L'acqua calda generalmente mi aiuta molto, ma non in questo caso. Sarà che non ho mai provato così tanta invidia? Probabilmente si, ma non devo lasciare che le emozioni prendano troppo controllo di me.
Mentre mi sfilo la maglia qualcuno bussa alla porta - Sto per farmi un bagno - spero che dalla voce non si capisca niente - Eve? Sono Tobias, posso entrare? - sgrano gli occhi, rimettendomi velocemente la maglietta - Ehm si arrivo - faccio 2 passi verso la porta.Quando la apro il suo splendido sorriso mi salta subito all'occhio: che diamine ha da sorridere? - Beh? Che vuoi? - gli chiedo in modo scocciato - Stai per farti un bagno? Posso entrare? Non ci metto molto - guardo il corridoio dietro di lui, e non vedendo nessuno, mi faccio da parte per lasciarlo entrare.
- Quindi? - incrocio le braccia al petto, aspettando una risposta - Quindi cosa? Ti abbiamo vista correre via e mi hanno chiesto di vedere se stessi bene - allarga le braccia, ma rimango ferma a guardarlo - Che fai? Se entrasse uno dei miei fratelli e... - provo a usare un preteso per negargli un abbraccio, ma si gira di scatto, facendo un passo verso la porta. Dopo averla chiusa, si rigira con quel magnifico sorriso che solo lui può fare - Così evitiamo ogni imprevisto. Dai ora vieni qui - non ricevendo nessuna risposta da me, si fa avanti lui.
Peccato che nel l'esatto momento in cui mi sfiora la guancia con il palmo della mano, io mi ritraggo - Eve? Ma che hai? - lo guardo furiosa - Che ho? E hai pure il coraggio di chiederlo? Perché parli con loro in quel modo? Che razza ti passa per la testa? - la sua espressione preoccupata si trasforma in un sorriso trattenuto - Che cazzo ridi? Lo trovi divertente? - faccio per alzare la mano destra in aria, solo per vedere la sua reazione, perché chiunque sa che non farei mai de male a qualcuno, ma anziché rimanere fermo, o girare il capo, mi prende per l'avambraccio, facendomi girare dandogli la schiena.
- Sei gelosa per caso? O forse invidiosa? - mi sussurra all'orecchio con una voce roca fatta appositamente per la situazione - Sono solo...infastidita. Ora lasciami il braccio - ridacchia, facendo sfregare il suo petto sulla mia schiena. Mi molla - E infastidita per cosa? - abbasso gli occhi - Beh...per tutto: il modo con cui scherzi con loro, come loro ti trattano, gli sguardi che vi lanciate...non sono mai riuscita ad avere una cosa così con loro. E pensare che sono i miei fratelli, e non i tuoi mi fa impazzire - una lacrima di nervosismo mi solca la guancia.
- Ehi, non ho nessuna intenzione di vederti piangere...scusa, forse mi sono lasciato andare un po' troppo, ma è così bello avere delle persone con cui parlare che non hanno timore di conversare con te...anzi, che non ce l'hanno più - mi mordo il labbro inferiore - No scusa, il problema è il mio: dovrei solo essere felice del rapporto che avete, non essere invidiosa. Scusa - mi fiondo su di lui ancor prima che lui possa fiondarsi su di me, e finalmente ci ricongiungiamo con un abbraccio.
- Ti amo, non scordarlo - alzo lo sguardo verso i suoi occhi: sembra sincero - Ti amo anche io - mi stringe leggermente più forte, ma è così piacevole che non mi lamento - Io ora vorrei farmi un bagno - il suo sguardo malizioso non tarda ad arrivare - Posso... - non lo faccio finire di parlare - ASSOLUTAMENTE NO - sorride - Stavo per chiederti se posso andare in camera tua ad aspettarti perché i tuoi fratelli mi hanno appena invitato a cena - alzo le sopracciglia, stupita.
- Ma si certo, vai tranquillamente. Non mi aspettavo fin da subito tutta questa ospitalità - alza le spalle - Mi hanno detto che stasera gioca una squadra di calcio che a loro piace parecchio - strizzo gli occhi, avendo appena capito il loro piano - È solo una trappola...vogliono sapere che squadra tifi, se te ne intendi, e magari anche se da bambino facevi calcio - mi porto una mano sulla fronte - Beh non lo seguo moltissimo, preferisco il basket, ma qualcosina la so pure io...più o meno - sorrido per rassicurarlo.
- Ma si, vedrai che sarà una cavolata, magari mi sbaglio pure - non mi ero accorta della loro intelligenza in tutti questi anni; credo che vogliamo metterlo alla prova con una stupida questione calcistica, e se "passa il loro test" approveranno il nostro rapporto, altrimenti...potrebbe essere una cosa difficile da spiegare.
- Dai vai in camera, non ci metto molto, promesso - gli mando un bacio con la mano - Credi di accontentarmi solo con questo gesto? - si avvicina, mi prende per le spalle, e fa toccare le nostre labbra per la 100ª volta nella giornata.Rimango qualche secondo immobile, leccandomi le labbra per avere di nuovo quel buon sapore sulla lingua, mentre lui apre la porta, uscendo dal bagno con un sorriso soddisfatto.
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Destino
RomanceCONTINUO DI "The Sister Eve". - COMPLETA - Esiste qualcosa più forte dell'amore? Si, la paura. Questa volta però, non è innescata dalla sua famiglia, ma da una sensazione che si porta dentro, e che la divora giorno dopo giorno. Ma nonostante quest...