Capitolo 17.

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Harry, confuso e disorientato, dopo l’incognito motivo della reazione di Louis, chiese a sua madre di allontanarsi e bussò alla porta di Louis. Quest’ultimo era sul suo letto, e teneva salda la coperta tra le sue dita, mentre invece le lacrime gli bagnavano il viso. Non ebbe la forza di non dire ad Harry di non entrare.
Il ragazzo riccio, dall’altro capo della porta, mormorava parole di conforto, che attraverso il legno, arrivavano docilmente alle orecchie di Louis, il quale si calmò appena; Prese un gran respiro e, dopo essersi accertato di aver rimosso le lacrime dal suo viso con i palmi delle mani, si alzò e andò ad aprire la porta.
Davanti ai suoi occhi c’era un Harry preoccupato, con la fronte aggrottata e gli occhi pieni di terrore.
Tutto quello che Louis voleva fare, era rimuovere l’immagine di quell’Harry triste dalla sua mente e baciarlo fino all’infinito, ma abbassò lo sguardo e stette in silenzio, aspettando che fosse il suo compagno a fare il primo passo.
Harry sospirò e portò le dita sotto il mento di Louis, in modo che quest’ultimo alzasse la testa e lo guardasse negli occhi. Dopo essersi accertato che il suo celeste fosse concentrato sul proprio verde, avvicinò il viso a quello del ragazzo e posò un lieve bacio sulle sue labbra.
Louis non poté più reggere quel peso sul petto e si aprì nuovamente con Harry, facendo crollare quei muri che si era costruito sin da quando era bambino.

“Lei mi manca, Harry.” Sussurrò infatti, senza distogliere lo sguardo da quello del suo amante.
Il ragazzo dai capelli riccioluti sgranò gli occhi, fraintendendo. Credeva che a Louis mancasse una ragazza, magari la sua fidanzata. Strinse i pugni e prima che potesse dire qualcosa a riguardo, Louis continuò dicendo: “La mia mamma.”

Harry rilasso le braccia e le mani, mentre invece dentro il suo petto si formò una sorta di dolore.
Era dispiacere.
Non aveva mai visto Louis con quell’espressione e tutto quello lo ferì profondamente.
Non voleva vedere il viso del suo partner così scurito e triste.
Prese la sua mano, lasciò un bacio sul suo dorso e, guardandolo negli occhi disse: “Ti prometto che presto la rivedrai. E io sarò con te.”

Louis perse un battito. No, che dico; Uno? Mille! Magari anche duemila, o diecimila.
Il suo amato gli aveva appena promesso che presto avrebbe rivisto la mamma e un sorriso di gratitudine si formò sul suo viso. L’energia ritornò a Louis quando ebbe la forza di saltare in braccio ad Harry, lasciando che un gridolino di felicità uscisse dalle sue labbra.
Quel gridolino era una delle cose più belle che Harry avesse mai sentito. Neanche le note del proprio violino lo commossero in quel modo.
Strinse forte il suo ragazzo a se, facendo attenzione a non farlo cadere. Sia Louis che Harry erano scoppiati a piangere di felicità.


Harry si era ritrovato sul letto del suo uomo ad armeggiare con il bottone dei pantaloni di quest’ultimo.
Non sapeva cosa fosse che lo stesse guidando in quel momento, perché Harry non sapeva completamente cosa fare, arrivato ad un certo punto.
Louis respirava irregolarmente. Non sapeva cosa sarebbe successo dopo, né quali fossero le intenzioni di Harry. Sapeva solo che quel bacio, inizialmente casto, era diventato qualcosa di più passionale.
Si morse il labbro inferiore, quando il ragazzo dalla chioma riccia lo liberò dei suoi scomodi pantaloni da lavoro. A Louis rimanevano addosso solo le mutande. Sia lui che Harry arrossirono visibilmente. Il più piccolo si era bloccato, pensando a cosa avrebbe potuto fare. La sua adorabile innocenza gli sussurrò di baciare ogni centimetro di pelle del suo uomo, facendolo stare bene. Era quello l’obiettivo di Harry: Far star bene il suo Louis.
Impacciato, aveva iniziato a baciare uno delle due ginocchia del ragazzo, sentendo la sua pelle salata sotto le proprie labbra.
Poi sospirò e iniziò a baciare il morbido interno-coscia, sentendo Louis trattenere il respiro.
Avrebbe tanto voluto qualcuno che gli spiegasse cosa avrebbe dovuto fare, cosa avrebbe dovuto toccare.
Alzò il suo sguardo bambinesco verso quello del ragazzo più grande, il quale lo guardava con pazienza.
I suoi occhi, si rivolsero poi, al membro del suo amato, ancora bloccato dalla stoffa.
Harry prese un gran respiro e, dopo aver sorriso a Louis, abbassò i suoi mutandoni scoprendone l’intimità.
Tutti hanno sempre pensato che il rosso fosse un colore primario, ma si sbagliano. Il rosso è la guancia destra immischiata alla guancia sinistra di Louis. Le sue guance ne formavano un colore davvero acceso.
Si sentì scoppiare quando Harry prese la sua erezione in una mano, accarezzandola lentamente.
Socchiuse gli occhi. Non aveva mai provato una cosa del genere.
Tutti i ragazzi di San Francisco avevano avuto la prima esperienza, tranne Louis.
Non era uno sfigato, ma semplicemente era silenzioso, buono, puro. Si differenziava dalla massa.
E poi, a San Francisco non c’era Harry.
Le labbra tremanti del riccio si avvicinarono alla punta umida del membro del suo amante.
La baciarono, la sfiorarono con la lingua.
Il basso ventre di Louis diventò un nodo.
Gemette, e i gemiti di Harry gli tornarono in mente. Erano davvero simili. Ma cosa significava tutto quello?
A Louis piaceva quella sensazione, piaceva cosa Harry gli stesse facendo.
La loro innocenza riusciva a rendere dolce un momento del genere, che sarebbe dovuto essere tutto il contrario.
Le labbra e la lingua di Harry tastarono tutto il suo membro eretto, facendo fremere Louis, il quale serrò gli occhi e socchiuse le labbra.
Successe tutto troppo velocemente. Louis raggiunse l’apice del piacere e eiaculò, gemendo il nome di Harry.
Il più piccolo, non sapeva cosa fosse appena successo, ma si leccò le labbra e decise che il sapore di Louis, era la cosa più dolce del mondo, dopo Louis stesso e la sua voce come il miele.


“Dai, Lou, dimmi la verità!” esclamò Eleanor, mentre entrambi si davano da fare a pulire quel stranamente polveroso pavimento.

“Eleanor, ti ho già detto che…” iniziò Louis, alzando gli occhi al cielo, ma non poté, perché Eleanor lo bloccò di nuovo, con la sua parlantina veloce.

“Ma si vede che ti piace!”

Louis sospirò, ma arrossì.
Non poteva non arrossire quando sentiva parlare o era di/con Harry.
Voleva tanto dire ad Eleanor che desiderava tanto quel ragazzo con le adorabili fossette sulle guance, ma si morse le labbra.

“Sei arrossito.” Mormorò Eleanor, spronando il ragazzo a dire la verità.
La ragazza lo sapeva, sentiva i gemiti provenienti dalla camera di Louis.
Sentiva la tensione che c’era nell’aria quando quei due ragazzi erano vicini.
Sapeva che quei due si amavano tanto e stavano insieme.


“Eleanor, non mi piace. Dannazione, io lo amo.”


N/A:
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Cosa ne pensate del capitolo?
Finalmente Louis ed Harry si sono dati da fare, ma dannatemente teneramente.
Non sono dolcissimi?
Spero vi sia piaciuto.
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Si chiama Cascy ed è mia ahaha.
No, ok, dicevo. E' davvero bella e siccome lei mi vuole tanto bene, le pubblicizzo la storia. (Mi paga milioni per questo.) 
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Si chiama the power of love ed ha la foto di Perrie come copertina, perchè ancora io non gliene ho modifcata una. Mh, sono la sua manager.

A PRESTO.

-Aurora xx
 

Slave - Larry Stylinson Fanfiction.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora