa risata.
Eravamo letteralmente scappati e nessuno di noi due aveva pagato il conto.
La risata di Yeonjun era contagiosa: più lo sentivo ridere e più non riuscivo a trattenermi.

A corto di fiato, ci avvicinammo alla ringhiera del fiume Han, che ormai avevamo raggiunto non intenzionalmente, per appoggiarci e ricomporci.

"Credo che la cameriera non ti lancerà più sorrisini ammiccanti dopo quello che hai fatto" ripresi il discorso mentre mi asciugavo le lacrime.
"Lo credo anch'io" disse lui mentre continuava a ridere e a fare versi strambi.

All'improvviso tra di noi calò il silenzio. Entrambi stavamo osservando il paesaggio che si parava davanti ai nostri occhi.
Mi voltai per vedere il viso di Yeonjun: un leggero venticello gli spostava i capelli neri visibili da sotto il cappello, le sue labbra erano arrossate, probabilmente a causa di un'irritazione dovuta alle ferite ed i suoi occhi, quasi nascosti, brillavano al cospetto di quella luce ormai fioca, quasi come il fiume faceva con i raggi del sole che stava tramontando.

Sembrava un tutt'uno con il paesaggio.

"Yeonjun" dissi per richiamare ancora una volta la sua attenzione.
"Choi Soobin... ci stai prendendo gusto a dire il mio nome?" mi rispose lui continuando a tenere gli occhi puntati sull'orizzonte.
Non mi ero reso conto di averlo chiamato per tutto il tempo solamente "Yeonjun": non eravamo due persone in confidenza ed in più lui era più grande di me, eppure dava l'impressione di non badare molto a queste cose. Pensai che non gli importasse perché non viveva in Corea da un bel po' e negli Stati Uniti non si creavano tutti quei problemi per rivolgersi alle persone più anziane.

"Perché il sole sta tramontando così tardi?" gli chiesi io quasi deviando la piega che stava prendendo la conversazione.
"Choi Soobin, ti aspetti che ti dica qualcosa di poetico o sei serio con questa domanda?" mi rispose lui rivolgendomi uno sguardo e ridacchiando.
"Fai il serio" gli dissi dandogli una leggera gomitata sul braccio.
"Forse voleva mostrarsi nel momento in cui è più bello..." disse assumendo una voce da perfetta presa in giro, "oppure semplicemente perché ci stiamo avvicinando alla stagione calda" continuò assumendo un tono annoiato, probabilmente dalla mia domanda infantile, e lanciandomi un'occhiataccia.

𝐋𝐨$𝐞𝐫=𝐋𝐨♡︎𝐞𝐫 // 𝐘𝐞𝐨𝐧𝐛𝐢𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora