XVIII

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Apro gli occhi e mi ritrovo in un letto che non è il mio. Sento puzza di vomito e mi ricordo quello che è accaduto la sera prima.

- Ben svegliata. - Liam entra nella stanza e apre le finestre illuminandola.

- Buongiorno. Ti prego, dimmi che ieri non è successo quello che penso.

- Purtroppo si. - si siede accanto a me sul letto. - Sei svenuta e ti abbiamo portato qui. Hai bevuto un sacco, ma capisco perché lo hai fatto. Una o due sere ho fatto la stessa cosa dopo la morte di mamma. Però io e l'alcol avevamo già fatto conoscenza, mentre tu non gli sei tanto amica.

- So di essere una persona orribile, non serve che me lo ricordi.

- Non sei orribile. Però puzzi.

- Simpatico.

- Luca e sua mamma ti lasciano il bagno per sistemarti, e qui ci sono dei vestiti. Forse sono grandi, ma come sai qui siamo tutti alti.

- Grazie comunque. Vado. - mi alzo svogliatamente. - È domenica, no?

- Già.

- Mmm.

- Ci vediamo di là. C'è una colazione da dio.

- Mmm.

Mi rendo conto solo mentre mi lavo che Liam mi ha visto dopo essermi svegliata, con i capelli arruffati e il viso con i segni del cuscino sulle guance. Cerco di scacciare dalla mente l'imbarazzo. Dopo che mi sono cambiata sembro una versione di me ancora più trasandata: capelli disordinati che mi ricadono sulle spalle, una felpa enorme blu elettrico e dei leggings vecchi della mamma di Luca. Scuoto la testa e vado in cucina.

- Ciao Cezanne. - la mamma di Luca mi porge una tazza con del latte.

- Grazie.

- Ieri avete combinato un bel casino.

- Mamma, dai. È... - protesta il figlio.

- Non ho finito. Se volete tornare qui e fare quello che avete fatto, potete. Basta che me lo dite. Non sono arrabbiata per la questione della birra, dovevo immaginarmelo, però se mi promettete che non andrete oltre un certo limite vi posso lasciare questa libertà.

- Grazie. - rispondiamo in coro.

- E tu non bere più così tanto. - mi avvisa con il dito puntato contro.

- Mi conviene. A quanto pare non reggo per niente bene l'alcol. - abbasso la testa.

- Ora io esco a fare la spesa, non fate disastri. - si alza e poco dopo sentiamo la porta d'ingresso chiudersi.

- Tua madre è decisamente buona con te. - commento.

- Lo so. La adoro.

- Scusa per...

- Di niente. Non è un problema. Anche con Liam è successo. Toglimi una curiosità, ma non ti si sta spaccando la testa?

- No. Sono normalissima.

- Ah. Come diavolo fai? Io sto soffrendo atrocemente.

- Tutta la birra che ha bevuto l'ha vomitata, non le è rimasto nulla. - dice Liam litigando con un biscotto.

- Teoria interessante. - guardo l'orologio appeso nella stanza. - Dovrei andare a casa. - mi alzo e raccolgo le mie cose.

- Grazie per i consigli. - dice Luca aprendomi la porta.

Voglio vedere come va a finireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora