Choices [ITA]

11.

Dopo due giorni, mi trovo davanti all'ufficio di Maria. Sono da sola. Mancano pochi minuti alle otto: devo entrare. Busso e piena di ansia, varco la porta dopo che Maria mi ha dato il consenso. Appena entro, mi ricordo della prima ed ultima volta che sono stata qui quando Maria improvvisamente si è interessata del mio passato. "Charlie...ciao" dice Maria in modo distratto mentre sistema dei fogli. Identifico subito la finestra che dovrò lasciare aperta: è proprio dove aveva detto Nick, cioè alla sinistra dell'ufficio. "Devo chiederti una cosa" dico cercando di prendere tempo. "Dimmi, che c'è?" continua Maria senza darmi la giusta attenzione. Cerco tra le mie tasche l'oggetto che mi ha dato Glenn per permettere di lasciare aperta la finestra: si tratta di un pezzo di vetro molto spesso. Non voglio sapere dove l'abbia trovato. La finestra è già aperta. Maria sta iniziando ad insospettirsi visto che non sto dicendo nulla. Mi avvicino alla scrivania, dalla parte opposta della finestra. "Allora? Devo chiudere l'ufficio..." commenta continuando a sistemare roba. "Volevo cambiare i miei compagni dell'avamposto.." Dico iniziando con la prima scusa del mio lungo elenco. "Come mai?" Chiede secca e fredda. "Non mi trovo bene con Nick" rispondo, cercando con lo sguardo il modo per bloccare la finestra."Avrai sempre a che fare con persone che non ti andranno a genio, è il momento di farsene una ragione" continua, questa volta alzando lo sguardo e guardandomi in volto. "Sicura che vada tutto bene?" Chiede. "Oh, si certo, è solo che andare all'avamposto mi stressa abbastanza e faccio fatica a dormire..." rispondo. Maria per la prima volta mi guarda come se non fossi un pericolo, ma in modo quasi comprensivo.

Si allontana dalla scrivania e mi si avvicina. Inizio a sudare freddo. Mi mette una mano sulla fronte. "Per fortuna non hai la febbre" dice mettendomi entrambe le mani sulle spalle. Alzo lo sguardo e vedo che sta accennando un sorriso, ma non faccio in tempo a realizzarlo che si è già allontanata da me. "Sciogli un po' di questa ogni sera in un bicchiere d'acqua prima di dormire, ti aiuterà" dice porgendomi una bustina contenente una polverina bianca recuperata da un cassetto. La ringrazio.

"Senti, Charlie, mi dispiace che abbiamo iniziato con il piede sbagliato però come immagino ti abbia detto Tommy, ho solo bisogno di tempo; mi è capitato spesso di essere stata delusa da persone a cui avevo dato tutta me stessa e ora per me non è facile fidarmi" spiega. La guardo negli occhi e leggo la sofferenza con la quale sembra convivere da tanto tempo. Forse è la prima che potrebbe davvero capirmi... Per un secondo, mi dimentico il motivo per il quale sono qui e quando me ne ricordo, non sono più convinta di volerlo fare.

"Mi devi dire altro?" Chiede, dopo un lungo silenzio.

"No, ti aiuto a chiudere le finestre?" Dico cercando di affrettare il mio compito. "Sì, grazie" risponde, forse un po' delusa dal fatto che non abbia risposto alla sua confidenza.

Mi dirigo verso quella a sinistra: la chiudo del tutto, poi dopo che Maria si dirige verso la porta, infilo il pezzo di vetro in modo che non si veda. Maria mi lascia uscire, esce anche lei e si chiude la porta alle spalle. Vorrei aggiungere qualcosa, dirle che la capisco, che anche io ho provato la stessa cosa e... "Allora, buona serata" dice prima di allontanarsi.

Mi sento contesa tra due parti: il mio gruppo e l'improvvisa confidenza di Maria. Torno a casa sconsolata, con le mani in tasca e calciando tutti i sassolini che mi si presentano davanti: dovrei andare a mangiare ma questa situazione mi stringe lo stomaco. Devo prendere una scelta ORA. Lo scherzo verrà messo in atto tra tre ore e non ho molto tempo per cambiare idea, ma soprattutto per far cambiare idea a tutti gli altri.

Arrivo in mensa, incontro il mio gruppo e mi siedo. "Hai fatto?" Chiede Glenn quasi sussurrando. Annuisco. "Bene, adesso non possiamo più tornare indietro" dice Alison con tono serio. Ci guardiamo tra di noi. "Charlie, sicura di volerlo fare?" Chiede Nick probabilmente vedendomi strana.