Capitolo 28.

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Harry camminava a passo svelto lungo il corridoio, in cerca della madre Anne e della sorella Gemma.
Sostò difronte la stanza di Gemma e bussò con prepotenza. La ragazza, che era all'interno, si spaventò e si avvicinò alla porta, chiedendo chi fosse. Harry, dall'altro capo, "Harry", rispose.
Gemma rilasciò un sospiro di sollievo e aprì la porta, trovando suo fratello con un aria più che nervosa.

"Harry, va tutto bene?" chiese, infatti, la ragazza.

Harry non rispose, semplicemente entrò dentro la camera. Iniziò a fare avanti e indietro per la stanza, con i polsi dietro la schiena. Il viso della sorella, assunse un'espressione confusa. Che prendeva al suo fratellino?

"Devi aiutarmi a capire come possiamo scappare di qui." Disse, in un sussurro, per farsi sentire solo dalla ragazza.
Gli occhi di Gemma si sbarrarono di poco; Harry aveva seriamente intenzione di fuggire dal palazzo?

"Harry, ma cosa stai dicendo? Come..."

Ma prima che finisse la frase, Harry la bloccò con: "Noi dobbiamo. In qualsiasi modo. Ne ho parlato con Louis, e lui ha avuto un'idea geniale; ma tu devi aiutarmi a capire come attuarla. Saremo io, te, Nathan, Louis, Mamma ed Eleanor. E forse anche qualcun altro."

Gemma aggrottò la fronte. "Chi sarebbe questo qualcun altro?"

Harry accennò un sorriso, nel pensare a qualche ora prima e "Max." disse, come se fosse ovvio.
Gemma si morse l'interno-guancia, cercando di ricordare chi fosse. E quando lo ricordò, annuì, velocemente.

"Bene, sì. Allora, spiegami tutto, per favore." Disse Gemma, sedendosi sul suo letto.

"E' semplice, Harry. Ce ne andiamo di qui e andiamo tutti quanti a vivere a San Francisco. Pensaci; Ci saranno anche la mia mamma e le mie sorelle. Tua mamma avrà anche compagnia!"

Louis era davvero entusiasta. Quell'idea era fiorita nella sua mente come il più bello dei germogli.
Sapeva già che avrebbero trovato facilmente una sistemazione e che magari, avrebbero potuto vivere tutti insieme.

"Non è male come idea, Louis. Ma come potremmo mai riuscire a scappare tutti quanti senza essere beccati?" chiese, Harry, piegando la testa di lato, apparendo visibilmente curioso.

"Potremmo fuggire di notte, senza far rumore." Louis sorrise ampiamente, prendendo a carezzare teneramente i capelli del suo compagno.
Harry socchiuse gli occhi a quel tocco. "E per le valige? Come faremo con le valige?"

"Max è un postino. Potrebbe venire qui e prendere le valige senza farsi accorgere." Le labbra di Louis si posarono sulla fronte di Harry. Ed Harry sorrise.
Louis aveva le idee chiare in mente, ma doveva discuterne con il resto. Sospirò di sollievo, annuendo convinto.

"Quanto è bravo il mio Louis."
"Grazie, mio Harry."
Ed entrambi ridacchiarono, stringendosi in un abbraccio. Erano felici.

"Louis è un grande, caspita!" Disse Gemma, con occhi brillanti. "Bene, io dico che dovremmo riunirci tutti quanti uno di questi giorni, mentre papà è distratto." E con quel 'distratto', pensò subito a Kate. Cercò di cacciare via quelle immagini dalla mente, sorridendo al fratello. "Ho già qualche idea. Ne discuteremo tutti insieme. Eleanor sa già qualcosa?"

"Uhm, ehm..." Harry si grattò la nuca, imbarazzato.

Gemma aggrottò la fronte, inarcando un sorriso. "Quindi?"

"Beh, io ero andato a cercarla per riferirglielo, ma..." continuò il ragazzo, arrossendo.

"Ma?.." Gemma si tese in avanti.

Slave - Larry Stylinson Fanfiction.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora