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Io e Liam siamo sul muretto in piazza accoccolati vicino. Lui ha le braccia strette attorno a me per riscaldarmi, io ho la testa sul suo petto e le gambe sulle sue.

- Come mai tu non hai mai bisogno di essere consolato? - chiedo.

- Ne do solo l'impressione, quando sto male lo nascondo. Ormai capita raramente. Dopo la morte di mamma ho iniziato a non lamentarmi più per le piccole cose, ma solo per quelle che mi fanno fastidio per davvero. Niente può recarmi più dolore di quello che ho già vissuto.

- Ah. Comunque, grazie mille. Ieri sera...

- Di nulla. - mi bacia la testa.

- È stata una delusione tremenda. I miei si... - non voglio ricominciare a singhiozzare, quindi mi fermo.

- Shh. Stai tranquilla. - mi stringe ancora più a sé. Sembra lo faccia perché possa lui trarne conforto. - Perché... - inizia. - perché ti chiami Cezanne? Non è un nome italiano.

- Mio padre ha origini francesi. Cézanne è il suo pittore preferito e ha voluto chiamarmi così. - "A mia madre piacciono i Promessi Sposi e mia sorella si chiama Lucia" penso. Hanno fatto un po' per ciascuno.

- Nella famiglia di mio padre si cercano nomi strani. William è un nome straniero, ma troppo tipico. Quindi ci hanno tolto una L. Wiliam. A mia madre piacevano i soprannomi. Liam.

- A tua sorella piace prenderti in giro. Willy. - conclusi.

- Potresti non iniziare anche tu?

- Perché no? Willy è carino.

- Non ti basta Liam? È bello pure quello.

- Non abbastanza per i miei gusti. Willy è meglio.

- Mi sa che vi piace perché siete ragazze. Se lo avessi detto prima alle mie amiche, vedi quante ragazze...

- Sembri proprio donnaiolo quando fai così. - borbotto. Mi volto dall'altra parte districandomi da lui.

- Sei gelosa? Non ci credo. Sono un ragazzo, Cez. È normale che...

- Se mi dà fastidio non deve pesarti.

- Non mi... Senti, il fatto è che io e Luca siamo sempre stati così. E poi non puoi dire che me le facevo tutte, perché non è vero. Non ne ho mai baciata nemmeno una...

- Se ne avessi avuta la possibilità lo avresti fatto? - lo fisso negli occhi.

- Mai. Aspetto quella giusta.

- E come farai a riconoscerla?

- Sentirò il cuore battermi all'impazzata, le mani tremanti, l'indecisione nei gesti... - siamo così vicini che sento il suo respiro sul collo. I nostri nasi si sfiorano. I nostri occhi sono incastrati uni negli altri. Mi basterebbe avvicinarmi ancora un po' e la distanza verrebbe annullata completamente.

- Non raccontare fesserie. Non puoi non aver baciato una ragazza durante un obbligo o verità.

- Non sono baci veri, quelli.

- Quindi di baci finti ne hai dati. Bugiardo.

- Tanti, se ti interessa saperlo. Erano tutti a stampo e nessuno intenzionale, te lo giuro. Non ho mai baciato sul serio una ragazza.

- Perché ti assicuri tanto che io ne sia certa? Non stiamo insieme. Perché, allora?

Rimane interdetto. - Io...

Voglio vedere come va a finireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora