VII

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Quel maledettissimo sabato è arrivato. Sono circa dalle cinque del pomeriggio davanti all'armadio per capire cosa mettermi. E sono quasi le sei, l'ora nella quale io e Liam dobbiamo arrivare alla festa.

Okay, so perfettamente che è da scemi, matti e non so che altro impazzire per una festa, ma per me è un mondo nuovo e inesplorato.

Suona il citofono e io sobbalzo. Mi ricordo solo dopo che i miei non sono in casa e quindi non ci sono problemi. Sono talmente abituata a tenere nascosto a tutti tutto che ho l'ansia costante di non far scoprire nulla.

- Chi è? - chiedo.

- Liam. Sei pronta?

- Ce-certo. - balbetto. Butto giù telefono e corro in camera a prepararmi. Scendo di corsa le scale, fortunatamente senza inciampare, e me lo ritrovo davanti. - Ciao.

- Ciao. Non hai cambiato look, a quanto vedo.

Abbasso lo sguardo sui miei vestiti. Jeans aderenti neri con una felpa corta e sformata. Il mio solito outfit.

- Sei carina lo stesso. - aggiunge sorridendo. - Ora, sono venuto qui con l'autobus, ma non ho più biglietti.

- Offro io. Comunque, nemmeno tu hai cambiato stile. - dico notando i soliti jeans e la giacca di pelle marrone.

- Punto per te. - conviene.

- Sono eccezionale. - concordo.

- Meno vanitosa non riesci? - sospira mentre saliamo sul bus.

- So che ti piaccio di più quando mi vanto. - ancheggio camminando nel corridoio del mezzo. Sento il suo sguardo sulle mie curve. Non sono un granché, ma Liam sembra accontentarsi. Forse è esattamente come gli altri ragazzi, guarda solo il corpo.

- Okay, mi fai paura. Torna in te. - dice seguendomi. È un po' rosso, forse perché si è reso conto di quello che ha fatto.

Rido. - Stai iniziando a temermi?

- Forse. - afferra uno degli anelli e si mette a fianco a me.

Ancora una volta mi rendo conto di quanto lui è alto e io bassa. Non gli arrivo nemmeno alla spalla.

- Perché mi fissi? - chiede.

- Niente. È solo... che sei alto. Tanto.

- Mio padre era uno e novantacinque. E mia madre non era da meno.

- Chissà tua sorella.

- Un po' più bassa di te.

- Fantastico.

- Sei anche nana, ma in quel piccolo corpo c'è molto.

- Tipo Aladdin. Enormi poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale.

- A me piace un sacco il cartone. Lo riguardo ancora.

- Io ho visto il film. Oltre al cartone.

- Non credevo ti interessassi ai cartoni Disney.

- Non sono male. Mulan mi piace molto, anche il film. Anche Rapunzel o Ribelle sono belli. Non mi interessano i cartoni delle principesse.

- Perché? Alcuni non sono da scartare.

- Sì, ma... ma in tutti la principessa non fa niente e raggiunge la felicità solo con il principe. Sta ferma immobile e viene salvata da quello che la farà innamorare perdutamente in meno di tre secondi. Non capisco perché una donna non possa fare qualcosa da sola. Il cartone di Aladdin non mi soddisfaceva perché Jasmine veniva buttata da una parte all'altra come un manichino. Nel film, come minimo, si fa valere e ha una vera parte.

Voglio vedere come va a finireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora