Capitolo 30.(Final)

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                 Vi chiedo di fare attenzione, prima di iniziare la lettura. Qui avete la sorpresa di cui vi ho parlato.
E'un video.
Ovviamente, non è ancora realizzato, perchè mancano i protagonisti di esso, ovvero voi.
Prima di iniziare a leggere, vi chiedo soltanto di prendere qualsiasi tipo di telecamera, anche del cellulare o della webcam. Farete parte di un video reaction. Ovviamente, vi chiederete a cosa mai potrebbe servire un video reaction (almeno, penso). Questo video servirà quando, un giorno, fra tanto tempo, o anche poco, rivedendolo, ci ritroveremo a vederci -magari- sclerare per una semplice fanfiction. Immaginatevi voi, a vent'anni- o più?- su youtube, che cercherete e rivedrete questo video.
Mi era sembrata davvero un'idea carina, e mi piacerebbe tantissimo se voi partecipaste tutti.
Vi darò tutte le informazioni alla fine del capitolo, ma intanto, accendete la registrazione, e iniziate a leggere, se volete. Buona lettura.













Un leggero vento li colpì non appena scesero dall'ultimo treno. Era sera, quando arrivarono a San Francisco.
Il grande orologio della stazione segnava le 18.30.
Louis si guardò attorno e sorrise, sentendo il battito del cuore accelerare un po'. Era a casa.

"Okay, Lou, questa stazione è davvero grande. Come usciamo da qui?" chiese Max, sbalordito da quanto grande potesse essere quella stazione.

Louis fece cenno al resto del gruppo, invitandoli a seguirlo. Si incamminò, andando verso l'uscita.

"Louis, è facile, per te, dirigerci. Non hai neanche un bagaglio in mano." Scherzò Eleanor, che con le sue braccine stava caricando due valige. Louis non aveva ancora capito come facesse, nonostante passò un bel po' di tempo.

"Scusami, Eleanor, ma non mi frega niente del bagaglio." Disse Louis, raggiungendo l'uscita.

"Ah, no? Allora non fa nulla, se lo lascio per terra?"

Louis si voltò verso la ragazza con un sguardo fulminante, ma divertito, chiaramente.
Si avvicinò a lei e le tolse uno dei bagagli, ghignando.

Fermarono la prima carrozza che passava di lì e salirono, mentre Louis dava indicazioni al cocchiere.

Il rumore degli zoccoli del cavallo erano di sottofondo a quel silenzio che si era creato. Fu il cocchiere a romperlo: "Non ho mai avuto gente così silenziosa qui sopra." Disse, ridacchiando.

"Siamo solo stanchi. Non penso avrebbe detto lo stesso, se fosse stato in viaggio con noi." Rispose Eleanor.
Quella ragazza era sempre così vivace.

"Viaggio? Non siete di qua?" chiese, il cocchiere.

"No, veniamo dall'Inghilterra. Tranne due di noi. Eleanor e Louis sono americani." Rispose, Harry, prendendo parte a quel discorso.

"Oh, Inghilterra. La mia patria." Sospirò il cocchiere.

"Lei è inglese?" chiese Gemma.

"Sì. Sono inglese. Mi sono trasferito qui in America un bel po' di tempo fa. Certe volte mi chiedo come sia finito a fare il cocchiere."

Harry assottigliò gli occhi, riflettendo, come se dovesse trovare come una sorta di risposta. Louis era voltato verso lui, osservando attentamente quell'espressione concentrata, per poi voltarsi verso Anne, che sembrava interessata a quella storia. Beh, dopotutto, Anne e le storie erano come carta e penna.

"Scusi, cocchiere, per tutte queste domande, ma..." iniziò Louis, ma il cocchiere lo interruppe, dicendo: "John. Chiamami John."

Anne sbarrò gli occhi, per poi esclamare "John?!". Il cocchiere, leggermente spaventato da quell'improvviso tono alto, fece agitare il cavallo, che si fermò.
Ci fu un grande silenzio. Poi John si voltò verso il gruppo e osservò quella donna che aveva quell'espressione talmente sbalordita.
Quegli occhi.  Avrebbe riconosciuto quegli occhi ovunque.
L'espressione di John divenne quasi come quella di Anne.

Slave - Larry Stylinson Fanfiction.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora