Cammina nell'oscurità

1.3K 118 13
                                    

In questa nave c'è qualcosa di strano e io avevo il compito di scoprirlo, ma come avrei potuto fare, da dove sarei potuto partire. Non avevo neanche la benché minima idea di cosa potesse succedere. -Sarebbe meglio iniziare ad investigare, ora che è piena notte possiamo muoverci come desideriamo!- dissi, alzandomi e poggiando le mani sul petto di Sebastian. Sebastian si zittì un attimo e mi guardò diritto negli occhi, poi con una mano mi accarezzò una guancia e mi scostò i capelli per vedere il simbolo del nostro contratto.

-Allora?!- esordì, non so bene il motivo del quale interruppi l'atmosfera di quel momento; ma sapevo che se Sebastian avesse continuato a parlare avrebbe detto qualcosa di cui si sarebbe potuto pentire, oppure me ne sarei pentito io.

-Signorino...- mi prese facendomi mettere sul suo petto, la posizione era alquanto sconveniente, per il semplice fatto che eravamo entrambi nudi, e quindi sentivo praticamente il suo membro tra le mie gambe. -Non preferirebbe dormire fino a domani mattina e per stasera monitoro io la situazione?- continuò a parlare normalmente. Non capivo proprio come facesse a restare così calmo e pacato quando eravamo entrambi nudi e in quella posizione, io mi stavo emozionando e anche troppo direi. Non avevo capito nulla di quello che Sebastian mi stava proponendo, ero troppo preso da qualcosa di più grande.

-Bocchan... Va tutto bene?- chiese Sebastian, vedendomi ovviamente perso nei miei pensieri. Mi prese e mi spostò sulla mia parte del letto, speravo che finalmente avesse capito quale fosse il problema. -C'è qualcosa che la sta distraendo?- chiese il mio maggiordomo con voce più pacata, più sensuale, quasi sottovoce. Poi mi prese entrambi le mani e le portò in basso, vicino al suo ombelico, e poi si fermò, aspettando una mia mossa. Capendo le sue intenzioni mossi lentamente le mani e scesi più giù. Appena lo toccai più a fondo feci un sussulto, quasi non ricordavo più come fosse, anche dopo una notte passata insieme. -Vuole continuare così, o forse vuole passare ad altro?- mi chiese avvicinandosi al mio viso.

-Di nuovo?- chiesi un po' in contrasto con me stesso, una parte di me aveva paura per tutta la notte già trascorsa assieme, mentre l'altra parte aveva una voglia matta di essere di nuovo toccato da quel demone. Sebastian sicuramente aveva già deciso quale parte voleva ascoltare. Un sorriso malizioso comparse sul suo viso. Un attimo dopo mi ritrovai bloccato con Sebastian sopra di me, pronto ad entrare di nuovo dentro di me e farmi provare un altra volta un piacere immenso. Il solo pensare che quella sensazione sarebbe ritornata mi provocava già un certo eccitamento e brividi ovunque.

Sebastian mise una mano sulla mia bocca, già sapeva il modo in cui avrei potuto urlare, molto lentamente e sensualmente entrò dentro di me. La sensazione era troppo piacevole, speravo solo che tutti gli ansimi restassero in quella cabina. Ma quel piacere e quella tranquillità durò qualche minuto in più, perché qualcuno bussò alla mia porta, facendo il mio nome. Mi stavano cercando, e l'unica che sapeva quale fosse la mia cabina era Lizzy.

-Ciel, sei sveglio? Non trovo Sebastian, ho provato alla sua cabina, ma non mi rispondeva, Ciel, ho paura, sento degli strani rumori...- mi implorò Lizzy fuori alla mia cabina.

In problema era liberarsi dalla morsa di Sebastian senza urlare, o fare troppo rumore. L'impresa fu ardua, ma non impossibile. Avevo realmente poco tempo per riprendermi e vestirmi, non potevo lasciare Lizzy fuori, da sola. In pochi minuti sia io che Sebastian eravamo pronti, e aprimmo la porta a Elisabeth, che si fiondò alle gambe di Sebastian, stringendole forte, era realmente spaventata.

-Lizzy, da dove venivano quei rumori che sentivi?- chiesi, con decisamente poco tatto alla mia ragazza. Anche Sebastian mi guardò allibito, quasi non mi riconosceva. Lizzy capì, e mi raccontò come quella notte non riusciva a dormire per via del mal di mare e sentiva nel corridoio un continuo sbattere di porte e altri rumori indefiniti, ma non è riuscita a capire da dove provenissero.

Lasciammo Lizzy nella nostra camera e decidemmo che era ora di pattugliare la nave e capire cosa stava succedendo. Seguendo il buon udito di Sebastian riuscimmo ad individuare il rumore udito da Lizzy, una musica molto ovattata, quasi sorda, non riuscivo a capire come lei riuscisse a sentirlo. Percorremmo per molti metri la nave, scendendo e salendo da molti scalini, superata la sala macchine ci trovammo davanti a una vera e propria serata mondana, ma molto diversa dal solito. Tutti erano mascherati e si aggiravano con vesti eleganti e un bicchiere in mano. Sebastian non ci mise molto a trovare due maschere per noi. -Hai il sospetto di cosa sia?- chiesi al mio maggiordomo.

-Sembra una vera e propria serata di gala, ma per qualche motivo è segreta e non ci sono tutti i nobili che si trovavano sul ponte stamattina.- ammise Sebastian. A quel punto l'unica cosa da fare era andare in giro e capire di cosa si trattasse. Non facemmo in tempo a mettere piede tra tutti quei nobili che le luci si spensero, Sebastian mi strinse a sè, e io ero sempre più convinto che si trattasse di una trappola, ci avevano incastrato; ma evidentemente mi stavo sbagliando perché tra lo stupore di tutti quanti il palco si accese e un uomo bendato e incappucciato fece il suo ingresso presentandosi a tutti come: il benefattore.

-Signori e signori, è ora di aprire le danze...- continuò a parlare il benefattore, io e Sebastian ci guardammo, convinti di aver preso un buco nell'acqua, ma poi disse una cosa che ci lasciò di stucco.

-Adesso si apre l'asta!-

-Asta?!- dissi quasi sconvolto. In un secondo il palcoscenico si riempì di bambini, donne, ragazze e strane... creature?!

Ancora sconvolti per ciò che era successo, e a ciò che avevamo vissuto, ritornammo in cabina, sperando che non fosse successo nulla a Lizzy, visto che la regina aveva anche parlato di sparizioni di bambini, e avevamo ragione di credere che tutto questo fosse collegato con l'"asta" di ieri sera. Appena entrati era tutto apposto, Lizzy stava bene e stava dormendo nel mio letto, lo stesso che poche ore fa aveva visto me e Sebastian protagonisti di una notte di fuoco assieme.

I guai vennero dopo, quando, ritornando in cabina di Elisabeth, la cabina era sottosopra, in un disordine e caos che Lizzy non avrebbe mai potuto fare, fu come se dei ladri fossero entrati in camera sua. Lizzy fu immediatamente spaventata, con la paura che qualcosa di prezioso fosse sparito. Ora avevamo anche altro su cui investigare.

Non erano passate neanche 24 ore da quando eravamo a bordo della Graza e già molte cose non tornavano, e molti fatti erano alquanto inquietanti, come l'asta della sera prima, i rumori uditi da Lizzy e ora la sua cabina sottosopra. In una notte si era passato da una atmosfera romantica, sensuale e silenziosa, a tutt'altro mondo, tetro, cupo, inquietante e chiassosa.

Il MIO maggiordomo nero corvinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora