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Quando hanno finito, andiamo tutti insieme nel salotto.
- La cena è stata fantastica, grazie - dice Tobias, sorridendo - Beh siamo contenti ti sia piaciuta. La prossima volta cucina Eve però - alzo le sopracciglia - Intendi dire che la prossima volta ordineremo delle pizze? Ci sto - ridacchio: tutti sanno che non mi piace e non sono capace a fare niente in cucina.

Ci accomodiamo in 3 sul divano di fronte alla televisione, e gli altri 3 nel divano ad angolo. Derek accende la tv, e guarda subito Tobias - Tobias, segui qualche sport in particolare? - tutti lo guardano silenziosamente - Mi piace molto il football, ma seguire anche il calcio con mio fratello non mi dispiace - sorride in modo sicuro, passandomi le dita sulla mano, fino a farle intrecciare con le mie.

Nessuno si è accorto di questo gesto, ma non credo possa infastidire qualcuno.
La sua mano è calda e soffice; un brivido mi cavalca la spina dorsale, facendomi appoggiare la testa sulla sua spalla.
All'improvviso sento una voce dalla tv, probabilmente è un telecronista. Inizia a dare tutte le informazioni sulle 2 squadre, nel mentre che io socchiudo gli occhi e piego le gambe. Non mi sono mai sentita a casa come in questo momento: ci sono tutte le persone che amo, non ci sono problemi, e sento molta serenità nell'aria.

- SI SI VAI...ASPETTATE...VAI FORZA DAI...GOAL! - dopo queste urla di gruppo riapro istantaneamente gli occhi - COS'È SUCCESSO?! - ho capito la metà di quello che gridavano - ABBIAMO FATTO GOAL E RIMANGONO SOLO 5 MINUTI - come solo 5 minuti? - 5 minuti? Non durano di più le partite? - Tobias si mette a ridere, seguito da tutti gli altri - Ti sei addormentata dopo neanche 2 minuti - sbatto le palpebre - Beh tanto mancano 5 minuti, e da quanto ho capito siete 1-0 quindi me ne vado a dormire - mi alzò lentamente, avvicinandomi all'orecchio di Tobias - Se dopo sali ti saluto per bene e ti ringrazio per la giornata - ho usato un tono un po' sensuale per dare vita alla frase, e vedendo come sorride mi sa che ho acceso qualcosa in lui.

- Buonanotte a tutti - dico, prima di salire le scale e chiudere la porta della camera.
Devo rimanere sveglia solo per 5 minuti dai, ce la posso fare.
Mi siedo sul letto guardando il pavimento, poi mi sdraio e fisso il soffitto, dopo però mi stanco anche di questo, ma fortunatamente sento dei passi venire verso la mia camera. Mi alzo velocemente sistemandom alla buona i capelli.

La porta si apre, ma non è Tobias - Ciao Cristian cosa c'è? - entra e chiude la porta - Volevo parlarti di stasera: scusa se sono sembrato strano, o se hai hai pensato che ce l'avessi con te e Tobias, era solo che pensavo al fatto di lui che ti possa portare via da noi - mi avvicino e lo abbraccio - Non potrei mai andare via da voi: siete la mia famiglia - mi stampa un bacio sulla guancia - Ti voglio bene, anche se sembra strano detto da me - sorrido, passandogli una mano sui capelli, per scompigliare quel ciuffo così perfetto.

Mi afferra il polso, portano l'altra mano sui miei fianchi. Sta fermo per qualche secondo, con la mia mano in aria, e inizia a farmi il solletico. Mi piego dal ridere, scalcio, cerco di liberarmi, ma rido troppo. Qualcuno bussa alla porta e Cristian si ferma - Eve? Sono Tobias sto per andarmene - mi alzo velocemente, andando ad aprire la porta. Faccio un cenno con lo sguardo a Cristian, che esitante se ne va.

- Che stavate facendo? - lo faccio entrare, chiudendo la porta - Ci siamo abbracciati, poi ha iniziato a farmi il solletico - mi siedo sul letto, ma lui non viene vicino a me. Resta in piedi, davanti a me - Ti è piaciuta questa giornata? - si inginocchia, così possiamo guardarci negli occhi - Molto...non mi divertivo così da tanto tempo - avvicina il suo volto al mio - Ne sono contento - lo avvicina ulteriormente ma senza baciarmi - Domani devi fare qualcosa? - sento ormai il suo fiato sulle mie labbra - N-No - lo sta facendo apposta questo gioco...però mi sa che ora tocca un po anche a me.

Gli porto le mani dietro al collo, senza avvicinarlo o allontanarlo - Ti va di fare qualcosa? - usa persino un tono diverso - Però stiamo a casa - ingoia la saliva - Va bene - il discorso è ormai finito ma restiamo nella stessa posizione. Mi avvicino ancora, lasciando solo un sospiro che separa le nostre labbra.

Mi guarda negli occhi, per poi buttarsi sulla mia bocca con una dolcezza immensa. Ricambio il bacio, però avvicinando anche i nostri corpi. Le sue mani vanno dietro alla mia testa e sulla mia guancia. È un bacio dolce, dove persino le nostre lingue si sfiorano. Ci stacchiamo per riprendere fiato.
Ha le labbra così morbide che le vorrei come cuscino. Si alza di scatto, girandosi.

- Ehm...io credo i dover andare a casa - mi alzo anche io, mettendomi davanti a lui - Che hai? - porta le sue mani verso il basso, come se dovesse coprire qualcosa - Non usare quel tono con quella faccia ti prego - collego quelli che ha detto con quello che sta facendo, e capisco tutto.

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