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I ragazzi vedono subito che mi manca l'aria:lo stesso mostro che mi ha tenuta segregata in casa con lui, come il suo dannato passato deprimente, è all'ingresso del ristorante, con lo sguardo tranquillo, che legge il menù scritto su una lavagnetta.

Sto per alzarmi e andarlo a prendere a schiaffi, ma la presa di Lucas sul mio braccio mi ferma - Stai tranquilla. Se prova ad avvicinarsi stai certa che gli facciamo fare un bel tour dell'ospedale - sorridendo, continuo a mantenere gli occhi fissi su di lui.
All'improvviso, i nostri sguardi si incontrano, e diventa di pietra.
Guarda al nostro tavolo, prende un bel respiro, ed esce come se nulla fosse.

Faccio di nuovo per alzarmi, ma vengo ripresa da Lucas - Non ne vale la pena - torno nel mondo in cui sono al tavolo con i miei fratelli - Io...non ho più fame - incrocio le braccia, e vedo subito uno Cristian che sbava - Si, prenditelo pure - gli avvicino il piatto con il mio panino, che non esita a farselo fuori.

I brividi e le lacrime tornano - Non preoccuparti sorellina, in caso rivedessimo di nuovo quel figlio di puttana, stai tranquilla che lo gonfiamo di botte - di punto in bianco mi ricordo la domanda che volevo fargli prima dell'arrivo di Matt.
Mi si gela il sangue, perché ormai, ho visto le cose più impossibili, realizzarsi sotto forma di incubi. Prendo un bel respiro - Matt mi ha detto che aveva una sorella - sembrano stranamente tranquilli - Ma davvero?E dove si trova? - chiede Derek, poco interessato - Si trova...in paradiso - tutto è troppo calmo.

- Com'è morta? - domanda subito Zack - È stata...uccisa e stuprata da dei ragazzi - la cosa sembra leggermente divertirli - Ma allora è proprio un coglione! Le hanno stuprato e ucciso la sorella, e lui che fa? Se la prende con chi gli capita. Chissà perché ha scelto proprio te - le domande si stanno facendo sempre più opprimenti, nella mia testa - Ragazzi...nel mentre che ero con Matt, mi ha detto delle cose che mi hanno fatta gelare il sangue - non ho il coraggio di guardarli in faccia - Mi ha detto che...avete ucciso e stuprato voi, Emily - sembra che a tutti vada di traverso il cibo - Cosa?E tu gli credi? - domanda serio Derek - Non lo so, ditemelo voi. In poche ore, ho conosciuto un ragazzo, sono stata invitata ad uscire con lui, mi ha portata nella sua casa sul lago, me ne sono innamorata, e infine mi ha rivelato il suo tragico passato, assieme al suo piano da psicopatico. Non so più a cosa credere - finisco il discorso mettendomi le mani in tasca.

Tutti assumono un'espressione seria, che mi fa venire una terribile ansia - Noi non le abbiamo fatto nulla di tutto ciò che ha detto Matt...ma sappiamo chi è stato - il cuore mi riprendere a battere, come se fosse improvvisamente libero da ogni preoccupazione - E chi è stato? Perché non avete detto niente a Matt? - sembrano tutti più pallidi - Non dovrai farne parola con nessuno, hai capito? - annuisco, avvicinandomi di più a Derek -  Non siamo stati noi...è stato Tobias Saint Clair - dopo avere pronunciato quel nome, sembra ancora più spaventato.

- E chi è questo Tobias Saint Clair? - mi fanno segno di abbassare la voce - Non pronunciare mai il suo nome a voce alta, è pericoloso. È il figlio dell'uomo più importante di Seattle:Cristopher Saint Clair - continuo a non capire.

- Mi dispiace, ma non capisco di chi stiate parlando - Cristian, che è affianco a me, si avvicina al mio orecchio - Molti dicono che traffica di tutto: dalle donne, ai bambini, ma nessuno sa dove vanno a finire - mi viene la pelle d'oca.
- Da quanto ho capito, è abbastanza conosciuto...bhe, non penso che mandi suo figlio a scuola nei paraggi, quindi... - vengo interrotta da Derek - Ti sbagli. Il figlio va nella nostra scuola, ma solo una volta al mese, per colpa di tutti i suoi impegni - riporto la schiena sullo schienale della sedia - Siete certi che sia stato lui? - come fanno a essere così sicuri?

- Ci ha pagati per mantenere per farci stare zitti, e quando ci siamo allontanati abbiamo sentito solo un urlo...un terribile e raccapricciante urlo. Per un paio di mesi, appena chiudevo gli occhi, vedevo quella ragazza, che mi fissava, e si metteva a piangere, dicendomi di averla uccisa - i loro sguardi fanno arrivare alla mia testa, le immagini più macabre e sadiche, che esistano - Io credo che adesso andrò a prendere una boccata d'aria - faccio per alzarmi, cosa che anche Lucas fa - Dove andiamo? - scuoto la testa, lievemente amareggiata - Intendevo dire che volevo stare un po' da sola - sembra esitare qualche istante, ma si risiede.

Fortunatamente, davanti al ristorante, c'è un piccolo parco.
Attraverso la strada, e vado a sedermi su una panchina.
Per essere sera, fa abbastanza caldo.
Tiro fuori il cellulare e, dopo tanto tempo, controllo se qualcuno mi ha scritto.
Non trovo notifiche...da una parte, dovevo aspettarmelo, ma dall'altra, rimango un po' delusa.

Non ho mai avuto una migliore amica, o un migliore amico, e penso che questo sia leggermente triste.
Stanca di tutta questa solitudine, vado su Instagram, e inizio a seguire un po' di persone, giusto per provare a conoscere qualcuno.
Non vedo dove clicco, lo faccio e basta, come se ad ogni tocco, mi si aggiungesse un punto in più per la socialità.

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