XXIX

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Ho raccontato a Liam tutti i particolari del ritorno di Taylor. Ha sorriso quando gli ho detto che Chiara è finalmente completa. Mi si spezza ancora il cuore a pensare a Dario, ma lui ha confermato il fatto che sta bene e che sapeva come sarebbe andata a finire.

- Bene, adesso parliamo di te. - mi siedo sul pavimento di camera sua a gambe incrociate.

- Di cosa? Del mio quattro in inglese? So già che prenderò il debito.

- No. Voglio vedere le tue liste.

Muove gli occhi in giro, preoccupato e spaesato. - Come sai della lista?

- Ho raccolto stralci di informazioni dalle conversazioni tue e di Luca. - sto evidentemente mentendo, ma lui sta al gioco.

- Okay. - apre uno dei suoi armadi e ne tira fuori una piccola scatola. - Le mie liste da prima della morte di mamma. Da quando io e Luca abbiamo dodici anni.

- È così tanto che lo fate?

- Sì.

Sfoglio con delicatezza i piccoli pezzi di carta. Ci sono le date su ognuno, nella calligrafia storta di Liam. Ne prendo uno di quando aveva quattordici anni. - Perché in questo al primo posto c'è Bea?

- Avevano iniziato a bullizzarla, e io mi ero ripromesso di aiutarla, quindi è andata al primo posto.

Mi concentro di più sui più recenti. Sua madre c'è in tutti, e in uno anche suo padre, forse perché era il periodo in cui è morto. Ha tolto l'ultimo per non farmelo vedere. Sono d'accordo con questa scelta perché sono certa che ci vergogneremmo entrambi, se ci fosse. Dal novembre in poi al primo posto c'è sempre sua madre. Poi lo zio e Bea. Poi Luca. Poi il FitKid. Le liste rimangono immutate per quasi un anno, finché poi, al terzo posto, nella lista di ottobre, compaio io. Cezanne. Mi fa uno strano effetto vedere il mio nome scritto con la sua calligrafia.

- Tua madre è all'ultimo posto. - noto.

- Io... penso di stare iniziando a superare la sua morte. Non penso più a lei tutto il tempo. Sto un po' tornando quello di prima. - fa un mezzo sorriso. - Anche se lo vedo come un tradimento nei confronti di mamma.

- Per quanto poco la conosco posso dirti che vorrebbe che tu fossi felice. E se questo è uno dei passaggi per esserlo ne vale la pena. - stringo le spalle.

- Hai ragione, ma... ricominciare a vivere mi sembra un... insulto alla sua morte, come se stessi dicendo che mia madre non c'è mai stata, e che quindi non è mai morta. Il solo fatto di essermi fidanzato con te mi ha fatto credere che stavo cancellando l'amore che provo per lei. È una cosa che mi perseguita ogni singolo momento della mia vita, in ogni gesto che faccio. Quando muovo la mano, io... penso che dovrei fare i gesti che avrebbe fatto lei, che dovrei mantenere vivido il suo ricordo. Ogni volta che vado agli allenamenti mi... mi blocco mentre mi asciugo i capelli. A mamma piacevano lunghi, e io invece li volevo corti, e penso che... che per lei dovrei farmeli crescere, anche se non mi piacciono. Mi sento... uno schifo, quando non faccio un esercizio giusto. Lei era fantastica e dovrei esserlo anche io. Sento tutto il peso della sua morte sulle spalle. Io sono il fratello maggiore, il primo figlio, dovrei... dovrei essere di più. È pesante e fa male. Non ne parlo con nessuno perché mi sento un'idiota. Solo le persone pazze ragionano su queste cose.

- Non sei pazzo. Quando è morta Lucia... per un mesetto ho provato a essere anche io come lei. Forte e combattiva. Poi ho smesso perché... perché è inutile copiare una persona. Ognuno deve essere sé stesso e avere i propri gusti. Per ricordare Lucia tengo tutte le foto che mi mandano sul telefono. È un modo alternativo che fa meno male. Secondo me tua madre vorrebbe che tu viva la tua vita. Hai diciassette anni, non puoi chiuderti in casa, lo hai fatto per troppo tempo. Sai cosa puoi fare per mantenere vivo il ricordo di tua madre? Essere te stesso, perché sei un angelo e aiuti sempre tutti. Questo, da quel che dite, era tua madre.

Voglio vedere come va a finireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora