III

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La mattina dopo Liam mi raggiunge nel mio solito posto dell'intervallo, tra il calorifero e la colonna.

- Ciao Cez.

- Cez? - domando perplessa.

- Cezanne è troppo lungo.

- Trovi un errore in ogni cosa? Prima la scuola, poi il mio nome...

- Va be'.

- Cosa vuoi? - lo interrompo.

- Ci deve sempre essere un motivo per cui una persona deve cercarti?

- Non lo so. Di solito vengo ignorata da tutti.

- Non ci credo.

- I miei genitori non mi parlano da anni, i miei amici non li vedo quasi mai e io e la mia migliore amica abbiamo litigato.

- Secondo me è proprio su questo che devi toglierti. Non devi pensare al fatto che se Alyas se n'è andata tu non sia più nulla.

- Invece sì. Alyas era l'unica a cui importavo. Però adesso sono troppo stramba e diversa per lei, quindi mi ha scaricato. Non le vado più bene.

- Non esiste solo lei. Ci sono altre persone, al mondo. Per esempio, adesso hai qua un bel ragazzo che ti cerca.

- Meno male che non ci stavi provando con me.

- Affatto. Possiamo anche essere solo amici.

- Amici, se. Fartene una ragione, io non ti voglio. Dimenticami.

- Difficile farlo. Non sei una di quelle che passano e vanno via velocemente. Tu rimani in testa.

- Ti prego, mi viene il diabete con tutte le sdolcinatezze che hai detto.

- Ti da così fastidio il fatto che tu possa interessare a qualcuno?

- Sì. - torno in classe e mi siedo al banco.

Liam mi segue, fischiando quando passa a fianco ad Alyas. Lei gli lancia un'occhiata maliziosa allontanandosi.

- Niente male la tua migliore amica. - commenta Liam.

- Un sogno, proprio. - prendo un foglio e inizio a disegnare.

- Di certo è meglio di te.

- Be', grazie.

- Com'è di carattere? - chiede.

- Senza dire parolacce non riesco a descriverla.

- E di una parolaccia.

- Il problema sono io che non le dico.

Lui mi guarda strabiliato. - Sei davvero così antica?

- No, è che...

Il problema è che mamma e papà quando litigano urlano parolacce. Tante. Troppe, da dire alla persona che si ama. Quando ero piccola mi ero ripromessa di non usarle, e sto ancora mantenendo il patto.

- Si può sapere quanti anni hai? Sei peggio di una bambina.

Ecco perché nessuno mi vuole. Io sono ancora piccola.

- Adesso non venire a dirmi che a sedici anni non hai ancora baciato un ragazzo.

Scuoto impercettibilmente la testa, ma lui nota il movimento.

- Sei come minimo andata ad una festa? Ad un party?

- Nessuno mi ha mai invitata. - lo fermo. - E ora puoi anche smetterla.

Per fortuna proprio in quel momento Lula torna in classe, e Liam è costretto a spostarsi.


Evito Liam per tutto il giorno, ma alla fine lui mi becca sul muretto in piazza.

- Scusa. - dice. - Mi sono accorto sono dopo di aver detto un sacco di cavolate nello stesso momento.

- Che colpo. - borbotto.

- Sto cercando di farmi perdonare.

- E se non volessi? Ti è mai passato per la testa che magari non ti voglio? Lo hai detto tu stesso: io sono una che rompe. Vai a cercarti delle ragazze facili. Io non cascherò mai ai tuoi piedi come le altre.

- Okay. Ripartiamo da capo? - chiede. - Cezanne, dai. - insiste notando il mio silenzio.

Sospiro. - Stammi meno appiccicato e vedremo.

Si siede di fianco a me. - Alla fine hai ceduto.

- Ti ho detto di non starmi attaccato. - ricordo.

- Okay. Ora vado a bighellonare in giro mentre tu studi. Poi domani usciamo.

- Primo, non flirtare con me, secondo, domani non posso.

- Mi dai buca?

- Ho flauto traverso. E non perderò la lezione per uscire con te.

- Come vuoi. Ti aspetto dopo la lezione.

- Uff.

- È un si?

- No. Vedo se faccio in tempo. Se hai bisogno sono qua. Ora vai.

- Okay. - sorride, mostrando i denti bianchissimi.

- Ciao.

- Ciao.

Sento altri passi venire verso di me. Converse basse blu jeans. Le scarpe di Alyas. Alzo la testa verso di lei.

- Stai lontano da Liam, D'Angeli.

- Primo, è lui che mi perseguita, secondo, sei passata da chiamarmi Cezanne a riferirti a me con il mio cognome in meno di tre mesi, complimenti.

- Io cambio vita velocemente. Tu non sai fare neanche quello.

- Stai fuori dalla mia vita. - mi alzo in piedi, e mi rendo conto di quanto la mia ex amica sia cresciuta.

- E tu lascia in pace Liam.

- No. - rispondo.

- No?

- No. Domani esco con lui. Mi dispiace, ma sei arrivata tardi.

Lei se ne va infiammata.

Sorrido. In fondo, Liam può essere un modo per vincere la guerra che le ho dichiarato pochi secondi fa.

Voglio vedere come va a finireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora