Capitolo 25.

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A Louis piaceva ascoltare le storie che Anne aveva da raccontare. Quella donna era un libro di fiabe.

E la fiaba più bella del mondo era Harry.

La donna aveva malinconia negli occhi, come se dei ricordi le fossero passati per la mente. Ma Louis non sapeva che la sua ipotesi, era vera e propria realtà. Le solite lucciole negli occhi della donna, sembravano ora profondi pozzi. Pozzi bui.

"Anne, mi piacerebbe tanto, ma devo andare a lavorare..."

Le espressioni di Harry e di Anne si rabbuiarono. Sospirarono all'unisono, come se fosse davvero una cosa importante, quella storia. Come se fosse un patrimonio culturale mai rivelato a nessuno.

"Oh, Loueh, stai zitto!" Sbraitò Eleanor.

Tutti quanti sussultarono. Ma cosa le passava per la mente?

E Infatti "El, ma cosa ti passa per la mente!?" Chiese Harry, con la stessa tonalità di voce.

La ragazza ridacchiò e scosse la testa, come se la risposta che presto, avrebbe dovuto dare, fosse ovvia.

"Ci penso io alle pulizie, semplice." Alzò le spalle e sorrise.

"No, Eleanor, sono in questo palazzo per lavorare. E poi, se lo scopre il signor Styles?"  Louis prese a torturarsi le dita. Quel gesto non passò inosservato al piccolo Harry, che subito prese la sua mano e la strinse alla propria. Louis si sentì rassicurato. Dalle sue labbra nacque un sorriso. Un sorriso, per Harry.

"Louis, se ti trovo in giro a far pulizie, nascondo Harry in qualche stanza buia del palazzo per un mese. Uomo avvisato, mezzo salvato." Concluse la serva, uscendo velocemente dalla stanza e chiudendosi la porta alle spalle.

Rimasero tutti senza parole. Louis soprattutto, che aveva le labbra socchiuse e gli occhi strabuzzati.

Anne stava per dire qualcosa, ma la voce di Louis arrivò prima con un "Secondo voi diceva sul serio?"

Ed Eleanor aprì di nuovo la porta, tempestiva, e si sporse da essa tenendo la mano salda alla maniglia.

"Dicevo sul serio, Loueh. Guarda che ti osservo." Disse, per poi dileguarsi una volta per tutte.

"Bene, che storia sia, allora!" Disse Anne, felice, congiungendo le mani.


Eleanor fischiettava, felice, mentre spolverava. Ondeggiava i fianchi a destra e a sinistra e muoveva lo scopino a ritmo dei suoi fischiettii. Nel frattempo, non si era accorta di una seconda presenza, dentro quella stanza.

"Non le hanno insegnato che bisogna svolgere quel genere di lavoro con serietà?" chiese, una voce.

La ragazza, sussultò e si voltò velocemente; Vide la figura di un ragazzo appoggiato allo stipite della porta.

Un ragazzo alto, moro, dagli occhi neri come il petrolio. Eleanor non ci mise neanche due secondi a pensare che era veramente bello. Ma bello o no, era pur sempre un'identità incognita, a lei.

"Ciao anche a te, babe. Saresti?" Disse la ragazza, con il suo calcato accento americano. Posò lo scopino e incrociò le braccia al petto.

Il ragazzo fece un inchino, togliendosi il cappello che portava sulla testa.

"Max, al suo servizio."

Alla parola "servizio", Eleanor, avrebbe anche potuto sputargli in un occhio. La stava prendendo in giro?

"Mi prendi in giro?" Chiese, infatti, acida.

Il ragazzo si mise sulle difensive. Quella ragazza aveva proprio un bel caratterino. Gli piaceva già.

Slave - Larry Stylinson Fanfiction.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora