IV

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Siamo ormai sulla barca da circa venti minuti, il motore ronza costante mentre ci allontaniamo lentamente dal molo. L'acqua sotto di noi è calma, appena increspata dal nostro passaggio, e il sole del mattino è già alto, riscaldando il legno della barca e la nostra pelle. Mi appoggio alla fiancata, lasciando che il vento mi scompigli i capelli, mentre John B manovra il timone con la sua solita disinvoltura. Siamo nel nostro elemento, cullati dalle onde, con l'aria satura di salsedine che ci entra nei polmoni, come un respiro che ci ricorda che siamo vivi, proprio lì, in quel momento.

"Guarda un po' chi si vede," dice John B, interrompendo i miei pensieri. Seguo il suo sguardo e vedo Pope sul molo, intento a pulire il pontile con un tubo dell'acqua in mano. Il suo volto è concentrato, ma vedo che è più uno di quei momenti in cui prova a non pensare a tutto il resto.

"C'è una riunione con partecipazione obbligatoria!" urla John B, con il tono scherzoso ma deciso, richiamando l'attenzione di Pope. La sua voce riecheggia nell'aria, un suono familiare che ci fa sentire ancora più uniti.

"Non posso, ragazzi. Mio padre mi tiene in isolamento!" risponde Pope, alzando la voce per farsi sentire sopra il rumore dell'acqua che scorre. La frustrazione nella sua voce è chiara, una nota che non nasconde quanto quella situazione lo stia soffocando. JJ, invece, non perde tempo.

"Dai, muoviti!" grida JJ, agitandosi sulla barca, la sua energia elettrica come sempre. "Andiamo, Pope, sali a bordo!" aggiungo, cercando di incuriosirlo con un sorriso. Ma Pope è restio, non si lascia convincere facilmente.

Improvvisamente, il volto di Hayward, il padre di Pope, appare accanto a lui, e il suo sguardo è un fulmine che scotta, severo e disapprovante. "Cosa volete?" ci domanda, la sua voce bassa e autoritaria, come una sentenza che pesa su ogni parola.

"Ci serve tuo figlio!" gli rispondo, cercando di essere persuasiva ma rispettosa. Ma JJ è più diretto e, con quel tono che solo lui sa usare, sussurra con insistenza: "Sali ora, Pope!" Non c'è via di scampo, lo sappiamo entrambi.

Pope esita per un attimo, il suo sguardo che danza tra il padre e la barca, come se stesse facendo una scelta. Poi, con un rapido salto, si lancia a bordo con agilità, scusandosi in fretta. "Scusa papà, lo farò domani, lo prometto!" La sua voce è un po' tremante, ma alla fine si unisce a noi.

"Metti in moto, John B. Scappiamo, fratello!" urla JJ, mentre la barca parte di scatto, accelerando mentre ci allontaniamo rapidamente dal molo. Le imprecazioni di Hayward ci raggiungono fino a un certo punto, ma ormai siamo troppo lontani per sentirle chiaramente.

Poco dopo, ci fermiamo a prendere Kiara su una piccola spiaggia. Appena saliamo a bordo, JJ sembra avere un piano ben preciso, qualcosa che solo lui potrebbe concepire. C'è una scintilla nei suoi occhi, una vibrazione nell'aria che ci fa capire che sta per succedere qualcosa di... imprevedibile.

"Adesso vi mostro una cosa," dice JJ, con il suo sorrisetto di chi sa che sta per fare una follia. Tutti lo guardiamo con una miscela di curiosità e preoccupazione. Lo conosciamo troppo bene per non sapere che quando c'è quel sorriso, meglio tenersi pronti.

"Pope, vai più veloce!" incalza JJ, e sento una nota di allarme nella voce di John B. "Ci risiamo," esclama, scuotendo la testa con una smorfia di rassegnazione. È ormai abituato a questi scatti d'impulso di JJ, ma anche lui sa che non ci sono freni quando si tratta di divertirsi.

"Avanti, JJ, l'abbiamo provato un milione di volte, non funziona!" lo avverto, cercando di essere la voce della ragione. Ma JJ, con la testa già altrove, è più determinato che mai. "Ce la faccio, ce la faccio!" continua a ripetere, mentre Pope accelera, la barca guadagna velocità e ci sembra di volare sopra l'acqua.

JJ, con la birra in mano, inizia a versarla nell'aria, come se fosse una gara di acrobazie. "Cavolo, JJ, ho la birra nei capelli!" urla Kiara, visibilmente infastidita, mentre cerca di allontanarsi dal getto appiccicoso. Io rido, ma John B non è altrettanto divertito. "Avanti, ora basta, JJ," dice, con un tono che sta a metà tra il rimprovero e la frustrazione.

Ma proprio mentre JJ sta preparando la sua prossima mossa, Pope frena bruscamente la barca. Tutti siamo colti di sorpresa, e in un attimo, JJ perde l'equilibrio e finisce in acqua con un tonfo sonoro. "Cristo, Pope, che fai?!" esclama Kiara, sorprendendosi dalla manovra improvvisa.

Mi sporgo dalla barca, preoccupata, per vedere se JJ sta bene. "Stai bene?" gli chiedo, cercando di trattenere una risata. Ma non ce la faccio a non sorridere.

"Sì, sto bene!" risponde JJ, emergendo dall'acqua con quell'espressione che va dal divertito all'esausto. Ma il suo sorriso non se ne va mai, nemmeno quando è bagnato fradicio e con l'acqua che gli sgocciola dai capelli. Si risale a bordo, scuotendosi come un cane bagnato, mentre noi ridiamo tutti. "Diamine, Pope, ma che fai?" urla JJ, mentre l'aria torna a riempirsi di risate.

E lì, in quel momento, con il sole che ci bacia e la barca che taglia l'acqua, mi rendo conto che ci sono poche cose al mondo che mi fanno sentire così viva:

- L'odore della salsedine che impregna l'aria, mescolato al suono delle onde che si infrangono sulla riva, e al calore del sole che mi accarezza la pelle.
- Le serate passate sul molo con John B e JJ, fumando canne all'alba, con il cielo che pian piano si tingeva di sfumature dorate mentre il mondo si svegliava lentamente.
- Le lunghe e interminabili discussioni filosofiche con Pope, soprattutto dopo una sbronza, quando ogni parola sembrava essere l'unica verità.
- E infine, stare con loro, i miei amici, che per me sono la mia famiglia, la mia casa.

JJ è un tipo strano, un enigma per chi non lo conosce bene. È il ragazzo che crea scompiglio ovunque vada, che sembra incapace di stare fermo, come se il suo scopo fosse solo quello di mettere in moto il caos. Ma io lo conosco meglio di chiunque altro. Sotto quella facciata di spavalderia e risate c'è una persona che cerca sempre un momento di solitudine, una pausa nel suo mondo turbolento. Lo vedo spesso aggirarsi da solo tra le paludi, cercando quella calma che sembra eludergli.

Ciò che veramente lo distingue è la sua capacità di trovare la luce anche nei momenti più oscuri, di vedere sempre il lato positivo quando tutto sembra andare storto. Era come se JJ portasse con sé un pezzo di sole, pronto a illuminarci anche nelle giornate più grigie. E in quei momenti, con il vento tra i capelli e il mare che ci circonda, sapevo che quella era la vita che volevo, una vita fatta di avventure, risate e amicizie indissolubili.

OUTER love - JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora