La villa era vuota, un silenzio insopportabile avvolgeva ogni cosa. Era da ore che ero sveglio, qualcosa mi tormentava e non riuscivo a chiudere occhio. Mi voltai verso l'enorme finestra, coperta dalle pesanti tende, non riuscivo a vedere nulla, ma sentivo la pioggia cadere ininterrottamente, era da tre giorni che non si vedeva un raggio di sole.
Ma era normale qui a Londra.
Ad un tratto la porta si aprii e la figura del mio maggiordomo nero corvino si fece largo per la stanza.
Mi alzai di scatto, lo ammirai in ogni suo gesto, come chiudeva la porta alle sue spalle, come con estrema eleganza portava il vassoio su una mano sola e il modo di camminare verso di me: qualsiasi cosa facesse mi attraeva.
-Signorino, dovrebbe ancora riposare. Per la sua salute.- mi disse con un tono di voce pacato. Si avvicinò a me e poggiò il vassoio sul comodino di fianco al mio letto, e, con delicatezza, mi spinse giù, rimboccandomi le coperte. Quel contatto, attraverso i vestiti, mi fece scorrere un brivido lungo il corpo. Si sfilò il guanto e mi poggiò la mano sulla fronte.
-Ha ancora la febbre, strano che non passi... - affermò, poi si drizzò e iniziò a pensare.
Guardai il suo corpo, il suo splendido corpo. Riuscivo a immaginarlo nudo, immaginavo i suoi pettorali muscolosi e le sue braccia forti. Lo dovevo avere per me. Volevo essere stretto da quelle sue braccia.
Mi girai su un fianco, forse avevo pensato troppo intensamente a lui, il mio corpo aveva reagito a quei pensieri, non volevo che lui lo scoprisse.
-Se... ba... stian...- sillabai sottovoce.
Lui mi guardò preoccupato: -Signorino?!- mi chiamò.
Stavo ansimando troppo velocemente, avevo caldo, e il mio corpo era bollente. Sebastian mi scoprii all'altezza delle spalle, mi sbottonò la camicia e mi toccò il petto per sentire il mio battito del mio cuore.
La mano con cui mi toccò era nuda, priva di guanto. Per la prima volta la sua pelle toccò la mia con maggiore intimità.
Sentii ancora più calore avvampare nel mio corpo, e il respiro si fece più corto. Cercai di prendere la mano di Sebastian, ma lui si scostò.
-Vado a prendere il suo inalatore. L'asma si sta facendo ancora più forte!- disse preoccupato, uscendo velocemente dalla stanza.
-Non é... l'asma...- dissi a fatica - sei tu... Che mi fai... Mancare il... Respiro...-
Cercai di calmare il respiro, dovevo cercare di distrarmi in qualche modo, il silenzio si impossessò nuovamente della mia stanza, e il rumore della pioggia riuscì finalmente a calmarmi. Chiusi gli occhi e mi addormentai, era stanco adesso.
Mi svegliai, ormai era notte fonda. Non udii alcun suono. La pioggia era cessata, il vento si era portato via le nuvole e regnava da padrona una luna enorme e piena era l'unica fonte di luce. Totalmente bianca. Bianco, il colore della purezza, dell' innocenza. Sebastian aveva attribuito molte volte quel colore alla mia anima.
Nell'aria forte odore di menta, per farmi respirare meglio.
Sebastian uscii da un angolino buio.
-È incantato dalla luna, signorino?- mi sussurrò.
-È splendida.- mi limitai a dire.
-Ha anche poteri benefici per il corpo..- mi spiegò, poi mi osservò -Lei come si sente?-
-Ora meglio, oggi pomeriggio non riuscivo quasi a respirare...- confessai.
-Lo so, mi ha fatto preoccupare moltissimo. È anche svenuto quando io sono andato via.- si sedette sul letto accanto a me.
-Scusami..- dissi sottovoce.
Sebastian mi guardò e mi sorrise dolcemente.
-Non andare, prima ho un ordine dà darti..- lo fermai quando era sulla soglia della porta.
-Eseguirò il suo ordine!- si sottomise a me.
-Voglio il bacio della buona notte... Qui..- dissi indicando infine la mia fronte e scostando i capelli.
-Agli ordini!- disse dirigendosi verso di me.
Sebastian mi scostò i capelli e poi le sue labbra si poggiarono sulla mia fronte. Erano come me le ero sempre immaginate, calde e morbide. Mentre era piegato su di me e poggiava le sue labbra sul mio viso, io allungai le mie e le posai sulla sua guancia.
Si alzò da me e mi guardò. Si poggio una mano sulla guancia e un po' sorpreso mi ripeté:- Buona notte, mio piccolo padrone.-
E uscii dalla mia stanza.
Era più forte di me, l'attrazione che avevo per lui era quasi indomabile. Ma non potevo esternare tutti i miei sentimenti e lasciarmi trasportare dalla passione, anche se quel maggiordomo era irresistibile dovevo controllare il mio corpo con la mente e non seguire gli istinti.
-Buona notte, Sebastian.- sussurrai, sapendo che il mio maggiordomo era ancora dietro alla mia porta.
ANGOLO AUTRICE:
Konnihiwa a tutti :) Il mio nome é AkuBunny, e scrivo da molto tempo, da quando avevo 12 anni penso XD non ricordo neanche più. Comunque sono parecchi anni u.u
Questa però é la mia prima fan fiction che pubblico su Wattpad, tutto ciò che scrivo solitamente lo tengo per me.
Grazie però ad una mia amica ho deciso di pubblicare qualcosa, non so come ringraziarla, quindi questa FF la dedico interamente a lei.
Spero vi sia piaciuta, lasciate commenti e votate, se trovate qualche errore segnalatemelo. :)
STAI LEGGENDO
Il MIO maggiordomo nero corvino
FanfictionCiel, ultimo membro del casato Phantomhive, ormai è cresciuto, è diventato un adolescente di sedici anni, ma non demordere, sa che è molto vicino a scoprire la verità sui suoi genitori, e insieme all'aiuto di Sebastian, che è sempre al suo fianco ci...