XI

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Le lancette dell'orologio segnano le cinque e un quarto, e mi ritrovo davanti alla casa di JJ. Il sole sta iniziando a calare, tingendo il cielo di tonalità arancioni e rosate, ma il panorama che mi si presenta non riflette affatto quella tranquillità.

Suono il campanello e lo chiamo, ma non ricevo risposta. L'aria è calda e umida, e una sensazione di apprensione mi avvolge mentre giro la chiave nella serratura e apro lentamente la porta. Un lieve crepitio del legno e un lamento disturbano il silenzio della casa. La mia preoccupazione cresce esponenzialmente.

Apro la porta più largamente e mi ritrovo davanti a una scena sconvolgente: JJ è accasciato in un angolo della stanza, senza maglietta, contorto su se stesso, e respira a fatica. Il suo corpo sembra fragile, come se ogni movimento potesse spezzarlo in mille pezzi. Il cuore mi balza in gola mentre mi avvicino rapidamente a lui.

"JJ, Dio mio, cosa succede?" esclamo, la voce tremante mentre mi fiondo verso di lui. Lo avvolgo in un abbraccio disperato, cercando di trasmettergli un po' di quella forza che sembra stia perdendo. La mia mano si muove delicatamente sui suoi capelli, cercando di calmarlo.

"Cerca di calmarti, ora," dico, cercando di mantenere la mia voce ferma nonostante il terrore che mi pervade. Lui mi stringe forte, il suo corpo tremante trasmette una sensazione di vulnerabilità che mi spezza il cuore. Il suo pianto diventa più forte, e non l'ho mai visto in un simile stato di disperazione.

L'odore di erba è penetrante, riempiendo l'aria della stanza. JJ mi guarda con occhi annebbiati, e le sue labbra si muovono debolmente, mormorando qualcosa che non riesco a comprendere chiaramente. "S-sol," sussurra, il suo tono quasi impercettibile, ma il modo in cui pronuncia il mio nome ha un'intensità che mi colpisce profondamente. "Sol..."

"Sono qui, JJ," gli dico, accarezzandogli il viso con una dolcezza che spero possa trasmettergli un po' di conforto. "Sono qui. Non ti lascerò da solo."

"Non capisco... quella stupida regola... Io voglio solo te," dice, la voce rotta dall'emozione. La sua frustrazione e la sua tristezza sono palpabili, e io cerco di calmare il mio stesso cuore mentre ascolto le sue parole.

"JJ, stai calmo," provo a dire, ma lui sembra incapace di trovare un minimo di tranquillità. "No, cazzo Sol, io non ce la faccio," continua, la voce irrequieta. "Ho già i miei problemi con mio padre e ora... Ora che sono finalmente felice, non posso esserlo perché tra i Pogue non può esserci niente. E cazzo, quel bacio ha significato tanto per me, Sol."

"È stato speciale anche per me," rispondo, cercando di confortarlo, anche se mi rendo conto che sto cercando di confortare anche me stessa. "Parleremo con gli altri. Loro capiranno, te lo prometto."

JJ mi fissa dritto negli occhi, e i suoi sguardi imploranti mi spingono a avvicinarmi. Si sporge leggermente in avanti, cercando le mie labbra, e io faccio lo stesso, il nostro contatto è dolce e delicato. La sua pelle è calda e bagnata di sudore, e il nostro bacio è come una flebile luce in un mare di oscurità.

Mi accorgo che è ridotto davvero male: il suo viso è macchiato di sangue e le sue ferite sono evidenti. Non è una novità che suo padre sia violento, ma vedere la portata della violenza così chiaramente è scioccante. Mi alzo lentamente e prendo una pezza bagnata, iniziando a tamponare le sue ferite con delicatezza. Ogni movimento è misurato, cercando di evitare di fargli ulteriori dolori.

Dopo qualche minuto, JJ chiude gli occhi e si addormenta, esausto e distrutto. Non riesco a sollevarlo e portarlo in camera, quindi decido di posare la sua testa sulle mie gambe. Sento il suo respiro regolare mentre continuo a accarezzargli dolcemente i capelli, cercando di offrire un po' di conforto in quel momento di vulnerabilità.

Rimango lì, la stanza immersa in una penombra serale, mentre la luce calante del sole filtra attraverso le finestre. JJ sembra un angelo, pacifico e sereno in mezzo al caos. Mi siedo immobile, guardandolo, il cuore colmo di preoccupazione e affetto. In quel silenzio, mi rendo conto che la lotta per la nostra felicità è appena cominciata, e mentre osservo il suo volto sereno, mi prometto che farò tutto il possibile per proteggerlo e per affrontare insieme il buio che ci circonda.

OUTER love - JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora