Dov'é Sebastian?

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-Ciel!!- sentii una voce in lontananza fare il mio nome. Ero sul ponte con Lizzy, dopo tutto quello che era successo ero turbato e assalito da molti dubbi, Lizzy, vedendo questo mio strano atteggiamento, volle consolarmi e tranquillizzarmi, quindi mi fece fare un bel giro sul ponte della nave. Fino a quando anche lei, guardandomi stranita mi pose quella domanda: -Dov'è Sebastian?- Feci spallucce, neanch'io sapevo realmente dove fosse. Mi inventai una scusa e lei non ci pensò più, ma io non potevo fare a meno di pensarci. Gli avevo fatto realmente male la sera prima quando l'ho rifiutato? Ci riflettevo costantemente fino a quando quella voce mi chiamò e si fece sempre più vicina e più forte.

-Ciel!!- disse infine raggiungendomi.

-Uma?!- risposi guardandola stranito, cosa voleva da me?

-Potrei...- guardò Lizzy e poi abbassò di più la voce -...parlarti in privato... Si tratta di Sebastian..- disse, forse per convincermi ulteriormente. Mi scusai con Lizzy e dissi che il marchese voleva parlarmi d'affari, ecco perché la sua cameriera era venuta a cercarmi.

Eravamo lontani da tutti, e il rumore infernale Delle macchine mi stonava i timpani, ma cercai di ascoltare ogni minima parola di Uma.

-Hai visto il cielo scurirsi all'ora di pranzo?!- chiese e senza darmi il tempo di parlare o di rispondere continuò: -Quando tutto si è scurito Sebastian pensava ti fosse accaduto qualcosa, quindi siamo venuti a controllare. Abbiamo visto te con quei tre vampiri, lui voleva intervenire, gli dissi che era altamente rischioso, ma la sua testardaggine e anche un po' di gelosia gli ha impedito di darmi ascoltarmi e quando sono spariti per il corridoio, non ci ha pensato due volte, cercò di prenderli di sorpresa... ma... Non c'è la fatta... Non so cosa sia successo dopo, sono venuta a cercarti per tutta la nave, dobbiamo... Salvarlo!-

La guardai un po' perplesso, la sua storia non mi sembrava molto convincente, certo, i vampiri avrebbero attaccato lo stesso o meglio si sarebbero difesi. Ma erano veramente più forti di quel demone.

-Perché stavate insieme, di che stavate parlando?- feci quella domanda, cosciente del fatto che mi avrebbe potuto anche mentire, ma dovevo saperlo.

Lei mi guardò negli occhi: -Realmente?! Il tuo amato è stato catturato dai vampiri, forse è anche morto per quanto ne sappiamo noi e tu vuoi sapere il perché del nostro incontro?- sembrava molto stupita della mia decisione.

-Parla Uma, forse così riuscirò a crederti..- dissi infine riuscendo a cogliere nello sguardo di Uma una sorta di soddisfazione.

-Mi stava riferendo ciò che stava succedendo sulla Graza, ma io ne ero già a conoscenza, il marchese è uno dei frequentatori assidui, è proprio per questo che volevo anche darvi una mano, sono un demone, ma anche io ho detto sani principi morali...- si fermò, attendendo una mia reazione.

-Qual'è il contratto con il marchese, perché sei la sua serva?- chiesi.

-Questi sono questioni private, non ti pare? Anche tu e il tuo diavolo avete un contatto segreto.- mi guardò intensamente, forse stava scrutando la mia anima. -Ho un'idea stupenda, io ti dico il mio contratto, ma anche tu farai lo stesso. Ma naturalmente iniziamo ad avviarci, potremmo ancora salvare la vita a quel demone.-

Non dissi mai di sì, ma seguì Uma per il corridoio cercando le camere dei vampiri, e forse Uma prese questo mio gesto come un segno di approvazione per il nostro "patto" così iniziò a parlarmi di lei e del suo contratto con il marchese.

-Era molto malato, aveva qualcosa di realmente inguaribile, glielo dissero i molti medici da cui era stato visitato, ha cercato per tutta l'Inghilterra una cura. Le ha provate tutte, te lo giuro; è stato da sciamani, fantomatici curatori, ciarlatani di ogni tipo. Quando lo vidi per la prima volta aveva lo sguardo realmente disperato, nei numerosi secoli sulla terra non avevo mai visto un uomo così bisognoso di aggrapparsi a qualcosa. Lo presi a cuore diciamo, mi dispiacque molto. Ma tutto per me ha un prezzo.- disse Uma guardandomi -Come per tutti i demoni. Non facciamo mai qualcosa per non avere nulla in cambio.- Continuò quasi a volermi ricordare la vera natura di Sebastian. io la guardai malissimo: -Vogliamo continuare, so come siete voi!- dissi superando Uma e addentrandomi ancora di più nel corridoio per trovare quella stanza, ma come avrei potuto mai riconoscerla.

Il MIO maggiordomo nero corvinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora