XXXIV

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Vedo Liam nel cortile della scuola. Fa per venire verso di me, ma Luca lo blocca mettendogli un braccio davanti.

Io passo oltre.

Non appena suona la campanella sgattaiolo in classe in fretta. Voglio evitare qualunque mio compagno di classe. E non dare nessuna spiegazione.

Alyas mi raggiunge senza dire nulla, e io gliene sono grata.

Questa mattina sono uscita da casa sua quando lei era ancora addormentata per tornare al mio appartamento per recuperare la cartella e cambiarmi.

Non capisco perché sto avendo questa reazione. In fondo, è stato solo un bacio. Però me lo ha dato Liam. Lo credevo mio amico, e il fatto che mi abbia baciato ha rotto buona parte delle mie certezze. La cosa buffa è che so perché lo ha fatto: perché è innamorato di me. E forse da molto, molto tempo. Lo so per certo perché dopo quel bacio molte cose si sono fatte chiare: la sua tristezza, le sue attenzioni verso di me, il continuare a dirmi che sono bella, il fatto che mi ha aiutato con Alyas.

Io però ho paura di venire ferita ancora. Sono diventata amica di Alyas, però abbiamo litigato perché io non ero come lei. Ci siamo riunite, è vero, ma ho avuto la fortuna di essere cresciuta in fretta, se no ci saremmo riviste dopo molto tempo. E se succedesse anche con Liam? E se anche per lui io non fossi più abbastanza? È più grande, ad un certo punto potrebbe volere di più, e io non rientrerei nelle sue priorità.

- D'Angeli, la lezione richiede la tua attenzione. - mi richiama la prof. di chimica.

- Mi scusi, ero sovrappensiero.

- Vediamo se sarà in sovrappensiero mentre viene interrogata. - mi fa cenno di andare alla cattedra.

- Certo. - con la testa bassa vado verso la lavagna.

Inutile dire che sia stato un totale disastro.

Tornando al mio posto vedo Liam cercare di prendermi un braccio. Lo scanso.

So quali sono i suoi sentimenti, ma ora devo fare chiarezza sui miei.


- Ehi. Lui vorrebbe parlarti. - Alyas mi si affianca il giorno dopo. - Dice che se non vuoi potreste anche tornare amici...

- Non sono pronta. Ho bisogno di tempo. - torno in classe.

Ho pensato a tutta la notte al bacio e a che cosa farne, ma non ne sono uscita.

Ho paura a fidarmi di Liam. Certo, siamo stati amici, ma essere davvero fidanzati è un'altra cosa. Una cosa completamente diversa. E ho una paura tremenda, perché amare qualcuno è... tremendamente bello e passionale, ma bisogna anche saper accettare le differenze e i difetti. Altrimenti si perde quella persona, e io non voglio perdere Liam. Anche perché è un ragazzo fantastico.

Ma il punto in realtà non è proprio questo. La domanda è un'altra: io sono innamorata di Liam? Perché sono terrorizzata all'idea di stare con lui e di essere davvero la sua ragazza, mentre il cuore mi sale in gola quando lo vedo e lo stomaco si attorciglia quando mi parla?


La sera mi arriva un messaggio da Liam. Non ci scriviamo da un po', e visto il mio mutismo non credevo ci avrebbe mai provato.

Non so perché lo apro, forse lo faccio solo per la necessità di sentire qualcosa da lui. Anche se è scritto e non mi sta parlando.

"Cezanne, scusa. È la prima parola che mi è venuta in mente dopo il tuo nome. Lo sai che hai un nome proprio bello? Sto divagando. Scusa mi sembra la parola più adatta. Per tutto. Del perché non ti ho detto prima del fatto che mi piaci, di aver rovinato quello che si era creato tra noi, di averti fatto credere che eravamo solo amici quando per me eri tutto. Il fatto è che all'inizio credevo fosse uno scherzo, o una cotta passeggera. Sono bravo a riconoscere le persone innamorate, lo sai. Quando me ne sono reso conto ho cercato subito di spegnere ogni minimo mio sentimento, tu non volevi fidanzarti e... sei tu. Cezanne non si sarebbe mai innamorata. Soprattutto di uno come me. Sai che ho avuto milioni di ragazze e che alla fine quasi nessuna di quelle mi piaceva davvero. Per due o tre ho avuto una cotta seria. Ma tu sei stata la prima volta che mi innamoro sul serio. Sei stata l'innamoramento che non va via, che non scappa, che rimane anche a distanza di anni. Non ho idea di come tu abbia fatto a farmi impazzire così. In un mese hai conquistato il mio cuore, sei l'unica ad avere compiuto una cosa simile. E grazie al tuo carattere strano, al modo originale di vestirti, e ai tuoi occhi color cioccolato. Quelli sono proprio belli. Volevo tenerti nascosto tutto per l'eternità, se fosse stato necessario, pur di non perderti. Ma l'altra sera indossavi quel vestito, così bello e che ti rendeva maledettamente attraente, e non ho saputo resistere. Ti ho baciato perché volevo farlo e se ne avessi la possibilità lo rifarei. Ho esitato e taciuto ogni santissima volta in cui eravamo talmente vicini da poter sentire i nostri cuori battere. Sai che sto aspettando la ragazza giusta per dare il primo bacio. Il nostro è stato decisamente frettoloso. Ma so che tu sei quella giusta."

Non serve dire che sto piangendo.


Sono tre giorni che non parlo a Liam, sono certa che la sua pazienza sta per finire. Anche se mi ha scritto quel messaggio.

Nessuno mi aveva mai detto cose così. Nessuno ci aveva mai pensato. Per nessuno sono mai stata così importante.

Mi avvicino a lui all'intervallo. Ultimamente lo passa in classe per non vedermi. Mi rendo conto che sono io che lo sto facendo stare male, ora. Sono io che gli sto causando questo dolore. E anche io ne sto soffrendo.

Mi metto di fianco al suo banco. - Ciao.

Lui sobbalza. - Ciao.

- Oggi pomeriggio al solito posto. - gli dico prima di allontanarmi.

Non so se la scelta che voglio fare sia quella giusta o quella che durerà per sempre, ma per adesso è quella che potrebbe farmi veramente felice.


- Ehi, non potete rimanere entrambi così. State male e si vede. - Alyas viene accanto a me sul banco di Lula. - Dovete chiarire la cosa.

- Stai tranquilla. Ci ho già pensato.

- Cezanne, gli piaci davvero. Non puoi buttare tutto all'aria.

- Non ho buttato nulla. Siamo in via di chiarimento.

- Infatti. Cerca di non dirgli di no. Vi farete solo male. - si alza sospirando.

- Ragazzi, andate a sedervi ai propri posti. - ci richiama la prof. finito l'intervallo.

"Tre ore e risolverò tutto." penso.


Sono seduta sul muretto in piazza. Fa freddo, ma mi sembra il luogo adatto per dire quello che devo dire. Ho le dita congelate e il naso rosso, anche se in realtà non mi importa molto.

Vedo arrivare Liam con il suo passo veloce. Le orecchie sono coperte dai capelli strani, gli occhi tra aspettativa e paura.

Mi alzo in piedi sul muretto per essere alla sua altezza. Incrocio le braccia. - Sei un idiota.

Lui sbuffa e chiude per un po' gli occhi, come se fosse sfinito. - Se mi hai detto di venire qui solo per insultarmi...

- Non ho finito. - lo fermo. - Sei un idiota e un bugiardo. Ti vanti sempre di sapere quando una persona è innamorata e a volte di capire anche di chi...

- Te l'ho scritto nel messaggio. Io sapevo che mi sei sempre piaciuta.

- Mi fai concludere una frase di senso compiuto? Quello che sto cercando di dirti è: perché non mi hai detto che mi stavo innamorando di te?

Lui boccheggia per un po' interdetto. - Io... non pensavo fosse vero. Ho visto che ti piaceva qualcuno. Credevo fosse uno scherzo creato dalla mia mente. Per me era impossibile che io potessi piacerti proprio quando io ero innamorato di te. Mi sembrava un'illusione, e mi dicevo che era uno sbaglio.

- Perché secondo te era uno scherzo? Non hai mai creduto che tu potessi piacermi davvero?

- No. Perché... perché tu sei Cezanne D'Angeli, e Cezanne non si innamora. Non hai mai preso una cotta per qualcuno, era improbabile che io ti piacess...

Gli prendo il viso tra le mani e lo bacio. Si zittisce di colpo, sento le sue mani circondarmi la vita. Le labbra di Liam hanno uno strano sapore, un misto tra dolce e salato. Come se dopo essersi messo il burro cacao avesse pianto. Lo sento sorridere.

Voglio che questo momento non finisca mai.

E penso che lui abbia lo stesso desiderio.

Voglio vedere come va a finireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora