Ci incamminiamo in mensa mentre Jesse continua a farmi delle domande sulla mia mattinata, alternandole alla descrizione della sua. Ci sediamo ad un tavolo e iniziamo a mangiare. Oggi la fame mi sta proprio sovrastando. "Sta mattina in palestra ho incontrato Axel e abbiamo parlato un po'. Avrei preferito non farlo però" dice Jesse dopo aver sorseggiato un po' di acqua. "Perché?" Chiedo pulendomi la bocca. Jesse si guarda intorno e poi si allunga sul tavolo verso di me. "Perché mi ha parlato molto di questa Ilary ,forse troppo per essere solo amici" dice. "Il fatto che ne abbia parlato tanto, non rende certo che ne sia davvero interessato" rispondo. "Hai ragione però dopo l'allenamento, l'ho visto andare via mano nella mano con lei" continua Jesse aprendo una scatoletta di frutta. "Cazzo, hai intenzione di dirlo a Nick?" Chiedo. Jesse scuote la testa. "Non lo so, volevo prima parlarne con voi" dice un po' sconsolato: si vede che ci tiene tanto a Nick.
Mentre ci ragiono, ci raggiunge Ellie. "Ciao ragazzi" dice sedendosi a cavalcioni sulla stessa panca su cui sono seduta io. "Come è andata all'avamposto?" Chiede. "Bene, abbiamo rischiato di farci ammazzare ma okay" rispondo. Jesse assume uno sguardo interrogativo. "Questo non me lo avevi detto" dice. Ellie alza le mani. "Perché non era importante..." continuo. "Se stavi per morire, mi sarebbe piaciuto saperlo..." dice Jesse, volendo dare l'impressione di essere sarcastico ma si vede che non lo è. Si crea silenzio tra di noi. È Ellie a spezzare il ghiaccio. "Nick si è comportato bene?" Chiede. Sorrido: poteva chiedere qualsiasi cosa e tra tutto, ha scelto di parlare della scemenza di Nick. "Sì, è stato lui a salvarmi quando mi ero incastrata in delle assi di legno" dico mandando uno sguardo a Jesse ma lui non mi sta guardando. "Addirittura? Pensavo che si sarebbe presentata la situazione contraria..." commenta Ellie. Rido alla provocazione. "Vedi Jesse, non..." inizia Ellie ma in quel momento, il ragazzo asiatico si alza e senza dire nulla, se ne va. Mi avvolge una sensazione di inadeguatezza e imbarazzo. "Che gli succede?" chiedo. "Nah, lascialo perdere. Sta mattina, è girato male" risponde Ellie cercando di consolarmi. "Dai, vieni con me" dice dandomi una pacca sulla spalla.
Ellie mi porta a camminare in una parte di Jackson in cui non ero mai stata. Ci sono degli spazi aperti con anche altalene, scivoli e qualche panchina su cui rilassarsi. "Qui ci veniamo solo d'estate perché la sera, l'unico momento in cui possiamo rilassarci tutti insieme, tira sempre una brezza fresca, grazie all'assenza di edifici ingombranti " spiega con aria di spensieratezza. Mi guardo intorno: ci sono diversi bambini che stanno giocando a rincorrersi e si arrampicano ovunque. "Anche tu sei cresciuta qui dentro?" Chiedo ad un certo punto. "Non proprio. Quando sono arrivata, avevo 14 anni quindi ero già in parte formata ma sicuramente questi 5 anni a Jackson mi hanno cambiata molto. Prima avevo un caratteraccio..."commenta. Ellie mi indica una panchina. "Ti va di sederti?" Chiede. Annuisco. "Sei arrivata qui con Joel, giusto?" Chiedo, realmente interessata. "Sì. Lui ed io eravamo coinvolti in una missione: doveva portarmi dalle Luci ma poi la missione è fallita perché le Luci si erano sciolte proprio in quel periodo. Allora, Joel ed io abbiamo deciso di unirci a Jackson" continua guardando nel vuoto davanti a se. "Perché non siete tornati a casa?" Chiedo. "Nè io né Joel, ci eravamo lasciati indietro qualcosa di importante: entrambi avevamo perso le nostre famiglie e così, il destino ha deciso di farci incontrare e diventare così l'uno la famiglia dell'altra. Joel è come un padre per me ed è per questo che chiamo Tommy "zio" perché è come se lo fosse" dice. Vedo poi che si sta commuovendo. "Se non te la senti di continuare..." abbozzo in imbarazzo. "Oh, no. Le mie sono piccole lacrime di gioia...vedi, io..." dice un po' interrotta dalle lacrime. "Qui ho trovato delle persone che mi hanno accolta, amata ed accettata. Joel, Tommy e Maria hanno ricoperto nella mia vita quei ruoli che mi sono mancati praticamente dalla nascita, ma devo tutto in particolare a Joel. Gli devo la mia intera vita, lo amo più di ogni altra cosa e non gli sarò mai grata abbastanza per tutto quello che ha fatto per me. Mi ha salvata e mi sembra il minimo considerarlo come mio padre anche se in realtà è molto di più..." dice. Non posso negare che questa storia abbia commosso un po' anche me, ma cerco di non darlo troppo a vedere. Mi asciugo le piccole lacrime che si sono create prima che mi scendano sulle guance. "Scusa, adesso torno in me..." dice Ellie accennando una risata. "Grazie Ellie" dico con un sorriso sincero. "Di cosa?" Chiede sorpresa. "Di esserti aperta con me, non è scontato e lo apprezzo molto" rispondo. Ellie annuisce e mi sorride. "È davvero caldo qui" dico. Mi tolgo la felpa e per un secondo, rimane scoperto il mio braccio sinistro. Lo ricopro immediatamente. "Tutto okay?" Chiede, rendendosi evidentemente conto del mio comportamento. Annuisco.
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Choices [ITA]
Adventure[COMPLETA] "[...] Tutto ciò per dirti che nonostante molte scelte siano solo nostre, alla fine, in un modo o nell'altro, anche altre persone ne rimarranno coinvolte, ma non possiamo farcene una colpa". In un mondo post apocalittico, dove ogni singo...