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È una di quelle serate estive in cui il caldo ti avvolge come una coperta, ma l'aria fresca che soffia dall'oceano ti ricorda che la notte è ancora giovane. Siamo tutti al "château" di John B, un vecchio capanno che è diventato il nostro rifugio, il nostro santuario. Io sono sdraiata sul divanetto esterno sotto il portico, la testa appoggiata sulle gambe di JJ. Lui sta giocherellando con una ciocca dei miei capelli, perdendosi nei suoi pensieri, mentre John B è appoggiato alla staccionata di legno, lo sguardo rivolto al mare. Kiara è seduta su una poltrona poco distante, le gambe accavallate, mentre ascolta distrattamente Pope che è arrivato da poco e sta dicendo qualcosa riguardo alla sua borsa di studio.

Nessuno, però, lo sta ascoltando davvero. L'atmosfera è troppo rilassata, troppo immersa in quel senso di libertà che solo l'estate sa regalare. JJ continua a giocherellare con i miei capelli, e io chiudo gli occhi, godendomi il momento.

"Allora, che facciamo adesso?" chiede Kiara, spezzando il silenzio che si era creato.

"Birra party?" propongo io, sollevando leggermente la testa per guardare tutti.

"Birra party!" ripetono tutti in coro, come se fosse l'unica risposta possibile in quel momento.

Più tardi, la notte è avanzata e il cielo sopra di noi è un mare di stelle. Sto prendendo un'altra birra quando vedo JJ che si arrampica su un tronco, già vistosamente ubriaco. Con la sua solita esuberanza, grida: "Siamo una grande famiglia!" Il suo tono è così pieno di convinzione che non posso fare a meno di scuotere la testa e ridere.

Mi guardo intorno, cercando di cogliere l'atmosfera. John B è intento a flirtare con una turista, la sua risata facile e disarmante. Kiara e Pope sono impegnati in una conversazione fitto fitto, la loro chimica evidente anche da lontano. Decido di allontanarmi un po' dalla festa, sentendo il bisogno di un momento di tranquillità. Mi siedo sulla sabbia fredda, davanti al mare, lasciando che il suono delle onde mi culli.

Mentre sono immersa nei miei pensieri, sento dei passi dietro di me. Mi giro e vedo JJ barcollare verso di me, con un sorriso ebete stampato sul viso. Non posso fare a meno di sorridere a mia volta, mentre lo guardo avvicinarsi e sedersi goffamente accanto a me.

"Dovremmo sposarci," dice JJ con la sua voce leggermente impastata dall'alcol.

"JJ, sei ubriaco," rispondo ridendo, cercando di riportarlo alla realtà.

"No. Sì, lo sono, ma io ti amo e noi ci sposiamo, vero?" insiste lui, il suo sguardo serio nonostante l'evidente ubriachezza.

Scuoto la testa, cercando di mantenere un tono leggero. "JJ, abbiamo 17 anni. Non possiamo..."

Non riesco a finire la frase perché JJ mi blocca, le sue labbra trovano le mie in un bacio lento e inaspettato. All'inizio, sono sorpresa, ma poi mi lascio andare, rispondendo al suo bacio. È un momento che sembra sospeso nel tempo, le nostre labbra che si sfiorano con delicatezza, quasi come se avessimo paura di rompere l'incanto.

Il suono delle onde si mescola al battito accelerato del cuore di JJ, un ritmo che sento rimbombare dolcemente attraverso la sua pelle. Il vento porta con sé l'odore della salsedine, un profumo che si fonde con l'essenza di JJ, creando un mix inebriante che mi fa sentire come se fossi in un sogno.

Le nostre labbra si rincorrono, giocano armoniosamente l'una con l'altra, e le sue mani si muovono lungo la mia spalla, arrivando a intrecciarsi nei miei capelli. È un tocco gentile, diverso dal JJ che conosco, ma allo stesso tempo profondamente suo.

Poi, si allontana leggermente e mi guarda negli occhi, un sorriso che illumina il suo viso. Senza dire nulla, avvicina di nuovo le sue labbra alle mie, accompagnandole con una carezza. Il bacio che segue è ancora più intenso, carico di emozioni che non abbiamo mai espresso a parole.

"Ora mi sposi?" mi sussurra JJ, la sua voce roca contro le mie labbra.

Non posso fare a meno di ridere, scuotendo la testa mentre lo bacio ancora una volta. "Sei proprio un idiota, JJ," gli dico tra un bacio e l'altro, la mia risata che si mescola alla sua.

Ma improvvisamente, mi stacco bruscamente, il mio cuore che batte all'impazzata per una ragione diversa ora. "Che ti prende?" mi chiede JJ, confuso dalla mia reazione improvvisa.

"JJ, noi non dovremmo... Ricordi? Tra Pogue non ci si..." cerco di spiegare, ma le parole mi muoiono in gola quando sento delle grida provenire dalla direzione della festa.

Entrambi ci alziamo di scatto, l'adrenalina che scorre nelle vene. Corriamo verso il caos, senza nemmeno sapere cosa stia succedendo, ma con la consapevolezza che qualsiasi cosa sia, dovremo affrontarla insieme.

OUTER love - JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora