Ka...ze...

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-Ciel Phantomhive..- mi disse una voce a me sconosciuta, non riuscivo ad aprire gli occhi, vedevo tutto completamente nero, ma riuscivo a sentire questa voce che mi chiamava.

-So che mi senti, non ho molto tempo... Neanche tu ne hai. Presto ti sveglierai... Sono lo shinigami Kaze. Tu conosci mia sorella Usagi. Mi sta ancora cercando, lo so... Ti dirò con chi sono... Lady V... La chiamano così... Fate in fretta, senza di me... Il mondo non avrà mai pace, e tutti continueranno a soffrire, confido in voi... Salvateci.-

-Ka...ze...- dissi sottovoce, e poi aprii lentamente gli occhi.

-Oh, Ciel...- mi sentii chiamare, guardai alla mia destra. Era Pieter che mi porse un bicchiere d'acqua. Mi alzai dolorante, guardai il mio petto, era fasciato proprio nel punto dove Uma mi aveva ferito, toccai leggermente e il mio viso si contrasse in una smorfia di dolore. Mi guardai in giro, la grande finestra era coperta da tende pesanti e scure per non far passare un filo di luce, il letto era morbido e caldo, e la stanza era illuminata da qualche candela. Era la mia stanza, ero di nuovo a casa mia.

-Si, è casa tua e ci sei arrivato... sano e salvo?!- disse dubbioso Pieter sorridendo un poco.

Mi appoggiai alla parete e presi quel bicchiere d'acqua, lo bevvi in un unico sorso, avevo una sete incredibile, Pieter lo capì e me ne versò un altro.

Sorrise. Lo guardai ammaliato, era proprio un bel ragazzo, soprattutto adesso, ora che stava bene, ora che era tornato in sé.

-Vado a chiamare qualcuno..- disse scostando i capelli mogano dietro l'orecchio e mostrandomi la ferita che aveva sull'occhio.

Annuì leggermente quasi incantato. Appena Pieter uscì dalla stanza cercai di ricomporre il puzzle, ma mancavano parecchi pezzi.

Come ero riuscito ad arrivare a casa, o meglio come erano riusciti, la nave stava affondando,non c'erano più scialuppe e noi come avevamo fatto a salvarci?

Quanto avevo dormito?

Le uniche cose che ricordo è la nave in fiamme, la morte di Uma e quell'interminabile percorso che aveva portato Drakul, Pieter e me dagli altri. Poi ricordo solo il buio... Anzi, stavo rimembrando le parole di Uma, tutto ciò che aveva detto, tutto ciò che avevano fatto a quelle persone, erano tutti morti, non ero riuscito a riportare nessuno dalla propria famiglia. Avevo fallito come cane della regina. Ma poi ricordo anche che ha parlato del fratello di Lucipher, che Sebastian era suo fratello, non ci credevo, o forse non volevo farlo.

-Ciel?!- disse una voce gentile entrando in stanza, era Lizzy. I lunghi capelli biondi gli ricadevano sulle spalle, non erano acconciati, ma sciolti. La guardai sbalordito, mi sembrava strana, era quasi irriconoscibile ai miei occhi, aveva qualcosa di diverso nello sguardo, dietro di lei c'erano Grell, Will e Ronald. Guardai gli shinigami.

-Voglio risposte, e le pretendo adesso...- dissi cercando di impuntarmi, ma facendo molta fatica nel farlo. Guardai negli occhi Will, erano spenti quasi quanto quelli dei suoi compagni.

-Chi è Kaze per voi?- domandai. I loro sguardi si fecero più vivi, interessati a ciò che avevo detto loro.

-Lo... hai visto?- mi chiese Ronald.

-In un certo senso... ma...- continuai -...mi ha detto che senza di lui, molte persone continueranno a soffrire, è che l'unico modo per ristabilire l'equilibrio è liberarlo.- conclusi attendendo una risposta da loro.

Will fece un passo avanti, si schiarì la voce e disse :- Kaze è il nostro Leader, il capo di noi Shinigami. Senza lui, nessuno può gestire il compito di dichiarare la reale morte di una persona, lui decide quando morirai, e in che modo. Ho provato a gestirlo da solo, ma non sono... capace..- fece fatica ad ammetterlo.

Il MIO maggiordomo nero corvinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora